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Libri Per Crescere è un podcast che, attraverso i libri per l’infanzia, cerca di parlare a tutti i genitori e a chiunque si occupi di un bambino, dando spunti di riflessione che ci aiutino a guardarci dentro e a riconoscere le abitudini, i pensieri e le dinamiche di vita che spesso ci tolgono serenità e obiettività. Aumentare la consapevolezza ci consente di assumere e/o modificare alcuni comportamenti che ci caratterizzano e, di conseguenza, di diventare un buon modello per i nostri bambini, facendoli crescere più sereni e sicuri.
- 43 - EPISODIO 42. I BENEFICI DELLA LETTURA
Indipendentemente che si leggano romanzi o saggi, quando si legge per il piacere di leggere, i benefici che se ne traggono sono numerosi, a partire da quello psicologico, visto che la lettura aiuta a rilassare la mente e il corpo. Leggendo si allentano le tensioni muscolari, rallenta il ritmo cardiaco, si abbassano notevolmente i livelli di stress, quindi migliora l’umore e si facilitano il riposo e il sonno. Inoltre secondo varie ricerche scientifiche la lettura porta a rallentare il normale processo di invecchiamento cognitivo, perché leggere implica utilizzare, e quindi allenare, la memoria, l’attenzione e la concentrazione, abilità logiche inferenziali e di collegamento tra informazioni, aumenta il bagaglio di conoscenze personali e stimola la riflessione e la comprensione di situazioni, fatti e persone. Questo implica un miglioramento nella relazione con gli altri perché sviluppa l’empatia. Un altro vantaggio ancora è quello linguistico: la lettura non solo allarga il ventaglio lessicale permettendo di imparare nuovi vocaboli, ma aiuta anche a migliorare le competenze grammaticali, ad assimilare strutture sintattiche che siamo poco abituati a sentire e ad usare, porta a utilizzare il linguaggio in modo più fluido e flessibile, permettendoci di esprimere i nostri pensieri e le nostre emozioni in modo più chiaro e più preciso e di riconoscere ed esprimere quelle sfumature di significato che fanno assumere al messaggio un significato diverso. Per quanto riguarda i bambini, i benefici sono addirittura maggiori e influenzano le loro intere vite. L’amore per la lettura inizia dal momento in cui il bambino sente la mamma che gli parla mentre lo tiene in braccio, accoccolati insieme, stimolando la sua percezione uditiva grazie alla sua voce, la percezione tattile grazie al contatto dei corpi, la percezione visiva grazie allo sguardo condiviso e all’osservazione del libro… Diventa un momento magico in cui il bambino si abbandona alla madre sentendosi sicuro. È un momento di condivisione speciale in cui si crea un’intimità che fa sentire il piccolo sostenuto, accolto e amato, quindi in grado di esplorare il mondo, sia quello esterno, sia il suo mondo interiore fatto di emozioni e pensieri che ancora non sa riconoscere, verbalizzare ed esprimere. È un momento in cui il legame tra i due si rafforza e il tempo condiviso diventa prezioso per entrambi…
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Mon, 17 Jun 2024 - 16min - 42 - EPISODIO 41. GIUDICARE
Di per sé il termine “giudicare” non ha un’accezione negativa. Non è necessariamente sinonimo di "criticare", come spesso si pensa. In effetti è praticamente impossibile non giudicare: siamo biologicamente predisposti per farlo, abbiamo delle aree del cervello deputate a questo, e lo facciamo fin da piccoli. Giudicare ci serve per sopravvivere. Prova ne sia il fatto che la maggior parte dei giudizi che diamo sono inconsapevoli e immediati: ogni giorno ognuno di noi compie infinite scelte per muoversi nell’ambiente in cui vive e per rapportarsi con il mondo esterno. Queste scelte derivano necessariamente dal giudizio che diamo alla situazione che stiamo vivendo, cioè da una valutazione che ci consente di categorizzare gli elementi che la contraddistinguono e quindi di prendere decisioni rapide e più efficienti possibile.
La tendenza a giudicare una persona o una situazione assume una connotazione negativa quando non si tratta più di discernimento e categorizzazione, ma di valore negativo che attribuiamo loro sulla base delle nostre aspettative e delle nostre opinioni rispetto a come dovrebbero essere. Il giudizio negativo scatta quando non riusciamo a considerare che quella situazione, quella parola, quell'azione che non ci è piaciuta va presa per quello che è e non per quello che suscita dentro di noi: quando una persona fa o dice una cosa che non ci piace, tendiamo a giudicare l’intera persona invece che quel singolo comportamento o quella singola parola, dando per scontato che se l’ha fatto una volta lo farà abitualmente. Sostanzialmente si tende a mescolare le proprie opinioni con i fatti, a confondere quello che sembra con quello che è, a sostituire nel nostro linguaggio interno il verbo sembrare con il verbo essere.
Usare strumenti come l’osservazione, l’ascolto e il confronto significa cominciare a togliersi dagli occhi un po’ di quei filtri che agiscono come lenti deformanti della realtà che vogliamo giudicare. In fin dei conti, quando giudichiamo senza usare comprensione ed empatia, il più delle volte facciamo del male sia a noi stessi che all’altra persona.
Che perdite enormi può causare il giudizio! Nelle relazioni tra parenti, nei rapporti di coppia, tra amici… Purtroppo anche tra genitori e figli.
Partendo dal presupposto che lo sviluppo psicologico ed emotivo di un bambino, e quindi anche la percezione di sé e la sua autostima, vengono grandemente influenzati dai messaggi che riceve dai suoi genitori e dagli altri adulti di riferimento, compresi nonni, insegnanti e babysitter vari, un bambino che si senta giudicato e criticato dai suoi punti di riferimento adulti può arrivare facilmente e velocemente a perdere fiducia in se stesso e nelle proprie abilità… Quali soluzioni educative adottare per evitarlo?
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Mon, 03 Jun 2024 - 15min - 41 - EPISODIO 40. PROCRASTINARE
“Ancora qualche minuto e poi lo faccio”, “Da domani sono a dieta”, “Non sono dell’umore giusto, non posso farlo adesso”, “Aspetta, prima devo fare un’altra cosa!”. Queste sono le frasi tipiche di chi cerca di procrastinare, ovvero di rimandare a un secondo momento l’esecuzione di un compito che ci sembra troppo grande o troppo brutto o troppo difficile da affrontare. Sembra che alla base di questo comportamento ci siano caratteristiche cognitive ed emotive: da un lato, una difficoltà nella gestione degli aspetti attentivi e organizzativi, oltre che dell’abilità di attivazione e delle risposte inibitorie; dall’altro una difficoltà nella gestione delle emozioni negative. Stress e paura di fallire ci tirano da una parte, il senso di colpa perché non stiamo facendo il nostro dovere ci tira dalla parte opposta. Il compromesso che la nostra mente escogita è quello del “Lo faccio, ma lo faccio dopo (o domani)”, con il risultato che ci resta costantemente vivo il pensiero di quello che dovremmo fare ma non stiamo facendo –quindi percepiamo una continua e subdola forma di tensione dietro le quinte- e allo stesso tempo evitiamo di guardare in faccia le nostre insicurezze, o paure, e quelli che percepiamo come limiti. Questo significa che evitiamo di dare ascolto alle nostre emozioni negative legate a quel compito e così non impariamo a gestirle. Che la tendenza a procrastinare appartenga a un adulto, a un ragazzo o a un bambino, si tratta comunque di un comportamento appreso e quindi modificabile nel tempo o addirittura contenibile o evitabile.
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Mon, 20 May 2024 - 15min - 40 - EPISODIO 39. SACRIFICIO E SANO EGOISMO
Quando si compie un gesto d’amore o di amicizia verso qualcuno, soprattutto quando costa una certa fatica, lo si fa perché si vuole far stare bene l’altra persona. Dare un contributo più o meno importante al suo benessere è il premio che si riceve per quel gesto. Quando questo si trasforma in sacrificio? Cos’è l’autosacrificio e cosa lo innesca? A volte dietro un gesto apparentemente altruistico si nasconde una forma di egoismo, mentre un egoismo “sano” può addirittura essere altruista!
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Mon, 06 May 2024 - 23min - 39 - EPISODIO 38. SIAMO NOI I RESPONSABILI DELLE NOSTRE VITE
Ogni nostra azione ci ritorna indietro moltiplicata. Ce lo dice la scienza.
Sono tante le culture, le correnti di pensiero, le religioni e i presupposti scientifici che parlano di questo. In particolare la meccanica quantistica ci parla di ”correlazione quantistica”, ovvero quel fenomeno per cui due particelle che hanno proprietà correlate si influenzano istantaneamente e reciprocamente come se fossero un unico oggetto anche se si trovano a grande distanza l’una dall’altra; e la fisica ci spiega il fenomeno della Risonanza per cui due pendoli disposti sulla stessa parete tendono a sintonizzare il proprio movimento oscillatorio sulla stessa frequenza, così come un diapason che produca onde a una certa frequenza, se posto vicino a un diapason statico, innesca la vibrazione di questo ultimo… Il fenomeno di risonanza generalmente provoca un aumento significativo dell’ampiezza delle oscillazioni e questo vale non solo per gli oggetti ma anche per le persone.
Albert Einstein disse: ”Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. SINTONIZZATI ALLA FREQUENZA DELLA REALTÀ CHE DESIDERI E NON POTRAI FARE A MENO DI OTTENERE QUELLA REALTÀ. Non c’è altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica”.
Quindi, secondo numerosi principi, noi emaniamo una certa energia attraverso pensieri, emozioni, parole e azioni e attraiamo a noi persone e situazioni che vibrano alla stessa frequenza dell’energia che emaniamo. I nostri pensieri sono delle potenziali realtà, infinite possibili realtà, delle quali si manifesta e si realizza solo quella che è più in risonanza con l’energia che emaniamo in ogni preciso momento della nostra vita.
È scomodo da ammettere, ma di fatto questo significa che noi siamo responsabili di ciò che ci accade.
Quindi, io non ho dubbi: per noi, per i nostri bambini, per le persone a cui vogliamo bene e anche per tutte quelle che non conosciamo, entriamo nell’ottica di emanare amore e positività. Sono sufficienti piccoli accorgimenti quotidiani…
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Mon, 22 Apr 2024 - 21min - 38 - EPISODIO 37. LA VITA TRASFORMA
Questo è un episodio importante per me, perché un anno fa è uscito il primo episodio di questo podcast. Per festeggiare l'anniversario ho deciso di presentare un libro che considero molto speciale, commovente e pieno di spunti di riflessione. Per questo motivo oggi non affronto un solo argomento, ma diversi, in parte già trattati in precedenza, ma pur sempre importanti e utili da ricordare, in parte nuovi, eventualmente da approfondire nei prossimi episodi. Tra i temi toccati ci sono: i modelli di riferimento che ci scegliamo, la capacità di ascoltare, l’accettazione e il non attaccamento, la gratitudine, lo spirito di sacrificio, l’identificazione con le etichette che ci vengono affibbiate e il ritrovare noi stessi…
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Mon, 08 Apr 2024 - 23min - 37 - EPISODIO 36. IN EQUILIBRIO TRA TROPPO E NIENTE
EPISODIO 36. IN EQUILIBRIO TRA TROPPO E NIENTE
Mi sono chiesta quali siano le principali condizioni di vita che fanno sentire le persone appagate o, al contrario, cosa manchi a chi invece non è soddisfatto. Mi sono venuti in mente tre tipi di ricchezza:
1. Quella che si quantifica con il patrimonio personale e il conto in banca;
2. Quella di chi, come sig. Pieno, ha una vita piena di impegni e obiettivi: lavoro, famiglia, progetti, viaggi, amicizie, sport, passatempi di tutti i tipi, quindi anche cultura, idee, sensazioni, novità…. Tutto. Ogni giorno è un’occasione per vivere pieni di stimoli e senza freni;
3. La ricchezza di chi, come sig. Vuoto, sente di bastare a se stesso, cerca di non possedere niente di materiale e di non prendersi responsabilità a lungo termine che lo vincolino e lo imbriglino in pensieri scomodi e preoccupazioni inutili. Oppure cerca di non legarsi a nessuno, pensando che senza relazioni stabili sarà più libero di vivere la vita a modo suo.
Gli antichi ci hanno insegnato che “in medio stat virtus”. Quindi probabilmente la vera ricchezza interiore si raggiunge proprio quando si trova un equilibrio tra le ultime due condizioni, affinché il tanto non diventi troppo e la leggerezza non venga sostituita dalla superficialità.
Uso la parola equilibrio non come sinonimo di stabilità e saldezza, ma di armonia e di bilanciamento tra interno ed esterno: un equilibrio dinamico e fluttuante, un continuo adattamento di forze per mantenere la connessione tra dentro e fuori, senza scivolare verso l’uno o l’altro estremo. A metà tra la polarità del pieno e la polarità del vuoto c’è la consapevolezza: come raggiungere l’equilibrio interiore dipende solo da noi, da quanto impegno e costanza mettiamo nell’allenare la nostra consapevolezza per riuscire a stare bene con noi stessi in ogni circostanza, attraverso la gratitudine, il non attaccamento, la positività e la scelta di obiettivi in linea con noi stessi…
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Mon, 25 Mar 2024 - 19min - 36 - EPISODIO 35. LE EMOZIONI
Siamo abituati a classificare le emozioni come positive e negative, a seconda di come ci fanno sentire e delle reazioni che ci provocano. Questa distinzione però non ci porta a considerare che ogni emozione è utile perché tutte hanno un ruolo e un messaggio da darci, soprattutto quelle che ci creano disagio e dalle quali, tendenzialmente, cerchiamo di fuggire.
Qualsiasi sia il motivo individuale per cui vengono represse e non espresse, loro ci sono e noi abbiamo il dovere di considerarle e di imparare a gestirle: prima di tutto per noi stessi e per il nostro equilibrio psicologico; in secondo luogo, perché il modo in cui ci percepiamo e in cui affrontiamo le situazioni influenza tantissimo i rapporti interpersonali e quindi il benessere nostro e di chi ha a che fare con noi. È fondamentale imparare a riconoscere le proprie emozioni e quindi a gestirle per poterle poi esternare in modo funzionale, evitando scontri, fraintendimenti e ferite emotive. Infatti, se si riesce a comunicare con equilibrio e rispetto i propri stati d’animo provocati da determinate dinamiche che coinvolgono anche un’altra persona, o più di una, si può instaurare con l’altro un dialogo costruttivo, un confronto che possa portare alla comprensione reciproca e al superamento delle difficoltà.
Inoltre, riuscendo a gestire bene le nostre emozioni, più facilmente riusciamo ad essere dei bravi allenatori emotivi per i nostri bambini.
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Mon, 11 Mar 2024 - 21min - 35 - EPISODIO 34. SENTIRSI A CASA
“Fai sempre in modo che la tua casa sia piccola e leggera da portare” è l’insegnamento del racconto di oggi: togliere il superfluo, che ci rende schiavi del giudizio altrui o della paura di non avere abbastanza. Non solo, quindi, evitare di accumulare oggetti materiali con l’illusione che questi possano compensare un’insoddisfazione interiore, ma evitare anche tutti quegli atteggiamenti e quei pensieri che non ci fanno vivere in linea con le nostre potenzialità. Accettarci per come siamo significa renderci conto che andiamo già bene così e qualsiasi cambiamento decidiamo di fare in noi stessi dobbiamo farlo per la consapevolezza che possiamo migliorarci, non per il desiderio di farci vedere migliori agli occhi delle persone che ci circondano.
Fare questo implica altre due cose: da un lato smettere di confrontarci con gli altri e di sentirci inferiori e contemporaneamente smettere di temere il giudizio degli altri; dall’altro riconoscere i nostri punti di forza e di debolezza e poi sfruttare i primi per esprimerci pienamente in linea con le nostre potenzialità e provare a superare i secondi, facendo in modo che non diventino una scusa per fermarci quando ci manca la motivazione per andare avanti nel nostro percorso individuale.
Se agiamo sentendoci liberi di essere noi stessi, senza paura di non valere, sarà molto più semplice rimanere nei nostri panni e quindi sentirci a nostro agio nonostante i dubbi su noi stessi, il timore di non sapere come comportarci ecc.
Casa non è un luogo, è uno stato d’animo.
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Mon, 26 Feb 2024 - 16min - 34 - EPISODIO 33. URGENTE O IMPORTANTE?
È importante distinguere e bilanciare quello che è urgente e quello che è importante, quello che porta a produrre e a possedere da quello che porta a sentire e ad essere, dando il giusto peso a entrambe gli aspetti. Spesso non è tanto facile mettere a fuoco i due concetti perché possono non essere del tutto distinti. Così diventa più difficile rimanere obiettivi. Quando il senso del dovere, l’abitudine e la razionalità prendono il sopravvento, ci fanno credere che ci sia un unico modo per affrontare le situazioni stressanti, ovvero non fermarsi mai, rendendoci nervosi e preoccupati e portandoci a sacrificare il tempo che vorremmo dedicare alla famiglia, agli affetti, alle attività che ci fanno stare bene, a noi stessi.
Siamo abituati ad essere costantemente indaffarati, pieni di impegni con scadenze stabilite da qualcun altro, problemi da risolvere, affari da concludere, abilità da dimostrare prima che qualcun altro volga lo sguardo altrove… Così perdiamo di vista l’enorme paradosso che si nasconde dietro questa abitudine, cioè il fatto che troppo spesso abbiamo la sensazione di non avere tempo e contemporaneamente viviamo come se la nostra vita non dovesse finire mai. Facciamo di gran corsa tutto quello che percepiamo come urgente e rimandiamo costantemente quello che consideriamo importante, raccontandoci che lo faremo appena possibile, in un futuro non ben definito e neanche troppo prossimo…
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Mon, 12 Feb 2024 - 22min - 33 - EPISODIO 32. PREVENIRE IL BULLISMO
Sembra che le radici di un comportamento da bullo affondino in un disagio vissuto nel contesto familiare e, parallelamente, che l’ambiente in cui più frequentemente venga messo in atto questo tipo di comportamento sia la scuola.
È anche vero che a qualsiasi età, quotidianamente, siamo tutti esposti a episodi di prevaricazione e prepotenza. Li respiriamo senza neanche accorgercene: sono immagini di aggressività che vengono fatte passare come “normalità” perché superano i confini dell’ambiente domestico privato e si diffondono in così tante sfere della quotidianità pubblica che non ci stupiscono più.
Secondo gli psicologi, le due parole chiave per prevenire il bullismo sono assertività ed empatia, la quale implica il saper riconoscere e comprendere le emozioni dell’altro e quindi, prima, l’essere in grado di guardarsi dentro e riconoscere le proprie.
Nell’episodio di oggi vengono presi come punti cardine questi tre aspetti (riconoscimento delle emozioni, assertività ed empatia) e vengono delineati gli elementi e i comportamenti a cui è utile prestare attenzione, sia per noi adulti che per i bambini e i ragazzi di cui siamo responsabili.
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Mon, 29 Jan 2024 - 21min - 32 - EPISODIO 31. SONO FATTO COSI'. NON POSSO FARCI NIENTE
Cosa ci porta a pensare e a dire di non poter cambiare un’abitudine consolidata che a volte ci fa fare o dire qualcosa che non ci piace? Cosa ci spinge a dare per scontato di essere fatti in un determinato modo, rigido e destinato a rimanere così nel tempo? Le cose stanno davvero così?
Abbiamo il potere di cambiare qualsiasi vecchia abitudine che non ci corrisponda più e abbiamo la possibilità di dare un messaggio importante ai nostri bambini: si può crescere molto più serenamente imparando a vivere senza idee limitanti e sminuenti.
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Mon, 15 Jan 2024 - 22min - 31 - EPISODIO 30. IL POTERE DELLE PAROLE
In linea di massima siamo tutti abbastanza impulsivi e frettolosi nel parlare. Ci basta essere chiari, educati e gentili. Nessuno ci ha mai abituati a considerare le nostre parole come “creatrici” di qualcosa che poi resta anche a distanza di tanto tempo.
Se feriamo o offendiamo una persona adulta, questa in linea di massima si rende conto che abbiamo urtato la sua sensibilità, se vuole ce lo può comunicare -se non ce ne accorgiamo da soli- e così possiamo avere con lei un confronto, possiamo chiarire, spiegare cosa intendevamo dire, al limite chiedere scusa… Ma se il messaggio che diamo è diretto a un bambino o a un ragazzino ancora “disarmato” nella relazione con noi, che cosa andiamo a colpire? Con che intensità? E soprattutto con quali conseguenze per lo sviluppo della sua personalità? E se ci abituiamo a parlare male a noi stessi, cosa succede?
“La parola può entrare nella mente e cambiare le nostre credenze in meglio o in peggio. […] Ogni volta che udiamo un’opinione e la crediamo vera, la rendiamo parte del nostro sistema di credenze” (Don Miguel Ruiz).
Ormai è stato dimostrato che il linguaggio è in grado di agire sull’inconscio e sul pensiero influenzando i nostri stati d’animo, le nostre azioni e quindi la nostra quotidianità. Se parliamo bene a noi stessi, con parole positive e amorevoli invece che con critiche e giudizio, ci facciamo del bene e giorno dopo giorno miglioreremo la nostra percezione di noi stessi e i nostri stati d’animo. Allo stesso modo, se parliamo agli altri con parole ponderate e positive, trasmetteremo positività anche a noi stessi perché le stesse parole che rivolgiamo agli altri risuonano anche dentro di noi. E infine rivolgere parole positive, incoraggianti e accoglienti ai bambini, invece di rimproverarli e di sottolineare gli aspetti che non ci vanno di loro o il disappunto che ci procurano, potrà -oltre che fare bene a noi stessi- anche insegnare ai bambini a rivolgersi a loro stessi in modo positivo. Li abituerà a fare pensieri edificanti verso loro stessi e quindi a crescere come individui più sereni e con più risorse.
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Mon, 01 Jan 2024 - 19min - 30 - EPISODIO 29. VIZIATI PER AMORE
Perché sotto l’albero di Natale mettiamo sempre tantissimi regali per i nostri bambini? Qual è il regalo più bello che potremmo fare loro? Perché ci piace così tanto comprare tutto e che effetti ha questa abitudine sui nostri bambini? Far sentire amato un bambino non significa dirgli sempre sì. Anzi!
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Mon, 18 Dec 2023 - 22min - 29 - EPISODIO 28. L'ALLEGRIA
L’allegria spesso è contagiosa e si trasmette persino quando lo stato d’animo iniziale di chi ne viene contagiato non è dei migliori: relazionarsi con qualcuno che è visibilmente allegro, “in modo vivace e rumoroso” come dice la definizione del dizionario, facilmente ci strappa un sorriso, come minimo, se non addirittura una bella risata.
Perché sorridere e divertirsi sono fattori che fanno stare bene?
Prima di tutto perché, ce lo dice la scienza, sorridere libera serotonina ed endorfine e tutti i cosiddetti “ormoni del benessere”; in secondo luogo perché sorridere invia segnali non solo al nostro organismo, ma anche a chi ci sta intorno, creando un clima di serenità e fiducia, a beneficio di tutti. Inoltre prendere la vita con umorismo aiuta ad affrontare molto meglio le sfide della quotidianità e a rimanere più recettivi a possibili soluzioni. Purtroppo è abitudine comune vivere gli aspetti “più seri” della vita con una certa preoccupazione e serietà. Ci è stato insegnato così, fa parte della nostra cultura. Come se affrontare la vita con umorismo significasse un po’ prendere in giro gli altri o sminuire le sofferenze prendendo tutto alla leggera. Invece dovremmo vedere la tendenza ad essere sempre allegri come la capacità di non farsi sopraffare dai pensieri negativi e di dare il giusto peso alle situazioni difficili.
Portare un po’ di umorismo e di allegria nelle nostre vite non significa essere superficiali: significa piuttosto imparare a fare una battuta quando c’è tensione da stemperare, riuscire ad essere un po’ autoironici, riuscire a ridere di gusto anche se abbiamo problemi da risolvere o pensieri scuri che ci rattristano. Se dovessimo aspettare di risolvere tutti i nostri problemi prima di poter vivere con allegria, non arriveremmo mai a quel momento…
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Mon, 04 Dec 2023 - 22min - 28 - EPISODIO 27. L'ADOLESCENZA
È un dato di fatto che nel periodo dell’adolescenza i ragazzi sembrano distanti dai genitori e dalla vita familiare, tendono ad avere sbalzi di umore, a rispondere a monosillabi, a dare risposte secche, spesso insolenti e irrispettose, o a non rispondere proprio… e solo poche volte danno dimostrazioni d’affetto verso i genitori. Le regole non piacciono agli adolescenti, perché li fanno sentire dipendenti e limitati. Vengono percepite come imposte e spesso inutili o poco chiare. Per questo trasgrediscono. Eppure ne hanno bisogno, per sentirsi stabili, sostenuti, guidati e incoraggiati. Quindi spesso i ragazzi hanno atteggiamenti contrastanti, che spiazzano l’adulto, il quale si trova a dover essere particolarmente flessibile, facendo lo slalom tra richieste di autonomia e bisogno di protezione, tra la necessità di essere accogliente e comprensivo e quella di mollare la presa per consentire al figlio di fare le proprie esperienze… Allo stesso modo, quando i figli diventano silenziosi, si chiudono in camera per ore e ne escono solo quando sono affamati, non raccontano più niente di loro ai genitori e non si entusiasmano più all’idea di fare qualcosa con loro… Succede perché i due mondi, quello dei genitori e quello dei figli, non sono più allineati: le aspettative reciproche non corrispondono più. I genitori continuano a dare la priorità alla scuola, alla collaborazione in casa, all’obbedienza e alla coerenza con gli impegni presi, mentre i figli ormai trovano noiose queste cose e danno la priorità al gruppo di amici, al divertimento, al corpo e all’aspetto esteriore, ai social… Così i genitori non riconoscono più i figli e i figli non si sentono più capiti, ma piuttosto giudicati. Di solito a questo punto i genitori le provano un po’ tutte per rientrare in sintonia con loro, ma si trovano a dover imparare daccapo a fare i genitori: devono imparare a modulare costantemente la distanza tra loro, ad essere per loro un punto fermo senza diventare un freno alla loro libertà, ad essere presenti ma non pressanti, amorevoli ma decisi, fermi ma non intransigenti, pazienti ma non arrendevoli… niente di nuovo, dovevano essere così anche quando i figli erano bambini, ma questa volta si rapportano con dei ragazzi che mettono costantemente in discussione la loro autorità e la loro capacità di guidarli… Come fare?
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Mon, 20 Nov 2023 - 20min - 27 - EPISODIO 26. LA PAZIENZA
La pazienza è il frutto di tante qualità importanti come la consapevolezza, la speranza, la maturità, l’equilibrio, la gestione dell’ansia, la forza di volontà… E’ la capacità di non reagire di fronte alle avversità che ci creano frustrazione, ma piuttosto di agire mantenendo un atteggiamento riflessivo, perseverante, calmo e coraggioso. Pazienza e saggezza si nutrono a vicenda, perché la prima implica un’attesa attiva che favorisce l’autoriflessione e quindi ci offre la possibilità di ascoltarci e scoprirci, di vedere la situazione con occhi diversi, di migliorare e crescere; la seconda è il risultato di tutte quelle qualità cui accennavo prima, che ci permettono di non essere impulsivi, di fare scelte in linea con il nostro modo di essere, che implicano consapevolezza, tolleranza e persino intuizione. Ecco perché è così facile perdere la pazienza vivendo in modo frenetico: la pazienza viene percepita come un difetto piuttosto che una virtù, come se “avere pazienza” fosse sinonimo di “perdere tempo”, mentre richiede il riconoscimento di un tempo dilatato a cui non siamo abituati. La pazienza richiede lentezza.
Solo con la pazienza si può aspettare che i tempi siano maturi per il raggiungimento di un obiettivo, a volte prima ancora di aver messo a fuoco l’obiettivo stesso: frequentare una persona in funzione di un’eventuale relazione di coppia, studiare per superare un esame importante, dimostrare le proprie capacità e qualità in ambito lavorativo, conquistare o recuperare la fiducia di una persona, allenarsi per vincere una gara sportiva, educare i propri figli e insegnare loro a sentirsi a proprio agio nel mondo… Qualsiasi obiettivo importante implica pazienza e lentezza. Implica saper aspettare il momento giusto, affrontando incertezze e paure, ansia e intolleranza, senso di impotenza e frustrazione.
Siamo abituati ad agire in modo da ricevere subito quello che vogliamo o, al contrario, da far cessare immediatamente qualcosa che non vogliamo. Così non ci passa neanche per la testa che c’è un tempo giusto per ogni cosa. Pensiamo di poter decidere noi quando far succedere le cose, ma non è così. Ce lo insegna la natura che ogni cosa ha il suo ritmo di crescita e di evoluzione. Ce lo insegnano i fatti della vita. Quando cerchiamo di adattare il ritmo della vita al ritmo che vorremmo noi, di solito finisce che ci facciamo travolgere e in qualche modo ci facciamo male. Se hai curiosità, dubbi o domande, non esitare a contattarmi scrivendomi una mail a annalisa@logopedistamestre.it
Mon, 06 Nov 2023 - 18min - 26 - EPISODIO 25. LA GENTILEZZA
Spesso si sentono adulti che esortano i bambini a salutare, a chiedere per favore, a ringraziare… Adulti che cercano di insegnare ai piccoli la buona educazione, le regole di base per instaurare relazioni sociali soddisfacenti… Quello a cui forse spesso non si pensa, in queste occasioni, è che la buona educazione (che si fonda su regole razionali socialmente condivise), se mescolata a un po’ di generosità e di calore (che sono invece prerogative del cuore), diventa qualcosa di potente: diventa gentilezza.
La gentilezza è un atto di connessione umana. A 360°. Infatti ormai è stato ripetutamente dichiarato, da studiosi che hanno condotto diversi tipi di esperimenti scientifici, che gli atti di gentilezza fanno bene non solo a chi li riceve ma anche a chi li compie, perché essere gentili può stimolare il rilascio di serotonina e ossitocina, neurotrasmettitori che riducono ansia e stress. Sostanzialmente ritengono che la spinta ad essere gentili nasca da un impulso biologico e che poi i modelli educativi che si ricevono facciano il resto. Come se non bastasse, esperimenti di fisica quantistica sui fotoni e altre ricerche di medicina sul DNA hanno dimostrato scientificamente che esiste una connessione energetica fra tutto e tutti. Essere gentili, in sintesi, abbassa il nostro livello di stress e nervosismo, aumentando le occasioni per sorridere e stare bene; riduce l’aggressività di chi si sta innervosendo con noi facendogli cambiare atteggiamento perché riceve uno stimolo completamente diverso da quello che si aspettava; migliora le relazioni sociali in tutti i settori, compreso quello lavorativo. Aggiungerei che se venisse trasmessa e insegnata più spesso ai ragazzi, si eviterebbero tante situazioni di bullismo da un lato, e di disistima dall’altro.
Nell’episodio di oggi vediamo come allenarci ad essere gentili e come insegnare questo valore ai nostri bambini.
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Mon, 23 Oct 2023 - 16min - 25 - EPISODIO 24. I SENSI DI COLPA. PERDONARSI
Il senso di colpa scaturisce dal non riuscire a perdonare noi stessi… Si può manifestare in diversi modi: dal rimuginare incessantemente sulle azioni commesse, al rimorso e all’auto-rimprovero, fino ai casi più gravi di auto-punizione.
In generale, il senso di colpa nasce quando viviamo un disallineamento tra il nostro comportamento e quello che invece riteniamo essere il comportamento giusto da adottare, in base al nostro senso morale e valoriale e al contesto sociale e culturale in cui viviamo e con il quale condividiamo il concetto che alcune azioni sono giuste mentre altre sono sbagliate e punibili. Renderci conto di esserci comportati male, cogliere l’eventuale malessere che possiamo aver provocato in un’altra persona e dispiacerci per questo è qualcosa di positivo e utile che permette di assumersi le proprie responsabilità e di adottare comportamenti adattivi.
Il problema nasce quando questi nostri comportamenti ci fanno sentire in difetto per un periodo che si protrae a lungo nel tempo e non riusciamo ad accettare di aver sbagliato o di non aver fatto quello che sentivamo di dover fare. Quando non riusciamo a perdonarci, il nostro stato d’animo può generare emozioni aggiuntive come la tristezza, la rabbia, la paura, il rimorso…, che spesso provocano persino malessere fisico. Allora nascono i mal di testa, i dolori allo stomaco, l’ansia con tutte le sue manifestazioni di respiro corto, disturbi del sonno, tensioni muscolari…
Quando invece riusciamo a guardare con obiettività il nostro errore, ci guadagniamo l’opportunità di capire cosa ci ha condotto a sbagliare, in che modo le nostre convinzioni o le nostre paure ci hanno manipolato. Di conseguenza possiamo, da un lato, non commettere più la stessa azione e, dall’altro, smettere di biasimarci. Il che corrisponde a PERDONARCI e, in generale, ad amarci un po’ di più.
Nell’episodio parlo di cosa possiamo fare per smettere di sentirci in colpa ed evitare di far nascere i sensi di colpa nei nostri bambini.
Se hai curiosità, dubbi o domande, non esitare a contattarmi scrivendomi una mail a annalisa@logopedistamestre.it
Mon, 09 Oct 2023 - 20min - 24 - EPISODIO 23. PERDONARE
Nessuno di noi vorrebbe mai far del male a qualcuno che ama. Non consapevolmente almeno. Eppure ci riusciamo.
La cosa peggiore è che più la vittima del nostro atteggiamento ci è vicina, più profondamente la feriamo e quella stessa ferita fa male anche a noi che l’abbiamo inferta, seppure senza volerlo.
Qualsiasi sia la forma che assume l’esperienza dolorosa, qualsiasi sia la natura del rapporto che intercorre tra chi ferisce e chi viene ferito, l’effetto è sempre quello di un tradimento. Fisico o morale che sia, che vengano traditi i sentimenti dell’altra persona o gli accordi presi con lei, che venga calpestato un valore in cui crede, la sua morale, la sua sensibilità, le sue aspettative… è un tradimento che fa male. Sentire tradita la fiducia che si è riposta in qualcun altro fa male. Quando succede, per evitare conseguenze spiacevoli bisogna trovare la forza di fare un passo in avanti e impegnarsi entrambi per curare la ferita e ridurre la distanza che si è venuta a creare: in particolare la persona ferita dovrà riuscire a perdonare, se vuole davvero andare oltre. Fare pace razionalmente non basta. Perdonare significa andare oltre la comprensione delle cause che hanno scaturito il comportamento incriminato, oltre la capacità di riconoscere e gestire la propria rabbia o delusione. Significa fare un atto volontario di accettazione totale e amorevole dell’altro, riconoscere il valore intrinseco della persona e, in nome di quel valore, decidere di dare più peso a lei che alle parole o alle azioni che hanno provocato il disgusto e il senso di impotenza e incredulità in chi si sente ferito. Il perdono è un atto di coraggio e di forza, non di debolezza: per perdonare bisogna mettere da parte l’orgoglio e la delusione, fare leva su tutta la propria capacità di vedere le cose con lucidità, avere la forza di mettere sulla bilancia il dolore che si sente e il valore che si riconosce all’altra persona e al rapporto che si ha con lei. Tutto questo senza giudizio, con pazienza e dedizione. È difficile perdonare, ma vale sempre la pena di farlo, soprattutto se riconosciamo il valore della persona coinvolta, ma anche solo per noi stessi, per trasformare in fiori profumati le spine della delusione, del risentimento, della rabbia e di tutto quello che può rimanere nascosto nelle pieghe del nostro cuore, continuando a pungerci nel tempo.
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Mon, 25 Sep 2023 - 20min - 23 - EPISODIO 22. ESSERE SE STESSI
Cosa significa essere se stessi? Lo siamo sempre?
Alcune persone non riescono ad esprimere la loro vera natura: non sanno cosa preferiscono, cosa vogliono… è come se galleggiassero in un limbo senza riuscire mai a prendere una decisione o a schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra, aspettano di capire cosa stia succedendo intorno a loro o cosa si aspettino gli altri da loro e solo dopo agiscono, adeguandosi ai messaggi che ricevono senza rendersi conto che non necessariamente corrispondono a qualcosa che vorrebbero per loro stesse. Spesso per mancanza di abitudine ad ascoltarsi e per bassa autostima.
Il problema di rimanere fedeli alla propria natura emerge in maniera più evidente e con maggiore frequenza all’interno delle relazioni sociali, dove ci si sente esposti al rischio di essere rifiutati o addirittura, al contrario, si teme di essere presi davvero in considerazione, sentendosi un riflettore puntato addosso laddove durante il proprio percorso di vita non ci si sia sentiti abbastanza visti e riconosciuti.
Perché succede? Come si manifesta il problema nei bambini, nei ragazzi e negli adulti? E cosa possiamo fare per smettere di nasconderci o per insegnare ai nostri figli ad avere più fiducia in loro stessi, senza dipendere dal bisogno di compiacere gli altri? Ne parlo nell'episodio di oggi.
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Mon, 11 Sep 2023 - 21min - 22 - EPISODIO 21. AUTOCOMMISERAZIONE
Conoscete qualcuno che alla domanda “Come stai?” comincia ad elencarvi tutte le sue sfortune e quanto la vita gli remi contro? Qualcuno che, abitualmente o solo in determinate circostanze, vi spieghi per filo e per segno quanto si senta impotente rispetto a quello che gli succede e dia sempre la colpa alle condizioni esterne o alle altre persone?
Se siete di fronte a una persona bloccata nella convinzione che non ci sia niente da fare per poter stare meglio, che ogni tentativo di risolvere una situazione sia un inutile spreco di energia, se non alza un dito per provare ad uscire dalla condizione che la fa sentire oppressa e nel frattempo si lamenta in continuazione, …allora con buona probabilità siete di fronte a una persona che si sta autocommiserando.
L’atteggiamento vittimistico fa sentire quella persona sollevata da ogni responsabilità, la fa sentire vittima impotente, giustificata e messa al riparo dai giudizi e dalle critiche.
Il che è molto diverso dal riconoscere e accettare i propri limiti o i limiti imposti dalla situazione esterna: non si tratta di accettarsi e di adattarsi con consapevolezza quello che la vita ci porta.
Si tratta piuttosto di autocommiserazione: un tentativo mascherato di richiedere attenzioni, sollecitando gli altri a darci comprensione, conforto e sostegno. Si finisce con l’appoggiarsi agli altri per l’inconsapevole desiderio di sentirsi protetti e aiutati. Quindi, paradossalmente, l’autocommiserazione nasce anche da un tentativo di perseguire il proprio benessere, ma è una strategia disfunzionale ed egoistica…
È molto più produttiva e funzionale invece la strategia di guardare le situazioni da una prospettiva nuova!
Persino i bambini possono autocommiserarsi (ovviamente lo fanno in modo diverso dagli adulti) e noi possiamo aiutarli ad essere coraggiosi nell’affrontare situazioni che li fanno sentire bloccati, evitando che rimangano fermi nella convinzione che forse è meglio non provarci neanche. Nell’episodio di oggi vediamo come.
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Mon, 28 Aug 2023 - 18min - 21 - EPISODIO 20. LA LENTEZZA
Siamo abituati a riempirci ogni attimo della giornata con attività di tutti i tipi e i momenti in cui siamo costretti a fermarci ad aspettare qualcosa o qualcuno ci sembrano una perdita di tempo.
La conseguenza più diffusa e tangibile è il notevole livello di stress e ansia in cui ci troviamo più o meno tutti e che manifestiamo in modi diversi. Ci nutriamo ogni giorno di frenesia, ansia, stress, con tutto quello che ne consegue: stanchezza, insoddisfazione, disturbi del sonno, disturbi alimentari, ricerca di eccessi per appagare qualche desiderio che neanche riusciamo a riconoscere, tanto è costante e subdola l’insoddisfazione che percepiamo…
Quanto sarebbe bello riuscire a dedicarsi a un’attività alla volta, riconoscere e ascoltare un pensiero alla volta? Ci permetterebbe di fare tutto con maggiore consapevolezza e lucidità, più lentamente forse, ma con maggiore concentrazione e serenità. E tutto acquisterebbe più sapore, più forza o più dolcezza, più intensità e più profondità. Dentro di noi saremmo calmi e in pace, per il semplice fatto che chiederemmo a noi stessi di fare le cose nello stesso modo in cui siamo programmati per farle. Una alla volta.
Eppure la prima reazione alla lentezza di un flemmatico è spesso di impazienza. Anche nel caso di un bambino, per cui facilmente l’adulto si sostituisce a lui nello svolgimento del compito, perché lasciarlo agire con il suo ritmo sembra una frustrante perdita di tempo. Invece i bambini hanno i loro tempi per crescere, il loro ritmo, che non è quello frenetico a cui siamo abituati noi adulti e in cui trasciniamo anche loro.
Per il bene nostro e dei nostri bambini, possiamo imparare a gestire la frenesia che caratterizza la nostra quotidianità. Possiamo imparare a rallentare. In tanti modi…
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Mon, 14 Aug 2023 - 16min - 20 - EPISODIO 19. FAME FISICA O FAME EMOTIVA?
Esistono una fame fisica e una emotiva: quella fisica, una volta riempito lo stomaco, lascia il posto al senso di sazietà; quella emotiva, invece, richiede di essere soddisfatta immediatamente, porta a non sentirsi mai sazi e di solito, una volta assecondata, porta a vivere un senso di colpa e di inadeguatezza. A volte persino di vergogna.
Ci sono tanti tipi di comportamenti disfunzionali che si basano sulla relazione tra il cibo e la regolazione dell’umore. Perché ci viene voglia di mangiare anche se non siamo spinti dalla fame? Perché ci accorgiamo che potevamo evitarlo solo dopo che abbiamo finito di mangiare quel qualcosa di troppo? O peggio ancora, a volte se ne ha la consapevolezza anche mentre sta succedendo, ma proprio non si riesce a fermarsi…
Si parla di fame emotiva, o fame nervosa, perché nasce da emozioni che ci portano a cercare una forma di consolazione, qualcosa che riempia immediatamente il vuoto che sentiamo o che ci dia l’impressione di cancellare il disagio che proviamo. Così utilizziamo il cibo per tenere sotto controllo le emozioni, nel tentativo di ridurne l’intensità o di non sentirle proprio. A cosa mandiamo incontro i nostri bambini se diamo loro questo esempio e se adottiamo con loro metodi educativi, sia punitivi sia di gratificazione, legati al cibo?
Purtroppo la ricerca di cibo come reazione del bambino ad un malessere che percepisce ma non riconosce, è un atteggiamento che viene spesso assecondato e alimentato dai genitori e ancora di più dai nonni.
Nell’episodio di oggi vediamo quali strategie si possono adottare per reagire all’abitudine della fame emotiva.
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Mon, 07 Aug 2023 - 21min - 19 - EPISODIO 18. DESIDERI E ASPETTATIVE
Felicità e serenità sono considerati concetti opposti a quelli di dolore e sofferenza. L’episodio di oggi vuole mettere in risalto come i due argomenti siano due facce della stessa medaglia e il filo conduttore che li accomuna siano i desideri e le aspettative. Neanche ci accorgiamo di quanto facilmente siamo orientati a cambiare il mondo intorno a noi, invece di lavorare in noi stessi. Ce la prendiamo con gli altri perché non si comportano come ci aspettiamo o come ci sembra giusto; ci indispettiamo con la vita perché non ci porta quello che vogliamo, quello che secondo noi ci meritiamo…
Abbiamo convinzioni, abitudini, pregiudizi, progetti, esigenze che ci portano a dare per scontato che le cose debbano andare secondo le nostre aspettative. Desideriamo che le cose vadano come vogliamo noi. Non ci rendiamo conto che l’insoddisfazione che sentiamo dentro nasce dal desiderio che la vita sia diversa da come la stiamo vivendo.
Dovremmo chiederci quanto i nostri desideri, la nostra sete di possedere ed essere ciò che vogliamo e le nostre pretese ci siano di aiuto per migliorare noi stessi e dovremmo diventare coscienti del nostro modo di agire: riconoscendo che ogni comportamento non costruttivo e disarmonico, tutti i lamenti, le critiche e le manifestazioni di insoddisfazione, l’indecisione che spesso ci tiene fermi e una scarsa Volontà a prendere in mano la nostra vita, non ci permettono di ritornare in contatto con il tesoro che custodiamo dentro di noi e che ci dà forza, intuito, lucidità e quiete interiore.
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Mon, 31 Jul 2023 - 16min - 18 - EPISODIO 17. EVITARE CHE IL DOLORE DIVENTI SOFFERENZA
Purtroppo nessuno può essere immune dal dolore. Il dolore prima o poi arriva: un incidente, un lutto, una forte delusione, un tradimento, una malattia, un’ingiustizia, un abbandono, un maltrattamento… Quando sentiamo un dolore, comunemente vogliamo che se ne vada il prima possibile. Così cerchiamo fuori di noi qualche scorciatoia. Il problema è che cercando di fuggire al dolore ci creiamo sofferenza. E questa, a quanto pare, ce l’andiamo a cercare e siamo proprio noi a nutrirla. Con i nostri pensieri, con il desiderio di cambiare le cose che non possiamo cambiare o di tenere immutate alcune situazioni. La sofferenza diventa tanto più grande quanto più tempo, pensieri ed energie le dedichiamo. Per affrontarla e scioglierla, serve la consapevolezza: prima di tutto che il dolore, i momenti di crisi e le difficoltà esistono e molto spesso non abbiamo la facoltà di evitarli; poi, che per trasformare più in fretta la sofferenza, serve agire con energia nuova, vedere le cose da una prospettiva diversa. Bisogna decidere di cambiare il significato che diamo a ciò che ci fa male.
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Mon, 24 Jul 2023 - 18min - 17 - EPISODIO 16. FELICITA' E SERENITA'
La felicità è lo stato d’animo di chi gode di una situazione in un preciso momento, una situazione esterna, qualcosa che volevamo e che abbiamo ottenuto, ma che è destinato a finire o a cambiare.
Certamente accumulare momenti o periodi di felicità, per quanto brevi possano essere, aiuta a stare bene nel tempo. E chi sa godere dei fatti che gli accadono nella vita di tutti i giorni ha più occasioni per collezionare questi momenti.
Ma se è vero che ciò che ci rende felici è destinato a passare, è altrettanto vero che si può raggiungere uno stato di serenità duraturo. Gli elementi da aggiungere nella nostra vita perché ai momenti di felicità non segua il buio sono:
- La consapevolezza, che permette di riconoscerli e di non dare per scontato che ci spetti di diritto vivere quella determinata situazione;
- La gratitudine, che di solito nasce proprio dal non dare per scontato. Essere grati e riconoscenti per ciò che abbiamo ci permette di dargli valore, di non cadere nell’errore di volere sempre di più, e quindi di vivere in modo più pieno e appagante la nostra vita;
- L’accettazione del fatto che alcune cose sono fuori dal nostro controllo e non possiamo fare niente se non lasciare che siano; che desiderare ciò che non possiamo avere ci fa solo perdere fiumi di energia e sminuisce ai nostri occhi il valore di ciò che abbiamo; che le emozioni spiacevoli come la tristezza, la paura, la rabbia, la frustrazione, il senso di impotenza e il disorientamento di fronte ad alcuni fatti che ci risultano incomprensibili, vanno vissute e non negate e soffocate. Rifiutarle non farà altro che farle tornare in un secondo momento più forti di prima.
Sentirsi felici non esclude la tristezza, mentre vivere in uno stato di serenità significa trovarsi in un equilibrio che non permette agli eventi esterni di turbarci. La felicità ci arriva da fuori, la serenità da dentro. Allenandoci a percorrere questa via, non solo ci troveremo ad essere più sereni, ma saremo positivamente contagiosi per chiunque altro riconosca in noi la quiete. Per esempio i bambini di cui ci prendiamo cura e che, oltre ad imitare e assorbire tutto quello che ricevono dall’ambiente circostante, possono essere accompagnati in uno stato di serenità adottando delle piccole ma importanti accortezze nel rapportarci a loro...
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Mon, 17 Jul 2023 - 15min - 16 - EPISODIO 15. SAPER ASCOLTARE
“Ci si conosce raccontando agli altri chi siamo e che cosa ci piace e non ci piace fare, senza paura di essere presi in giro o di non essere capiti. E poi ci si conosce ascoltando con attenzione gli altri, quando raccontano chi sono e che cosa gli piace, sforzandoci di capirli anziché prenderli in giro, come è facile fare quando si comportano in un modo che ci pare strano solo perché è diverso dal nostro”.
Con queste parole Nonno Carbone spinge i personaggi del racconto ad ascoltarsi reciprocamente per conoscersi invece di litigare.
Imparare ad ascoltare gli altri attivamente non serve solo a non litigare, aiuta a conoscersi meglio, aiuta ad alimentare la stima e la fiducia reciproche, evita di cadere in situazioni di fraintendimento e incomprensione.
Ascoltare non significa semplicemente non interrompere qualcuno che parla: significa mettere a tacere la nostra mente finché non sarà il nostro turno di parlare, gestendo le nostre emozioni; significa usare l’empatia per comprendere il punto di vista dell’altro e non cadere nel giudizio; significa anche cogliere atteggiamenti, espressioni, variazioni della voce e silenzi, meglio ancora se possiamo guardare l’altro negli occhi, per cogliere anche quello che le parole non dicono…
Ascoltare attivamente è un’abilità che si può imparare a tutte le età e che vale la pena di allenare perché può influenzare il nostro stato d’animo, le relazioni sociali e persino il nostro approccio alla vita!
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Mon, 10 Jul 2023 - 20min - 15 - EPISODIO 14. L'UMILTA'
L’umiltà è la qualità di chi è consapevole dei propri limiti e riconosce l’importanza di migliorarsi, senza sminuirsi, ma piuttosto mettendosi nella condizione di imparare da ogni situazione e da ogni persona gli si presenti nella vita. Non è facile essere umili, perché implica non solo un buon senso critico per riconoscere i propri limiti, ma anche un certo equilibrio per dare il giusto peso a tali limiti e alle proprie abilità, il tutto senza provare invidia per qualcun altro che riesce meglio di noi in una determinata prestazione o, al contrario, senza senso di superiorità se ad essere più prestanti siamo noi, e senza pregiudizi nei confronti di chi pensiamo potrebbe non essere alla nostra altezza. Essere umili non significa essere inclini alla sottomissione o alla cieca accettazione di tutto. Al contrario, a pensarci bene significa essere liberi! Liberi dal giudizio e dalle critiche che spesso riversiamo su noi stessi, facendoci male da soli, liberi dal bisogno di apparire e di essere riconosciuti e considerati per forza in modo positivo da qualcun altro, liberi dal buonismo, dall’arroganza, dal bisogno di emulare qualcun altro o dal desiderio di essere come lui o lei, e liberi dalla sofferenza che possono procurarci l’invidia, le svalutazioni e le provocazioni di chi sembra non apprezzarci, forse proprio perché vorrebbe essere come noi! Saper riconoscere i nostri limiti e accettarci come siamo, fa sì che possiamo vedere i nostri errori, i difetti, le paure e gli insuccessi come opportunità di crescita e di arricchimento personale. Ci sono tante cose che possiamo fare per allenarci ad essere umili e insegnarlo di conseguenza ai nostri figli e ai bambini che abbiamo intorno.
Chi è umile non pretende niente e non chiede niente di più di quello che ha. Si sente contento e grato. Quindi sta meglio di tutti!
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Mon, 03 Jul 2023 - 21min - 14 - EPISODIO 13. ACCOGLIERE LE DIFFERENZE
Di fronte a qualcosa di insolito o a qualcuno che viene percepito come diverso, generalmente le persone reagiscono in un primo momento con una curiosità che può essere più o meno diffidente o accogliente. Dopo, o si avvicinano per accogliere, conoscere e comprendere, oppure respingono e rifiutano la cosa o la persona diversa da ciò a cui sono abituate. In un mondo dove confini e distanze materiali vengono resi sempre più trascurabili da internet, dalla tecnologia in continua evoluzione e da una rete di trasporti sempre più fitta e veloce, purtroppo rimangono ancora oggi confini e distanze dovute a convinzioni e abitudini culturali, sociali, familiari e psicologiche. Andare incontro a ciò che non conosciamo e accettare la diversità, nel senso più ampio del termine, è una meravigliosa opportunità di crescita, che cancella i giudizi, i pregiudizi, le paure, e lascia spazio alla possibilità di un confronto aperto e libero, all’opportunità di conoscere, di arricchirci interiormente e di trasformarci come persone. Quando riusciamo ad avere consapevolezza di quello che non vogliamo accettare o che pensiamo di non poter accettare, quando finalmente riusciamo ad aprire uno spiraglio verso quello che ci spaventa per completa ignoranza o per scarsa abitudine ad averci a che fare, finalmente possiamo vedere la persona o la situazione nel suo insieme, in un’interezza carica di elementi che prima non avevamo mai considerato e che magari ci piacciono anche, facendoci apprezzare qualcosa che prima rifiutavamo.
Accorgersi che la diversità non è una minaccia ma un’opportunità di crescita è una cosa bellissima! Ed è ancora più bello quando la peculiarità che rende diversa una persona diventa semplicemente una sua caratteristica, esattamente come il colore degli occhi o un tratto caratteriale. Solo una delle tante tessere del puzzle che costituiscono quella persona. Speciale e unica come qualsiasi altro individuo.
Ogni puzzle, ogni mosaico, ogni cattedrale, il mondo intero, è fatto di elementi tutti diversi e tutti fondamentali perché l’opera sia completa e in equilibrio. Rifiutare anche solo un elemento significa rifiutare una parte di noi.
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Mon, 26 Jun 2023 - 16min - 13 - EPISODIO 12. LA NOIA
La noia ha un ruolo fondamentale nel processo di crescita dei bambini e fornisce, anche agli adulti, l’opportunità di fare introspezione, di mettersi in contatto con il nostro mondo interiore, con le nostre emozioni e sensazioni, di attivare la fantasia e la creatività e, non da ultimo, la noia costringe all’attesa, cosa a cui non siamo più abituati e a cui i nostri bambini e ragazzi andrebbero allenati molto, perché sembra che non sappiano più aspettare senza richiedere attenzioni per essere accontentati o intrattenuti.
Un momento di noia è un momento in assenza di movimento, in cui arrivano le idee che ci portano ad agire di nuovo. Nel momento in cui accogliamo la noia, dedichiamo del tempo a noi stessi e ci apriamo a nuove possibilità.
Vi è mai capitato di avere delle idee brillanti proprio mentre eravate apparentemente fermi a fare niente? Siete lì, nel silenzio, fermi, e all’improvviso vi viene in mente un’idea, o vi si scioglie un dubbio, o vi scatta la chiarezza che vi serve per prendere una decisione su qualcosa che era in stallo da un po’… Un momento di noia, insomma, NON è una perdita di tempo! Soprattutto per i bambini!
La noia può farsi sentire in tanti ambiti della quotidianità: in casa, a scuola o al lavoro, nella sfera delle amicizie o nella relazione di coppia, … e in ognuno di questi ambiti sta a noi trovare il modo che ci soddisfa di più per trasformare la noia in uno stimolo, semplicemente accogliendo in noi l’inattività di quel momento per fare entrare con essa qualcosa di nuovo.
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Mon, 19 Jun 2023 - 12min - 12 - EPISODIO 11. LA PERSEVERANZA
Perseveranza e ostinazione non sono sinonimi. Mentre l’ostinazione implica rigidità di pensiero e scarso senso critico rispetto alle strategie adottate per raggiungere un risultato, la perseveranza è una qualità che va allenata anche nei più piccoli perché trovare la forza di perseguire un obiettivo anche quando l’entusiasmo cala, la forza di volontà non ci sostiene più e la vita ci presenta qualche ostacolo, porta frutto in ogni ambito della vita, da quello sociale e affettivo a quello lavorativo, da quello sportivo a quello salutistico, e così via. Focalizzarsi sul processo anziché sull’obiettivo, riuscire a cambiare prospettiva, accettare l’imperfezione delle nostre azioni e adottare strategie efficaci che ci supportino, aiuta noi e i nostri figli ad andare lontano. Perché, come diceva Goethe, un traguardo si raggiunge senza fretta ma senza sosta!
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Mon, 12 Jun 2023 - 16min - 11 - EPISODIO 10. BISOGNO DI CONTROLLO
Se al lavoro o a casa vuoi che le cose vengano fatte in un modo specifico, cioè nel tuo modo, perché secondo te quello è il modo migliore, e quindi fai anche fatica a delegare a qualcuno compiti e commissioni; oppure hai la tendenza a procrastinare; ti piacciono le routine e le situazioni che conosci bene; sei abbastanza severo/a con te stesso/a e tendi ad essere esigente anche con gli altri; fai fatica a rilassarti; ti senti spesso in ansia e ti innervosisci quando le cose non vanno come ti aspettavi che andassero; dai spesso consigli agli altri (o addirittura ordini loro come fare le cose) perché ti senti di saperne di più… Ecco, allora probabilmente fai parte del club di chi ha un gran bisogno di avere tutto sotto controllo!
Secondo la psicologia, le persone che cercano di tenere tutto sotto controllo hanno paura di mettersi nelle mani di qualcun altro, perché non vogliono rischiare di sentirsi inadeguati e inferiori. Vivono costantemente in un’ansia che riescono a gestire solo controllando tutto.
Da dove nasce questo tipo di insicurezza? Cosa possiamo fare per tranquillizzarci un po’ e far crescere sereni i nostri figli, che assorbono come spugne ogni nostro comportamento e poi ne pagano le conseguenze? Ve ne parlo nell’episodio di oggi!
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Mon, 05 Jun 2023 - 18min - 10 - EPISODIO 9. TENEREZZA E DISTACCO
Ci sono bambini che non si staccherebbero mai dalla gamba della mamma, che cercano coccole e baci in continuazione, che amano essere presi in braccio e godono visibilmente della presenza di mamma e papà. Ci sono adolescenti che continuano a cercare i genitori con la stessa spontaneità di quando erano più piccoli, per sentirsi sicuri nel mondo, per avere un confronto e dei consigli, per il piacere di stare con loro.
E ci sono figli che rifiutano le coccole e l’aiuto dei genitori, che assumono atteggiamenti da duri, che fanno di tutto per affermare la loro autonomia, anche se tanto autonomi ancora non ci si sentono…
Nell’episodio di oggi vediamo quali sono le principali caratteristiche di questi figli apparentemente forti e in che modo alcuni atteggiamenti dei genitori possono rendere più marcata la loro tendenza ad allontanarsi e ed essere scontrosi o, al contrario, possono contenerla.
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Mon, 29 May 2023 - 18min - 9 - EPISODIO 8. OGNI SEME E' DIVERSO
Martino ama talmente tanto i girasoli che, quando riceve in dono un seme, il pensiero che da lì possa germogliare un fiore diverso non lo sfiora neanche. Se ne prende cura ogni giorno, ma perché non germoglia mai? Perché il girasole non si mostra in tutta la sua bellezza?
Martino ci mette un po’ a capire che da quel seme non nascerà mai il girasole che tanto desiderava, ma poi accetta il dato di fatto, apprezza l’idea di avere un fiore diverso e cambia il modo in cui se ne prende cura, riuscendo finalmente a far sbocciare un profumatissimo glicine!
Tuo figlio che seme è? lo tratti come secondo la sua natura o secondo quella che vorresti per lui?
E il tuo seme, l’hai riconosciuto? Te ne prendi cura?
“Scopri ciò che ti dà forza e ti rende felice, perché chi nasce glicine non può trasformarsi in girasole, ma può provare a diventare il glicine più colorato e profumato del mondo!”
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Mon, 22 May 2023 - 18min - 8 - EPISODIO 7. QUI E ORA
Quando abbiamo un obiettivo, generalmente lo vogliamo raggiungere nel minor tempo possibile, per avere il prima possibile la gratificazione che immaginiamo ci procurerà.
Questo però ci porta molto spesso a tre conseguenze: viviamo con ansia il tempo che ci manca per raggiungere la meta; ci preoccupiamo (cioè ci occupiamo in anticipo) che le cose vadano come noi speriamo e immaginiamo (chissà poi se è davvero il modo migliore) e ci scocciamo se incontriamo degli ostacoli che ci fanno percepire un rallentamento della corsa verso la meta finale.
Allo stesso tempo, spesso rimaniamo ancorati ai ricordi del passato, con malinconia per quelli belli e con rancore per quelli brutti. Così perdiamo di vista le nuove possibilità che il presente ci offre.
I bambini hanno ci insegnano a vivere il momento presente attimo per attimo, senza tristezza per il tempo passato e senza ansia per il domani.
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Mon, 15 May 2023 - 16min - 7 - EPISODIO 6. VIAGGIO NELLA NATURA: MADRE E INSEGNANTE
I bambini di oggi passano la maggior parte del tempo chiusi tra quattro mura, tra mille impegni scolastici, sportivi e ricreativi. Negli anni si è perso sempre di più il senso di vivere a contatto con la natura, quando invece basterebbe davvero poco per riaccenderlo, traendone enormi benefici. Infatti la Natura è riconosciuta dalla pedagogia come una grande insegnante di vita, che stimola in svariati modi tutti e cinque gli organi di senso, dà infinite informazioni che stimolano cognitivamente e ampliano il bagaglio di conoscenze personale, e in più è un modello di pazienza, di adattabilità, di bellezza, di equilibrio, di collaborazione e operosità… valori e caratteristiche che una persona può cercare e coltivare in sé stessa, compiendo un viaggio interiore. La Natura si presta ad essere maestra e guida nel nostro viaggio individuale e intimo che ha come prima meta la nostra stessa crescita personale e, da qui, un ulteriore passo verso la consapevolezza che siamo un tutt’uno con tutto e con tutti.
Davvero vogliamo precludere ai nostri bambini la possibilità di imparare tutto questo?
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Mon, 08 May 2023 - 24min - 6 - EPISODIO 5. NOVITA’ E CAMBIAMENTO
Per accogliere una novità occorre avere apertura mentale, perché ogni cambiamento richiede la capacità di adattarsi alla nuova situazione. E se è vero che ci sono cambiamenti che non vediamo l’ora di accogliere nella nostra vita, è altrettanto vero che a volte siamo costretti ad accettare novità che non ci siamo cercati e che ci spaventano. In questo caso è facile che l’emozione dominante sia la paura, che ci fa sentire costretti in una gabbia da cui non possiamo uscire, totalmente privi di controllo sulla situazione e ancorati più che mai rigidamente alle poche certezze che pensavamo di avere.
I cambiamenti per i quali non ci sentiamo pronti destabilizzano a qualsiasi età. A rassicurare i bambini e i ragazzi ci pensiamo noi adulti, attraverso varie attività mirate proposte in forma ludica, l’utilizzo di libri che affrontano quel preciso tema, il dialogo e l’ascolto aperto.
Per affrontare la nostra paura del cambiamento, invece, dobbiamo cavarcela da soli. Nell’episodio di oggi ho provato a dare dei suggerimenti che possono aiutare a non sentirsi totalmente in balìa degli eventi.
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Mon, 01 May 2023 - 19min - 5 - EPISODIO 4. LA PAURA DEL FALLIMENTO
A volte una forte delusione può provocare in noi uno scatto d’ira che, quando passa, ci lascia un senso di inadeguatezza e frustrazione. Dura per un po’ e poi se ne va, per tornare alla prossima occasione.
Altre volte però, questa sensazione spiacevole non se ne va del tutto. Rimane subdola dentro di noi facendo nascere la paura di fallire. E allora cominciamo a mettere in atto meccanismi di difesa che ci portano a procrastinare all’infinito o a evitare del tutto di affrontare alcune situazioni. Un po’ alla volta cominciamo a vivere la nostra vita all’ombra dell’idea limitante che ci siamo costruiti di noi stessi. Non ci accorgiamo che il vero fallimento non è sbagliare o non arrivare a raggiungere i nostri obiettivi, ma rinunciare in partenza e precludersi la possibilità di imparare e crescere, amando il processo che ci porterà in ogni caso ad un traguardo.
Se i nostri bambini perdono la partita o prendono un brutto voto, l’amore la fiducia e la stima che nutriamo per loro non diminuiscono, perché non li identifichiamo con i loro risultati, anzi, li incoraggiamo a provare di nuovo. Lo stesso deve valere per noi.
Quello che conta davvero non sono i risultati, ma il modo in cui affrontiamo il percorso per arrivare alla meta.
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Mon, 24 Apr 2023 - 14min - 4 - EPISODIO 3. SCARSA TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE
I bambini normalmente sono esplorativi e imparano per tentativi ed errori.
Non si vergognano di sbagliare e spesso non percepiscono neanche di aver commesso quello che per noi adulti è un errore…
Eppure alcuni di loro reagiscono con calci e pugni, oppure grida e pianti disperati a una torre che crolla o a un secondo posto in un gioco con il fratello o l’amichetto.
Per aiutarli a ridimensionare queste reazioni possiamo evitare di creare nel contesto familiare alcune abitudini apparentemente innocue. Allo stesso tempo, è importante dare loro dei messaggi che li facciano sentire accolti, compresi e sostenuti nell’affrontare le situazioni che li mettono a disagio, fino a ridurle gradualmente con il tempo.
Aiutando loro, ci accorgeremo di come alcune buone strategie siano efficaci anche con noi adulti per affrontare situazioni di frustrazione.
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Mon, 17 Apr 2023 - 20min - 3 - EPISODIO 2. AMORE INCONDIZIONATO
L’amore di un genitore per un figlio è Amore con la A maiuscola. È amore vero perché è incondizionato e non chiede niente in cambio, non si aspetta niente, si dona e basta, ricompensato dalla consapevolezza di far stare bene il proprio figlio.
L’amore può avere diverse forme e diverse intensità ma, SE è amore, non giudica, non ha aspettative e non dipende dalle condizioni esterne. È così che amiamo noi stessi? Ci amiamo davvero? Riuscire ad accettarci così come siamo, senza giudicarci e senza pretendere di non sbagliare mai, smettere di esaltare i nostri limiti e iniziare ad credere nelle nostre potenzialità, non significa essere narcisisti, ma piuttosto riconoscere e rispettare la persona che siamo, vederla con occhi nuovi e, finalmente, recuperare uno sguardo sereno e un sorriso sincero. Chi non vorrebbe un genitore così? E quale bambino non vorrebbe crescere come lui?
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Mon, 10 Apr 2023 - 15min - 2 - EPISODIO 1. IL NOSTRO PICCOLO ME STESSO
Ognuno di noi, fin dalla nascita, ha un gioiello che lo rende unico e speciale. Purtroppo però nel corso della vita lo nascondiamo sempre più in fondo per sentirci uguali a tutti gli altri ed evitare di sentirci giudicati ed esclusi. Finché arriviamo a dimenticarcene. Ma quella parte dentro di noi ci chiama forte per farsi sentire e, finché non torniamo in contatto con lei, sentiamo un vuoto dentro che ci fa male.
Come dobbiamo fare per tornare a far splendere la nostra parte bambina, così preziosa da farci sentire che non abbiamo bisogno di nient’altro al di fuori di noi? E come fare per aiutare i nostri figli a non perdere mai il contatto con la loro vera essenza, in modo che crescano sereni, soddisfatti e sicuri?
Forse la risposta ce l’abbiamo già, ed è proprio dentro di noi.
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Mon, 10 Apr 2023 - 12min - 1 - Presentazione di Libri per crescere
Libri Per Crescere è un podcast che, attraverso i libri per l’infanzia, cerca di parlare a tutti i genitori e a chiunque si occupi di un bambino, dando spunti di riflessione che ci aiutino a guardarci dentro e a riconoscere le abitudini, i pensieri e le dinamiche di vita che spesso ci tolgono serenità e obiettività. Aumentare la consapevolezza ci consente di assumere e/o modificare alcuni comportamenti che ci caratterizzano e, di conseguenza, di diventare un buon modello per i nostri bambini, facendoli crescere più sereni e sicuri.
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Mon, 10 Apr 2023 - 02min
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