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- 55 - Eduardo mioWed, 30 Oct 2024 - 2h 01min
- 54 - Peppino Girella 6^ ed ultima puntata
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione. Andato in onda sulle reti RAI il 14, 21, 28 aprile e il 5, 12, 19 maggio 1963
Tue, 27 Jun 2023 - 55min - 53 - Peppino Girella 5^ puntata
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione. Andato in onda sulle reti RAI il 14, 21, 28 aprile e il 5, 12, 19 maggio 1963
Tue, 27 Jun 2023 - 51min - 52 - Peppino Girella 4^ puntata
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione. Andato in onda sulle reti RAI il 14, 21, 28 aprile e il 5, 12, 19 maggio 1963
Tue, 27 Jun 2023 - 52min - 51 - Peppino Girella 3^ puntata
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione. Andato in onda sulle reti RAI il 14, 21, 28 aprile e il 5, 12, 19 maggio 1963
Tue, 27 Jun 2023 - 59min - 50 - Peppino Girella 2^ puntata
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione. Andato in onda sulle reti RAI il 14, 21, 28 aprile e il 5, 12, 19 maggio 1963
Tue, 27 Jun 2023 - 1h 12min - 49 - Peppino Girella 1^ puntata
Peppino Girella è uno scugnizzo napoletano, fa mille lavori, e tutti volentieri, così riesce a mantenere tutta la famiglia. Il padre, Andrea Girella, disoccupato da sempre, è frustrato dal fatto di dover dipendere dal suo ragazzo, ma Peppino riuscirà a risolvere anche questa situazione. Andato in onda sulle reti RAI il 14, 21, 28 aprile e il 5, 12, 19 maggio 1963
Tue, 27 Jun 2023 - 1h 09min - 48 - Sik-Sik, l'artefice magico
Inedito documento da una rappresentazione televisiva del 01 gennaio 1962 registrata dall'allora giovane studente Lello Mazzacane che nel 2007 decise di donarlo alle Teche Rai.
Sik-Sik è un illusionista che si esibisce assieme alla moglie Giorgetta che lo accompagna in teatri di infimo livello. Per la riuscita di uno spettacolo, il mago è costretto all'ultimo momento a sostituire Nicola, assentatosi inopinatamente, con Rafele. La cosa provoca un'imbarazzante situazione allorquando Nicola rientra e la lite inscenata con Rafele causa lo smarrimento del lucchetto di scena; tutto ciò porta al misero fallimento dello spettacolo, con la moglie di Sik-Sik che rimane prigioniera nel baule e viene liberata con difficoltà dal mago.Questa commedia, come altre due dello stesso ciclo del 1962, fu cancellata per recuperare il nastro magnetico (allora un supporto costosissimo) su cui era registrata.
«E lo stesso Camilleri insieme a Barbara Scaramucci, direttrice delle Teche Rai, hanno affrontato la questione della commedie cancellate dalla Rai: avvenne tutto nei primi mesi in cui si usava la registrazione magnetica e i nastri costosissimi venivano riutilizzati; qualcuno cancellò anche "Sabato, domenica e lunedì" e "Sik, Sik l'artefice magico".» - fonte La Repubblica, 14 novembre 2000
Mon, 05 Dec 2022 - 29min - 47 - Non ti pago - ver. radiofonica '50
Ferdinando Quagliuolo ha ereditato la gestione di un "banco lotto" dopo la morte del padre, è anche accanito giocatore in cerca di numeri vincenti, a dispetto della sua eccezionale sfortuna. Un suo impiegato, Mario Bertolini, al contrario inanella vincite su vincite, suscitando una feroce invidia nel suo datore di lavoro. Mario fa la corte a sua figlia Stella, quasi a sua insaputa, con la complicità della madre Concetta. Un giorno Mario annuncia la clamorosa vincita di una quaterna del valore di 4 milioni. Per l'occasione rivela a Ferdinando che i numeri li aveva ricevuti in sogno proprio dal defunto padre di lui, il quale va su tutte le furie: si impossessa del biglietto fortunato, rifiutando di corrispondergli la vincita, inoltre rivendica il diritto alla somma. La ragione risiede nel fatto che Bertolini era andato a vivere nell'appartamento dove Ferdinando aveva vissuto da ragazzo, quindi lo spirito di suo padre si sarebbe rivolto a Mario per sbaglio, volendo destinare la vincita a suo figlio.
Mon, 05 Dec 2022 - 1h 38min - 46 - Filumena Marturano - ver. radiofonica 1951
Filumena Marturano è una ex-prostituta che vive da anni, more uxorio, con Domenico Soriano, un ricco pasticciere napoletano che un tempo fu suo cliente. Per costringere Soriano al matrimonio, la donna si finge morente in modo da invocare le nozze "articulo mortis", ma la messinscena non riesce e Don Domenico cerca in tutti i modi di annullare il sacramento. Filumena è così costretta a vuotare il sacco e a confessare a Soriano che è madre di tre giovanotti e che uno dei tre è proprio figlio del pasticciere e che, proprio per il loro bene, si è decisa a cambiare vita cercando il matrimonio con lui.
Titina De Filippo come Filumena Marturano.
Mon, 05 Dec 2022 - 1h 27min - 45 - La fortuna con l'effe maiuscola - ver. radiofonica 1959Sat, 13 Feb 2021 - 1h 58min
- 44 - Speciale Eduardo: una vita per il teatro
Rai Radio ripropone, nella fascia teatrale, lo Speciale in dieci puntate, a cura di Silvana Matarazzo, dedicato a Eduardo De Filippo, il più importante autore italiano, insieme a Luigi Pirandello, del Novecento, nonché attore straordinario.
Lo Speciale, realizzato nel 2014, comprendeva testimonianze preziose, come quella del figlio Luca, prematuramente scomparso nel novembre del 2015, di studiosi, critici teatrali, docenti universitari, attori che hanno lavorato con Eduardo o registi che hanno messo in scena le sue commedie. I ricordi e le interviste erano intersecati da brani di commedie scritte dall’autore partenopeo, alcune delle quali realizzate appositamente per la radio, e da brevi dichiarazioni rilasciate da Eduardo ai GR, nonché dagli stralci delle registrazioni effettuate al Teatro Ateneo della Sapienza di Roma durante il corso di drammaturgia che egli tenne nei primi anni Ottanta, organizzato da Ferruccio Marotti.
Entrare nell’universo eduardiano ha significato ripercorrere un secolo di storia italiana, attraversare due guerre, cogliere i mutamenti di costume, gusti, tendenze, sempre registrati con passione e lucidità dal drammaturgo. L’osservazione, a tratti spietata, della realtà e l’indagine sulla nostra esistenza sono i motivi cardine della sua poetica, in cui il comico si mescola al tragico, in un continuo alternarsi di contrasti, di antinomie, che riflettono la sua visione al contempo disincantata e compassionevole della condizione umana. D’altronde il modo con cui Eduardo tratteggia i suoi personaggi si basa su un connubio indissolubile di amarezza e fiducia, sempre sorretto da un alto senso di moralità e di rigore. Forse proprio il rigore è la parola chiave per capire l’essenza del suo lavoro e della sua stessa personalità. Molto spesso, infatti, l’intransigenza e la disciplina di Eduardo sono state scambiate per un eccesso di rigidità, di “cattiveria” quasi, ma esse derivavano in realtà dall’enorme rispetto per il proprio lavoro e per il pubblico che lo induceva a pretendere sempre il massimo da se stesso e dalle persone che collaboravano con lui.
Eduardo ha incarnato ed espresso la visione di un teatro di alto profilo culturale ma capace di rivolgersi al grande pubblico, un teatro rigoroso e accessibile al tempo stesso, essenziale, con un forte senso del ritmo, dei tempi, in cui le parole avevano la stessa importanza dei silenzi, delle pause, di cui lui è stato un interprete magistrale.
Le voci che abbiamo raccolto ci hanno aiutato a decifrare l’ordito e la complessità del mondo eduardiano. Oltre a quella del figlio Luca De Filippo, ci sono le testimonianze del critico Maurizio Giammusso, che a Eduardo ha dedicato una poderosa monografia, del giornalista e scrittore Italo Moscati, autore de “Il cattivo Eduardo”, degli studiosi Franca Angelini, Ferruccio Marotti e Antonella Ottai, di Giulio Baffi, che ha diretto per molti anni a Napoli lo storico Teatro San Ferdinando, acquistato dall’autore e attore per dare una casa agli artisti della sua città, dall’antropologo Marino Niola, degli attori Antonio Casagrande, Isa Danieli, Sergio Solli e Fausto Russo Alesi, dei registi Eugenio Monti Colla, Marco Sciaccaluga e Francesco Rosi, che mise in scena ben tre opere di Eduardo. Non potevano mancare la voce del drammaturgo e attore Enzo Moscato, con un suo originale tributo a Eduardo, e la testimonianza di Toni Servillo, premiatissimo regista di due opere eduardiane, “Sabato, domenica e lunedì” e “Le voci di dentro”.
Chiudeva il nostro omaggio a uno dei più grandi commediografi e artisti del Novecento un altro grande uomo di teatro, scomparso nel 2016, Dario Fo, che è stato a lungo amico di Eduardo e che gli ha dedicato un ultimo saluto, il giorno dei suoi funerali, pieno di emozione e di gratitudine.
Sat, 13 Feb 2021 - 9h 58min - 43 - Sabato, domenica e lunedì - ver. radiofonica 1960Wed, 10 Feb 2021 - 1h 20min
- 42 - Eduardo De Filippo a 120 anni dalla nascita
In occasione dei 120 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo (Napoli, 24 maggio 1900) La grande radio ripropone brani da alcune interviste rilasciate dal grande drammaturgo dal 1958 al 1977, frammenti dalle opere teatrali: "Filumena Marturano"; "Non ti pago"; "Napoli milionaria"; "Le voci di dentro"; "Sabato, domenica e lunedì". Interventi di Pupella Maggio (1968), Domenico Modugno (1963), Alessandro D'Amico (1972), Toni Servillo (2002).
Wed, 10 Feb 2021 - 44min - 41 - Dolore sotto chiave - ver. radiofonica
Dolore sotto chiave è un atto unico scritto da Eduardo de Filippo nel 1964, inserita dall'autore nella raccolta Cantata dei giorni dispari.
Il testo è stato scritto nel 1958 come radiodramma, ma riscritto come atto unico nel 1964. La prima è avvenuta il 3 novembre del 1964 al Teatro San Ferdinando di Napoli con la regia dello stesso De Filippo che dirige la compagnia teatrale "Il teatro di Eduardo". Stranamente, Eduardo non interpretò mai il ruolo di protagonista in questa commedia, infatti la parte di Rocco verrà interpretata nella stagione '64-'65 da Franco Parenti.
Wed, 10 Feb 2021 - 40min - 40 - Occhiali neri - ver. radiofonica
Occhiali neri è una breve commedia napoletana scritta da Eduardo De Filippo nel 1945, contenuta nella raccolta Cantata dei giorni dispari.
La commedia, in un atto unico, racconta le vicende di Mario Spelta - un uomo tornato cieco dalla guerra - affrontando tematiche fino a quel momento sottoposte a censura.
L'opera non è mai stata portata in scena da Eduardo.
Tue, 09 Feb 2021 - 24min - 39 - L'ultimo bottone - ver. radiofonica
L'ultimo Bottone (a volte citato anche come L'ultimo bottone) è una farsa di Eduardo De Filippo. Messa in scena per la prima volta il 16 gennaio del 1932 a Napoli al Teatro Kursaal.
L'atto unico racconta dell'ultimo discendente della famiglia Bottone, marchesi di Villafranca, che per evitare di pagare un debito d'onore tenta il suicidio. Salvato da un medico suo amico decidono di fingere una perdita di memoria.
Tue, 09 Feb 2021 - 34min - 38 - Le voci di dentro - ver. radiofonica 1950Tue, 09 Feb 2021 - 1h 36min
- 37 - Quinto piano, ti saluto! - ver. radiofonica
Versione radiofonica del 1959 de' Quinto piano, ti saluto!, commedia napoletana scritta da Eduardo de Filippo nel 1934, e fa parte della raccolta Cantata dei giorni pari.
Diretta ed interpretata dallo stesso Eduardo insieme a Pietro De Vico, Enzo Petito, Enzo Cannavale, Gennarino Palumbo, Antonio Casagrande, Lello Grotta, Pietro ed Ettore Carloni e Riccardo Grillo.
Tue, 09 Feb 2021 - 22min - 36 - Il nostro Eduardo - Doc RAI
In occasione dei 120 anni dalla nascita di Eduardo De Filippo, Rai Documentari presenta “Il nostro Eduardo”, un racconto inedito e intimo del grande attore napoletano attraverso la sua famiglia, dalla viva voce dei nipoti. Matteo, Tommaso e Luisella hanno aperto i cassetti di casa e tirato fuori fotografie e filmini inediti, insieme a tante lettere, scoprendo il volto intimo e inedito di Eduardo, lontano dalle rappresentazioni spesso trasfigurate dal tempo.
Eduardo mette in scena con estrema semplicità temi universali e sempre attuali: la crisi della famiglia, il rapporto tra padri e figli e tra uomo e donna, il disagio nella perdita dei valori, le tensioni e i conflitti individuali, il senso del dovere e la vendetta; ma soprattutto la ricerca della verità, che dia senso alla vita di tutti i giorni, scoprendo falsità e inganni generati sia dalle debolezze dell’uomo che dall’inasprimento e dalla competitività della società.
Nel racconto traspare un Eduardo che vede lontano dentro e fuori dalla famiglia, dalla società e da sé stesso. Il teatro è il luogo della sua vita: è l’unico posto dove trova pace perché lì, e nelle ore in cui scrive le sue commedie, riesce a sciogliere e risolvere i nodi dell’esistenza e del suo trauma di figlio illegittimo, insieme ai fratelli Peppino e Titina, di Eduardo Scarpetta, il più famoso attore e commediografo dell’epoca. Il teatro, cura e terapia della sua anima, diventa così uno straordinario osservatorio delle anime dell’uomo moderno, volubile, pronto al compromesso, contraddittorio, fragile, ma sempre in cerca di una via d’uscita, anche grazie alla forza dell’immaginazione, che restituisca l'armonia mancata nella sua infanzia.
Eduardo ci parla con una lingua che non ha bisogno di nessun intervento di ‘modernizzazione’.
“È questo l’Eduardo che i suoi nipoti ci raccontano ne “Il nostro Eduardo”, che grazie a Rai Documentari, sarà trasmesso sulla prima rete RAI e condiviso con il grande pubblico” commenta Didi Gnocchi, sceneggiatrice e regista del documentario. “Un Eduardo precursore dei tempi, la cui creatività, che parte da Napoli per arrivare al mondo intero, riesce a parlare a tutti con un’apparente semplicità che cela la grandezza universale di questo uomo e del suo teatro”.Thu, 04 Feb 2021 - 1h 47min - 35 - Lu curaggio de nu pumpiero napulitano - ver. 1975
Il barone Andrea quand'era un povero guardaporta (portiere), che tirava a campare esercitando anche il mestiere di solachianiello (ciabattino), ha avuto la ventura di salvare coraggiosamente dai ladri entrati in casa un milord inglese che per riconoscenza lo aveva portato con lui in Inghilterra e che lo aveva lasciato erede universale dopo la sua morte. Con il denaro ereditato Andrea ha comprato il titolo di barone e ora vive, dandosi arie di nobiltà, in un lussuoso palazzo napoletano. Nonostante egli cerchi di parlare un colto italiano, inframmezzato da parole inglesi, è rimasto quello che era ma vuole apparire quello che non è circondandosi di nobili e tenendo lontani dalla sua casa i parenti plebei della moglie Ceccia, una ex lavannara (lavandaia). Il barone può permettersi anche di avere dei servi al suo servizio tra cui il pestifero Pulcinella che una ne fa e cento ne pensa: la commedia è infatti punteggiata da forti rumori, fuori scena, di bicchieri, tazze e altri oggetti che si rompono......
Thu, 24 Dec 2020 - 1h 47min - 34 - Uomo e galantuomo - ver. 1975
Ospite del ricco e giovane Don Alberto De Simone, la sgangherata compagnia di attori "L'eclettica", capitanata da Gennaro De Sia, prova un nuovo spettacolo drammatico per riscattarsi dei fiaschi delle precedenti rappresentazioni. Le "prove" sono interrotte dall'irruzione di Salvatore, fratello di Viola, attrice che aspetta un figlio da Gennaro, e che vuole costringere l'uomo ad agire da galantuomo sposandola. L'equivoco è in agguato: Don Alberto incontra Salvatore, che crede essere il fratello della sua misteriosa amante Bice, e, sentendo le sue parole, gli assicura che la sposerà. Chiarito il pasticcio, Gennaro cerca di scappare per sottrarsi al matrimonio, mentre Alberto scopre che Bice è già sposata e, per salvare il suo onore, si finge pazzo.
Thu, 24 Dec 2020 - 2h 31min - 33 - Tre calzoni fortunati
Don Vincenzo, presidente dell'Ordine degli Spazzini di Napoli, riceve in dono tre vecchi calzoni bucati appartenenti ad un aitante tenore. Dopo l'iniziale delusione, l'uomo scopre che da ognuno dei tre pantaloni viene fuori una sorpresa felice che gli consente di racimolare un po' di denaro e di cibo per sé e per i suoi disgraziatissimi amici.
Thu, 24 Dec 2020 - 2h 23min - 32 - Sogno di una notte di mezza sbornia
A Pasquale Grifone, un povero facchino, piace alzare il gomito e quando beve fa sogni strani, così da ricevere la “visita” di Dante Alighieri, del quale gli era stato regalato un busto in gesso. Il Poeta suggerisce all’uomo quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando però che essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte. Di lì a poco, la quaterna esce e Pasquale vince una forte somma di denaro; la famiglia si adatta prestissimo alle nuove condizioni e nessuno si preoccupa della crescente disperazione del povero Pasquale, terrorizzato dalla sua “imminente” morte, cercano anzi di convincerlo del fatto che si tratti solo di una sciocca superstizione. Il giorno annunciato però la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli siano gli ultimi momenti di vita dell’uomo ma quando il pericolo sembra ormai scongiurato un colpo di scena riapre il gioco…
Thu, 24 Dec 2020 - 1h 29min - 31 - Gennareniello
Gennareniello, un inventore strampalato, è sposato con Concettina e vive in casa col figlio Tommasino, pieno di tic, la sorella zitella e con Matteo, un maestro di disegno che fa i progetti delle sue invenzioni. Spinto dagli amici, l'uomo corteggia la giovane maestrina Anna e quando la moglie se ne accorge è costretto a scappare di casa, travolto dalle urla di dileggio di amici e conoscenti che arrivano a travestirlo da damerino, offendendo, in questo modo, la sua dignità.
Wed, 23 Dec 2020 - 56min - 30 - Sei atti unici in bianco e nero
Dalla farsa allo sketch, al bozzetto melodrammatico, origini e stili diversi per questi sei atti unici che rappresentano la prima realizzazione televisiva di Eduardo De Filippo: Il dono di Natale, Qui figuri di tanti anni fa, I morti non fanno paura, San Carlino 1900... e tanti, Amicizia, La chiave di casa.
Tue, 31 Mar 2020 - 2h 52min - 29 - Questi fantasmi
Pasquale Lojacono e la moglie prendono in affitto un grande appartamento e il proprietario decide di non far loro pagare il canone in cambio di un favore: Pasquale dover sfatare le dicerie che vogliono la casa infestata di fantasmi. Pasquale accetta con grande entusiasmo ma poi, in seguito ai racconti terrorrizzanti del portiere comincia a vacillare. Il crollo totale quando trova in casa un uomo: si tratta dell'amante della moglie ma lui crede che sia un fantasma.
Tue, 31 Mar 2020 - 2h 04min - 28 - Quei figuri d tanti anni fa
L'atto unico racconta una serata nel "Circolo della caccia", nome fittizio che serve da copertura per una casa da gioco clandestina, gestita da don Gennaro Fierro (detto "punto e virgola"; soprannome, questo, affibbiatogli "affettuosamente dai compagni di galera"). Gennaro Fierro è il fidanzato di Peppinella (da lui chiamata "Sciù Sciù"), una donna che vive, insieme alla madre, Assunta (la "marchesa madre"), nel Circolo. Filomena è la cameriera del Circolo e delle due donne, disperata per i modi rozzi di come la trattano. Mentre fervono i preparativi per una serata di gioco, arrivano don Gennaro Fierro e un altro uomo, Luigi Poveretti. Quest'ultimo viene istruito dal gestore del "circolo" per fare il nuovo "palo", per aiutarlo, cioè, a vincere passandogli opportunamente le carte, sollecitato da determinati segni concordati tra i due. Altro personaggio importante nella bisca è "il Barone", che ha il compito di trovare giocatori inesperti da utilizzare come "polli da spennare". Uno di questi è l'avvocato Peppino Fattibbene, che durante la stessa serata viene portato al circolo proprio dal Barone.
La casa da gioco è frequentata anche da altri personaggi. Uno di essi è Scuppetella, pregiudicato per furto. Un altro è Scamuso, latitante e ricercato per aver ucciso sua moglie. Sono amici, anche se il loro rapporto è caratterizzato da una forte rivalità nel gioco d'azzardo. Quando il gruppo dei giocatori è completo, con l'arrivo di Barbarella ("dama di compagnia" di Assunta), di Giovannino (giocatore incallito, rovinato dai debiti) e di Riccardo (amico di Giovannino e fidanzato della sorella di quest'ultimo, Emilia), si può cominciare il gioco.
Due sorelle, Rosetta e Rafilina (rispettivamente, la baronessina Rosy e la contessina Fifì), hanno il compito di far cadere le inibizioni dell'avvocato Fattibene, allo scopo di fargli effettuare puntate alte. Luigi Poveretti, che nel frattempo ha fatto conoscenza con l'avvocato, dimostra di non essere all'altezza del compito assegnatogli e mette in difficoltà don Gennaro, il quale, ogni tanto, lo trascina con sé in bagno per punirlo a furia di schiaffi.
All'improvviso, giunge nella casa da gioco Emilia, sorella di Giovannino, la quale lancia accuse pesanti contro don Gennaro Fierro e gli altri giocatori. Mentre il litigio è al culmine, arriva la notizia che sta arrivando la polizia. Immediatamente Fierro e i suoi iniziano a trasformare la sala da gioco in un innocuo salone, nascondendo le fiche e il denaro in una fioriera, rendendo un quadro raffigurante un'immagine sacra quello che, in realtà, è il tavolo da gioco, e sostituendo i lampadari e altre parti dell'arredamento in modo da rendere l'ambiente meno sospetto. Inoltre, il latitante Scamuso viene nascosto dietro un quadro.
All'arrivo della polizia, guidata da un severo delegato, non ci vuole molto a smascherare la bisca, grazie alle rivelazioni di Luigi Poveretti. Ben presto tutta la comitiva, ad eccezione di Giovannino, che la sorella riesce a trascinare via, viene trasportata al commissariato, nella scena che chiude l'atto unico.
Tue, 31 Mar 2020 - 1h 06min - 27 - Non ti pago
Ferdinando Quagliuolo ha ereditato la gestione di un "banco lotto" dopo la morte del padre, è anche accanito giocatore in cerca di numeri vincenti, a dispetto della sua eccezionale sfortuna. Un suo impiegato, Mario Bertolini, al contrario inanella vincite su vincite, suscitando una feroce invidia nel suo datore di lavoro. Mario fa la corte a sua figlia Stella, quasi a sua insaputa, con la complicità della madre Concetta. Un giorno Mario annuncia la clamorosa vincita di una quaterna del valore di 4 milioni. Per l'occasione rivela a Ferdinando che i numeri li aveva ricevuti in sogno proprio dal defunto padre di lui, il quale va su tutte le furie: si impossessa del biglietto fortunato, rifiutando di corrispondergli la vincita, inoltre rivendica il diritto alla somma. La ragione risiede nel fatto che Bertolini era andato a vivere nell'appartamento dove Ferdinando aveva vissuto da ragazzo, quindi lo spirito di suo padre si sarebbe rivolto a Mario per sbaglio, volendo destinare la vincita a suo figlio.
Tue, 31 Mar 2020 - 1h 56min - 26 - Natale in casa Cupiello - ver. 1977
Si avvicina il Natale, e come ogni anno Luca Cupiello si accinge a preparare il presepe nonostante l'insofferenza di sua moglie Concetta e suo figlio Tommasino. Per Luca il presepe rappresenta una priorità assoluta del suo vivere quotidiano, ma in realtà la quiete familiare è turbata da un dramma che sua moglie Concetta - chissà come - riesce a tenere nascosto al marito. La figlia di Luca e Concetta, Ninuccia è sposata con Nicolino, un facoltoso commerciante, ma non lo ama, ed anzi ha intenzione di fuggire con il suo amante, Vittorio Elia, comunicando la sua decisione al marito per lettera. Concetta riesce a strappare dalle mani di Ninuccia la lettera, per impedire che il peggio accada, ma nella confusione - e senza sapere nulla - Luca consegna la missiva al genero...
Tue, 31 Mar 2020 - 2h 11min - 25 - Natale in casa Cupiello - ver. 1962
Edizione televisiva del 1962.
Si avvicina il Natale, e come ogni anno Luca Cupiello si accinge a preparare il presepe nonostante l'insofferenza di sua moglie Concetta e suo figlio Tommasino. Per Luca il presepe rappresenta una priorità assoluta del suo vivere quotidiano, ma in realtà la quiete familiare è turbata da un dramma che sua moglie Concetta - chissà come - riesce a tenere nascosto al marito. La figlia di Luca e Concetta, Ninuccia è sposata con Nicolino, un facoltoso commerciante, ma non lo ama, ed anzi ha intenzione di fuggire con il suo amante, Vittorio Elia, comunicando la sua decisione al marito per lettera. Concetta riesce a strappare dalle mani di Ninuccia la lettera, per impedire che il peggio accada, ma nella confusione - e senza sapere nulla - Luca consegna la missiva al genero...
Tue, 31 Mar 2020 - 1h 49min - 24 - Napoli milionaria
Napoli, 1942: la popolazione vive una profonda crisi a causa della Seconda Guerra Mondiale. Gennaro gestisce un caffè e spera di ottenere l'aiuto della famiglia intera per poter pagare le spese e mettere da parte un po' di soldi. Il figlio Amedeo invece è determinato a combattere contro le ingiustizie perpetrate dal governo e scende in piazza per manifestare il proprio dissenso. La situazione cambia quando riappare Pasquale, un personaggio creduto morto da tutti.
Tue, 31 Mar 2020 - 2h 02min - 23 - 'Na santarella
Felice Sciosciammocca ha una doppia vita: di giorno, suona musiche sacre come organista del convento delle Rondinelle e insegna musica alle educande, di notte, invece, di nascosto delle monache, si reca a Napoli dove, sotto la falsa identità di "Arturo Maletti", è conosciuto come autore di operette, di cui una dal titolo "La figlia dell'imperatore". Il suo segreto viene però scoperto da un'educanda sbarazzina, Nannina, detta santarella, per il fatto che ostenta con tutti, specie con la superiora, Donna Rachele, un comportamento ingenuo e innocente.
Sun, 29 Mar 2020 - 2h 37min - 22 - Natale in casa Cupiello - ver. radiofonica del 1959
Uno dei capolavori di Eduardo De Filippo, Natale in casa Cupiello, nella versione appositamente realizzata per la radio italiana nel 1959.
Questo allestimento con la regia dello stesso Eduardo si avvale di un eccezionale cast con il grande interprete nei panni di “Lucariello”, Pupella Maggio in quelli della moglie Concetta e Pietro De Vico in quelli del figlio Tommasino, il ragazzo a cui non piace il presepe. La voce guida che illustra gli ambienti della casa e parti delle didascalie del testo è quella della moglie di Eduardo, Isabella Quarantotti. Documento dunque eccezionale per la particolarità della elaborazione radiofonica e per la presenza di Pupella Maggio, giacché nella versione televisiva del ’62 accanto a Eduardo e De Vico nei panni di Concetta appare Nina De Padova.
Sun, 29 Mar 2020 - 1h 37min - 21 - Miseria e nobiltà - ver. 1955
Nella magistrale interpretazione che Eduardo aveva dedicato al padre in occasione del centenario della sua nascita (1953), la commedia più celebre di Scarpetta viene ripresa in diretta dal teatro Odeon di Milano. E' il 1955 e in Italia la televisione ha appena un anno di vita quando incontra per la prima volta il teatro di Eduardo: in questa occasione l'attore presenta al pubblico di tutta Italia il figlio Luca di appena sette anni, che recita la parte del piccolo Peppeniello. Scarpetta l'aveva scritta per il figlio Vincenzo ed era stata interpretata da ciascuno dei fratelli De Filippo. Miseria e Nobiltà (1888) è una macchina comica irresistibile che, fra finte e imbrogli, diverte da oltre un secolo: la sua edizione televisiva costituisce un vero e proprio reperto, una rara e preziosa testimonianza dell'eccezionale bravura di tutti gli interpreti.
La commedia ha come protagonista Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, e la trama gira attorno all'amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, un altro spiantato, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. La situazione si ingarbuglia poiché anche il vero Marchese Favetti è innamorato della ragazza, al punto di frequentarne la casa sotto le mentite spoglie di Don Bebè. Il figlio, scopertolo e minacciatolo di rivelare la verità, lo costringerà a dare il suo consenso per le nozze.
Sun, 29 Mar 2020 - 2h 31min - 20 - Mia famiglia
Alberto Stigliano ha una famiglia che ha attraversato apparentemente indenne il dopoguerra. Siamo ormai nel 1955 e in Italia sta per arrivare il benessere economico accompagnato dal consumismo. La famiglia del protagonista è dunque una famiglia "moderna", al passo con i tempi. La moglie Elena è come se non ci fosse, vive fuori casa, presa dagli incontri con le amiche. I due figli, ormai grandi, sono abbandonati a se stessi: Beppe, che pure potrebbe lavorare alla radio con il padre, noto lettore radiofonico, preferisce frequentare strambe amicizie che lo persuadono delle sue grandi possibilità di lavorare come attore nel cinema, mentre Rosaria si atteggia a donna spregiudicata e straparla di liberazione della donna e di sesso libero. Anche Alberto però ha qualcosa da farsi perdonare: ha con un'altra donna una relazione che divide con la famiglia regolare.
Gli avvenimenti precipitano quando il figlio Beppe se ne va con l'amico Guidone, giovane omosessuale, a Parigi dov'è in lavorazione un importante film in cui ha ottenuto una parte.
La crisi della quasi famiglia di Alberto diviene evidente quando la moglie, costretta dalle "amiche", che sono andate a reclamare in casa, deve confessare al marito di aver perso una grossa somma di denaro al gioco contraendo un debito che ora non può pagare. Alberto, forse colpito da quanto sta accadendo, perde improvvisamente l'uso della parola. Elena, che ha capito i suoi errori e che non può più contare su Alberto rimasto invalido, per sostenere economicamente la famiglia si mette a lavorare come sarta.
Ma i guai non sono finiti: improvvisamente ritorna dalla Francia il figlio Beppe per rifugiarsi e nascondersi poiché è sospettato per l'omicidio del regista del film a cui prendeva parte. A questo punto il padre recupera la parola e denuncia il figlio alla polizia.
È passato del tempo: Beppe, riconosciuto innocente, lavora con il padre alla radio, mentre la figlia Rosaria si è sposata con il manesco fidanzato Corrado, con cui ha sempre condiviso le sue idee avanzate e ultramoderne. Alberto, che ha lasciato la famiglia andando a convivere con la sua amante, è tornato per festeggiare il matrimonio insieme ai genitori di Corrado.
Stanno amabilmente conversando quando arriva il novello sposo che riporta infuriato Rosaria a casa dei genitori perché dice che solo ora la giovane gli ha confessato di avere avuto un innocente, e senza conseguenze, passato amore per un altro. Insomma Corrado, l'uomo dalle moderne idee, è furiosamente geloso e Rosaria, antesignana del libero amore, è ancora vergine. Alberto capisce il dramma di quei giovani sbalestrati, che si atteggiano ad anticonformisti e antiborghesi ma che sono rimasti ingenui e semplici, e li farà riconciliare. Dopo un dialogo chiarificatore con la moglie, che vorrebbe che il marito tornasse in casa, perché quella è la sua famiglia, Alberto risponde quasi rassicurandola: «Mo' vedimmo...».
Sun, 29 Mar 2020 - 1h 56min - 19 - Li nepute de lu sinneco
Il sindaco di Pozzano, il benestante Ciccio Sciosciammocca, ha due nipoti, Felice, un bravo ragazzo che compie i suoi studi diligentemente a Milano, e Silvia, che per seguire un innamorato segreto, Achille, è scappata dal collegio. Ciccio ha deciso di lasciare la sua eredità a Felice che durante il viaggio per incontrare lo zio ha baciato casualmente una giovane, Nannina, ed ora è inseguito dal fratello di questa che gliela vuole far pagare. Avverte allora lo zio con una lettera che rimanderà la partenza per qualche tempo. Il suo biglietto però viene intercettato da Silvia che si traveste da uomo per sostituirsi a lui e presentarsi come se fosse Felice all'ingenuo zio. A questo però punto arriva anche Felice nelle vesti di donna per sfuggire al fratello della giovane da lui oltraggiata.
Nel corso della commedia la trama si intriga sempre di più sino alla conclusione finale dove si chiarisce tutto. Ciccio Sciosciammocca perdonerà i due intriganti nipoti che coroneranno i loro sogni d'amore: Silvia sposerà Achille e Felice la giovane compromessa Nannina.
Sun, 29 Mar 2020 - 2h 18min - 18 - Le voci di dentro
Alberto Saporito è un apparecchiatore di feste popolari, e vive col fratello Carlo e lo zio Nicola. Una notte sogna che i vicini di palazzo, i Cimmaruta, uccidono l'amico Aniello Amitrano e fanno sparire il cadavere. Nel sogno, lucidissimo, Alberto vede dove sono nascosti i documenti che possono incastrare i vicini. L'indomani, fatta la denuncia in questura, fa arrestare i Cimmaruta e rimasto solo in casa con il portiere Michele, cerca i documenti. Solo allora, all'improvviso, s'accorge di aver sognato il tutto e capisce il guaio che ha combinato.
Ritrattata la denuncia dal commissariato di polizia, Alberto si trova ora nei guai: il procuratore della Repubblica, insospettito, crede che egli abbia ritrattato per paura od altro. Inoltre, rischia una querela per calunnia da parte dei vicini. Ma quel che viene messo in moto, in una rapida degenerazione, è un meccanismo che svelerà tutte le meschinità dei protagonisti. Carlo, il fratello, nell'evenienza dell'arresto, cerca immediatamente un compratore per tutto il materiale per l'allestimento delle feste popolari, e tenta di farne firmare ad Alberto la cessione, adducendo varie scuse. I Cimmaruta, che vengono a trovarlo uno alla volta, si mostrano stranamente gentili e si accusano l'uno con l'altro[2] cercando di salvare il resto della famiglia. Converranno, alla fine, di dover assassinare Alberto per salvarsi... da un omicidio che, al termine della commedia, si scopre essere davvero solamente un sogno, in quanto Aniello è vivo e vegeto. A questo punto Alberto, fingendo di aver trovato i documenti, chiama assassini i vicini e spiega a cosa si riferisce: assassini della stima e della fiducia reciproche, ammettendo un omicidio come potenziale prassi, sospettando degli stessi familiari:
«Voi mò volete sapere perché siete assassini ... in mezzo a voi magari ci sono pure io e non me ne accorgo ... Avete sospettato l'uno dell'altro ... Io vi ho accusati e voi non vi siete ribellati, lo avete ritenuto possibile. Un delitto lo avete messo fra le cose probabili di tutti i giorni; un assassinio nel bilancio familiare! La stima, don Pasqua', la stima! ... La fiducia scambievole ... senza la quale si può arrivare al delitto.»
In fondo ammette Alberto Saporito è compreso anche lui fra loro, senza saperlo: infatti con quel sogno, ha inconsciamente creduto i vicini capaci di un tale crimine.
Le voci di dentro sono i pensieri e i sospetti che i Cimmaruta covano verso i loro familiari, e che fanno venire fuori alla prima occasione.
Sun, 29 Mar 2020 - 2h 19min - 17 - La paura numero uno
Matteo Generoso rende impossibile la vita dei suoi familiari, ossessionato dalla paura dello scoppio della terza guerra mondiale. La moglie Virginia, esasperata, si rivolge al fratello Arturo che escogita una trovata: organizza un finto giornale radio nel quale si annuncia lo scoppio della tanto paventata guerra. Tranquillizzato dalla realizzazione del suo timore ossessivo, Matteo riesce finalmente a guardare avanti, e acconsente al matrimonio della figlia Evelina con il giovane Mariano Conforto.
Però per un tragico errore anche Luisa, la madre di Mariano, si convince, malgrado le successive spiegazioni di Virginia, che sia effettivamente scoppiata un'altra guerra: la donna, che aveva perso il marito e il figlio maggiore nei precedenti conflitti, è morbosamente legata a Mariano, e all'idea che possa partire anche lui per la guerra lo mura letteralmente vivo in uno stanzino, intenzionata a farlo uscire soltanto alla fine del conflitto.
Dopo un certo tempo Mariano riesce in qualche modo a fuggire dalla sua prigione e a sposare Evelina. Luisa, apparentemente, accetta la realtà, ma, anche a causa del matrimonio del figlio, resta frustrata nel suo feroce e irrazionale amore materno, e cerca di alleviare il suo dolore dedicandosi alla confezione di marmellate e di frutta sciroppata. Se i figli, infatti, sono destinati a crescere e ad allontanarsi dalla madre, le marmellate possono essere chiuse a chiave in un armadio senza ribellarsi, possono essere possedute senza manifestare nessuna volontà, quindi in definitiva gratificano maggiormente la cieca possessività di Luisa.
Sun, 29 Mar 2020 - 2h 04min - 16 - La grande magia
In un grande albergo di una località termale frequentato da agiati borghesi, la direzione per divertire e distrarre i suoi ospiti ha ingaggiato, con poca spesa, un prestigiatore, il mago Marvuglia che tira a campare allestendo spettacoli itineranti nelle località di villeggiatura: una sorta di illusionista-filosofo che con trucchi dozzinali vuole presentarsi come un grande mago. I villeggianti dell'albergo Metropolitan in realtà hanno già di che divertirsi spettegolando su Calogero Di Spelta che si rende ridicolo per la sua sfrenata gelosia nei confronti della moglie: la bella Marta. I suoi sospetti in realtà non sono infondati poiché è proprio Marta che, volendo incontrare segretamente il suo amante, per sfuggire alla continua sorveglianza del marito, corrompe il mago organizzando il trucco della sua sparizione durante lo spettacolo. Il mago potrà finalmente realizzare una "grande magia" facendo prima scomparire e poi riapparire la donna agli occhi stupefatti del pubblico. Marvuglia organizza bene il suo trucco ma quando la moglie fedifraga dovrebbe ricomparire il trucco non riesce. La donna è definitivamente scomparsa.
Il mago, che sa la verità e che non vuole essere coinvolto in un caso che ha messo in moto anche le autorità di polizia, riesce a convincere il marito geloso e disperato che in realtà la moglie non è sparita ma è rimasta intrappolata in una scatola: l'apertura della stessa significherebbe accettare la realtà del tradimento e il fatto che lei se ne sia andata. Calogero, cioè, potrà riabbracciare sua moglie, di cui ha sempre sospettato, a condizione di accettarne il tradimento senza mai più dubitare della sua fedeltà, altrimenti ella sparirà definitivamente. Ma l'uomo si abbandona alla sua follia vivendo senza mai separarsi dalla scatola e senza aprirla, preferendo quindi credere all'illusione che ella sia lì dentro, sempre con sé e fedele al suo amore.
Passano quattro anni; Marta, abbandonata dall'amante, decide di tornare dal marito e scongiura Marvuglia di fingere di concludere l'esperimento interrotto e di farla riapparire. Ma il marito, ormai prigioniero della sua illusione, respingerà quella donna per lui estranea: se Marta fosse la donna ricomparsa vorrebbe dire che essa lo aveva abbandonato e tradito, per cui è meglio continuare a credere che sia ancora nella scatola, fedele e innamorata di lui.
Fri, 27 Mar 2020 - 2h 01min - 15 - La fortuna con l'effe maiuscolaFri, 27 Mar 2020 - 2h 10min
- 14 - L'arte della commedia
Oreste Campese, capocomico di una piccola compagnia itinerante che ha perduto tutto in un incendio, si rivolge per aiuto al prefetto De Caro, appena insediato. Dapprima allettato dall'idea di un confronto sul teatro, sua passione giovanile, il prefetto si trova ben presto in disaccordo con l'attore; e alla fine, indignato dalla richiesta di presenziare a uno spettacolo per attirare il pubblico del luogo, lo congeda in malo modo con l'umiliante offerta di un foglio di via. Per errore però il segretario consegna a Campese, invece dell'autorizzazione al viaggio, la lista delle persone che devono incontrare il prefetto e minaccia di mandare al loro posto i suoi attori. Così, quando si presentano un dottore, un prete, una maestra, un farmacista, De Caro non riesce a capire se si tratti di persone reali o di attori camuffati.
Fri, 27 Mar 2020 - 2h 04min - 13 - L'abito nuovo
L'abito nuovo è una commedia scritta a quattro mani da Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello nel 1932, appartenente al filone della "Cantata dei giorni pari". Rappresenta un adattamento di una novella dello stesso autore siciliano dal titolo omonimo.
Concettino Minutolo cerca un consiglio dall'avvocato Boccanera perché si è innamorato della ballerina Celie Bouton, contro la volontà del padre in quanto già promesso di Assunta, figlia di Michele Crispucci e della stessa Bouton, che lasciò la famiglia 18 anni prima.
Di lì a poco, a causa di un incidente durante una sfilata con i cavalli, la Bouton muore e Michele eredita una casa lussuosa e un guardaroba disdicevole per la figlia, per cui è combattuto sull'accettarli.
Nel terzo atto, Concettino si presenta in casa Crispucci con una parte delle ricchezze della Bouton nel tentativo di convincere Assunta a fuggire con lui e sposarlo, finché non torna a casa Michele, con un abito nuovo e elegante, ma ubriaco e disperato, perché quella ricchezza è il lascito di una donna infedele, e delirando sviene (o forse muore) facendo il gesto delle corna contro se stesso.
Fri, 27 Mar 2020 - 1h 38min - 12 - Il sindaco del Rione Sanità - Ver. 1979Thu, 26 Mar 2020 - 3h 01min
- 11 - Il sindaco del Rione Sanità - Ver. 1964
Una versione teatrale dell'opera, diretta ed interpretata dallo stesso De Filippo, andata in onda sulla RAI il 29 aprile 1964 interpretata anche da Ugo D'Alessio, Antonio Casagrande, Pietro Carloni, Luisa Conte, Hilde Renzi, Enzo Cannavale, Franco Camera, Carlo Lima e Gennarino Palumbo.
Nel 1979 si ebbe un'ulteriore versione teatrale RAI (che trovate sempre su questo podcast) interpretata da De Filippo, Ferruccio De Ceresa, Luca De Filippo, Franco Angrisano, Hilde Renzi, Lina Polito, Cloris Brosca, Gino Maringola, Sergio Solli, Marzio Honorato e un giovane Vincenzo Salemme.
Thu, 26 Mar 2020 - 2h 35min - 10 - Il medico dei pazzi
l giovane Ciccillo ha fatto credere allo zio Felice Sciosciammocca, che lo mantiene lautamente, di essere laureato in medicina e di avere bisogno di danaro per le sue iniziative professionali. In realtà quel danaro gli serve per mantenersi e per pagare i frequenti debiti di gioco. L'arrivo a Napoli di zio e famiglia rischia però di svelare l'imbroglio. Così Ciccillo fa credere allo zio che la pensione dove vive sia una casa di cura per malati di mente.
Thu, 26 Mar 2020 - 2h 16min - 9 - Il contratto
“Il Contratto” è una straordinaria commedia di Eduardo De Filippo del 1967. Narra la storia di un grande impostore, Geronta Sebezio, che, promettendo la resurrezione e predicando amore, sfrutta a proprio vantaggio le relazioni tra gli uomini, la paura della morte e l’avidità del prossimo. Ne “Il contratto” di De Filippo, l’uomo è il centro della questione, i rapporti e le relazioni sono il motore dell’azione scenica e del racconto, mentre la società, l’insieme di individui in costante relazione, è la materia. La messa in scena del testo è incentrata sull’idea di trattare l’opera come fosse una vera e propria trilogia, trattando i tre atti come corpi autonomi di indagine sull’individuo (I atto), gli affetti (II atto), la società (III atto).
Thu, 26 Mar 2020 - 2h 32min - 8 - Il berretto a sonagli
Adattamento del 1981. Ciampa è un uomo maturo con una giovane sposa, la bella Nina, ma soprattutto è un uomo intrappolato in una scomoda condizione: conosce una verità difficile da digerire - Nina lo tradisce con il suo padrone, il Cavalier Fiorìca -, ma sa altrettanto bene che a un uomo avveduto, che voglia stare al mondo senza perdere la faccia, corrono certi obblighi da rispettare con scrupolo. Così quando Beatrice, moglie del Cavaliere, minaccia di denunciare e far arrestare la coppia di adulteri, Ciampa corre ai ripari per salvare le convenzioni e se stesso. Per ristabilire l'equilibrio non c'è altra scelta che dichiarare pazza la donna: dopotutto nessuno sa meglio di lui quanto la pazzia si avvicini alla verità, di cui estremizza e trasfigura i lineamenti fino a renderli, ma solo temporaneamente, irriconoscibili.
Thu, 26 Mar 2020 - 1h 43min - 7 - Gli esami non finiscono mai
Guglielmo Speranza si presenta al pubblico sul palcoscenico raccontando la sua vita e segnandone le diverse età mettendosi tre barbe finte.
Appena superato l'esame di laurea, Speranza dovrà superare quello dei futuri suoceri che gli consentiranno di sposare Gigliola solo se sarà in grado di fare una grande carriera nel suo lavoro.
Guglielmo supera la prova: si sposerà, avrà due figli, un lavoro che gli assicura benessere e onori ma, nonostante il brillante esito di questi esami, la sua vita sarà infelice: avvelenata dall'invidia e dalla maldicenza del falso amico La Spina e dalla cattiveria della moglie che si è rivelata per quello che era, ovvero una donnetta viziata e infedele, che crede di più alle sue stupide, pettegole amiche piuttosto che al marito che ha sempre contrastato, ritenendolo un incapace e un sognatore, in questo sostenuta anche dai due figli, che la malignità popolare, riportata da La Spina, insinua non siano di Guglielmo.
Non sorprende quindi che a un certo punto Guglielmo si rifugi nell'amore disinteressato e vero della giovane Bonaria, una donna di umili origini ma leale e genuina nei suoi sentimenti e valori, che sarà costretta dalla maldicenza e dalla cattiveria altrui a lasciare Guglielmo.
Ormai vecchio, il protagonista, fingendo di essere malato, si chiuderà sempre di più al mondo, preferendo stare in casa, in poltrona, a leggere e a trascorrere il resto della sua vita in un mutismo ribelle verso la famiglia ed i medici. Arrivato il momento della morte, Guglielmo sarà ancora una volta ingannato dai suoi familiari: egli avrebbe voluto semplici funerali, chiedendo di essere seppellito nudo[2] ed invece, abbigliato e truccato come un guitto di avanspettacolo, lascerà la commedia della vita salutando con gesti artefatti e leziosi gli spettatori.
Wed, 25 Mar 2020 - 2h 54min - 6 - Filumena Marturano
Versione 1962 - Filumena Maturano - Forse la commedia italiana del dopoguerra più conosciuta e rappresentata anche all'estero - ha un ruolo centrale nella produzione di Eduardo De Filippo, collocandosi tra i primi testi di quella Cantata dei giorni dispari che, a partire da Napoli Milionaria, raccoglie le opere più complesse e problematiche in cui si riversano i drammi, le ansie e le speranze di un Paese e di un popolo sconvolti dalla guerra. Nel dramma di Filumena, che si rifiuta di rilevare all'amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia suo, De Filippo dichiarava di aver inteso rappresentare un'allegoria dell'Italia lacerata e in larga misura depauperata anche moralmente, e prefigurarne la dignità e la volontà di riscatto.
Wed, 25 Mar 2020 - 1h 41min - 5 - Ditegli sempre di sì
Michele ha conosciuto il disagio mentale, ne è uscito ma è pienamente consapevole di essere passato attraverso a 'corridoi' difficili da percorrere. E ora che è tornato alla sua vita di tutti i giorni cerca tenacemente la chiarezza, la limpidezza e la logica nelle azioni e, soprattutto, nelle parole, nei discorsi. Ma in un mondo di ambiguità verbali e morali è difficile districarsi. Originalissimo e pragmaticamente importante.
Wed, 25 Mar 2020 - 1h 36min - 4 - De Pretore Vincenzo
Vincenzo De Pretore spiega alla fidanzata Ninuccia, che minaccia il suicidio se non si sposeranno, di voler attendere il giorno in cui potrà darle una vita agiata, e le racconta di essere figlio di un ricco signore, allevato da una coppia povera. Ma per vivere è costretto a rubare, e finisce in prigione. Consigliato da Ninuccia, si sceglie come protettore San Giuseppe e da allora il suo "lavoro" va a gonfie vele. Riconoscente al Santo, ogni volta che un furto va bene, porta fiori e candele al suo altare. Un giorno però viene ferito a morte da una pallottola. Nel delirio, la scena si sposta in Paradiso, dove San Giuseppe intercede presso il Signore, che impietosito dalla sua storia di figlio di padre ignoto, lo accoglie con sé. Mentre sogna, Vincenzo muore nello squallore del Pronto soccorso, con accanto la fedele Ninuccia.
Wed, 25 Mar 2020 - 2h 26min - 3 - Chi è cchiu felice e' me
Commedia in due atti scritta nel 1929, e rappresentata per la prima volta dalla compagnia «Teatro Umoristico i De Filippo» il 9 ottobre 1932 a Napoli, al Teatro Sannazzaro, Chi è cchiu felice ‘e me! ha – come ha sottolineato Fiorenza Di Franco – «il fondo delle vecchie farse sul tema tradizionale dell’infedeltà coniugale e della cecità del marito tradito. Ma l’accuratezza con cui vengono sottolineati i tratti del protagonista fanno pensare che Eduardo abbia voluto andare oltre alla presentazione caricaturale di un tipo. Mettendo in risalto l’individualismo di Vincenzo, la sua sete di meschina felicità, il suo isolarsi nel suo piccolo mondo, suggerisce una critica alla borghesia italiana – certamente non recepita all’epoca – che proprio con questo modo di concepire la vita ha permesso l’avvento del fascismo e il suo progressivo rafforzamento».
Wed, 25 Mar 2020 - 1h 30min - 2 - Bene Mio E Core Mio
Lorenzo Savastano, un restauratore, vorrebbe sposarsi, ma la sorella Chiarina ostacola i suoi progetti per non restare sola. Esasperato, Lorenzo decide di partire ed accetta un'offerta di lavoro in America. Durante la sua assenza, Chiarina viene sedotta da Filuccio. Al ritorno, Lorenzo apprende che la sorella aspetta un figlio. Filuccio si dice allora disposto a sposare Chiarina, a patto che Lorenzo gli ceda un locale dove vorrebbe aprire una rivendita di frutta e verdura, e la casa sovrastante, dove intende sistemare la vecchia madre vedova, Virginia. In realtà, Filuccio vorrebbe appropriarsi dei beni di Lorenzo, ma questi scopre che Virginia è una donna ancor giovane e attraente e che Filuccio l'ha raggirata fingendo di essere in contatto con lo spirito di suo padre, per impedirle di risposarsi ed ereditare tutto. Lorenzo allora si vendica di Filuccio assegnando la casa a Virginia e decidendo di sposarla.
Tue, 24 Mar 2020 - 2h 24min - 1 - 'O tuono 'e marzo
Sofia, sorella di Don Saverio, confessa al fratello di essere stata vittima di un fatale avvenimento: quando accompagnò il fratello a Roma, mentre si riposava in albergo, durante la notte era scoppiato un pauroso temporale con accompagnamento di tuoni e fulmini. Impaurita era uscita dalla sua camera per trovare rifugio in quella del fratello, quando, venuta via la luce, per il buio era entrata per sbaglio nella camera di uno sconosciuto ed era svenuta per la paura di un fortissimo tuono. L'ignoto individuo aveva colto l'occasione e aveva profittato di lei. Da quell'agitato incontro è nato don Felice Sciosciammocca, figlio naturale e segreto di Sofia, ora fidanzato con Marietta, figlia di don Saverio.
Sofia aveva fatto di tutto per identificare l'uomo che proditoriamente l'aveva oltraggiata, incaricando persino un investigatore privato, il cavaliere Teodoro Morzetta, che però non aveva concluso nulla.
Turillo, un infingardo e infido personaggio che ha salvato Don Felice dall'investimento di un'auto e che questi per riconoscenza ha preso con sé come domestico, ha sentito di nascosto il racconto di Sofia e quando il suo padrone, esasperato dalle sue malefatte, si decide a cacciarlo via, dichiara allo stupefatto Don Felice di essere lui l'uomo di quella notte tempestosa e quindi di essere suo padre. Don Felice è comunque ancora ignaro dell'accaduto a Roma e di essere figlio di Donna Sofia.
Lo stesso Turillo però aveva promesso a Giulietta, anche lei figlia illegittima, fidanzata di Mimì, amico di Felice, di dichiararsi come suo padre per evitare che il tutore del suo innamorato, don Alfonso Trocoli, lo diseredasse se avesse sposato una giovane donna senza genitori legittimi.
Le cose si complicano ancora di più quando ritorna dall'America don Alfonso Trocoli che l'investigatore riconosce come il vero padre di Felice Sciosciammocca. Nella scena finale mentre scoppia un temporale con tuoni e fulmini, l'imbroglione Turillo viene smascherato e don Alfonso riconoscerà Felice come suo figlio e ne sposerà la madre.
Fonte: Wikipedia
Tue, 24 Mar 2020 - 2h 10min
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