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Prologo.
Mi chiamo Fabio Fabiano sono un giallista appassionato di storia del crimine ed ho deciso di raccontarvi la mafia d’america. Per narrare questo fenomeno ho quasi perso la vista leggendo i rapporti ufficiali dell’FBI, quelli dei dipartimenti di polizia degli stati che l'hanno combattuta, le leggi, le sentenze dei Tribunali, gli articoli della stampa e dalle pubblicazioni più autorevoli. E’ stato un lavoro duro ma credetemi ne è valsa proprio la pena. Dopo tanto impegno e studio sono approdato ad un’importante conclusione. Pensate è la stessa a cui arrivò un ragazzo siciliano, ucciso dilaniato dall'esplosivo mafioso nel 1978. Questo ragazzo si chiamava Peppino Impastato è a lui che si deve questa asserzione che io condivido pienamente “La mafia è una montagna di merda” e ciò vale sia per quella italiana che per quella americana.
Ho impiegato molto tempo ma adesso mi è tutto chiaro, la mafia siciliana più che essere stata trapiantata negli Stati Uniti è da considerarsi un ibrido tra il modello criminale isolano e quello statunitense. Ciò è dovuto alla sua storia che si è svolta tra le due sponde e agli scambi durati più di un secolo tra l’isola e il continente americano.
Dobbiamo riflettere sul fatto che la mafia come fenomeno criminale ottenne la popolarità planetaria grazie alla centralità dell’esperienza statunitense e alla sua diffusione tramite l’industria cinematografica. E vi posso garantire che se la mafia fosse un fenomeno ristretto all'ambito isolano siciliano non avrebbe avuto mai la sua triste e sinistra rilevanza mondiale.
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- 106 - TONY ACCARDOTony Accardo, soprannominato "Joe Batters" e "Big Tuna", è considerato uno dei boss mafiosi più longevi e di successo nella storia americana. La sua intelligenza, la sua prudenza e la sua spietatezza gli hanno permesso di governare la Chicago Outfit per decenni, accumulando una fortuna e mantenendo un potere quasi incontrastato.
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Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.Thu, 03 Oct 2024 - 104 - PAUL RICCA 1° PARTEPaul Ricca il cui vero nome era Felice De Lucia, di origini italiane, nasceva il 14 novembre 1897 a Napoli , in Campania, da Antonio e Maria Annunziata De Lucia. Era considerato un mafioso italo-americano con ruoli crescenti dentro la Cosa nostra per 40 anni, sino a diventarne il padrino all’interno della famiglia mafiosa di Chicago, conosciuta anche come de Outfit. Nel 1958 secondo una sottocommissione investigativa sui crimini del Senato Ricca veniva definito "il criminale più importante del paese".
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Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.Thu, 12 Sep 2024 - 101 - JOSEPH VALACHI SVELA I SEGRETI DI COSA NOSTRA 1° PARTEÈ stato il primo “pentito” nella storia della mafia italo americana, fu il primo a rivelare al mondo il nome di Cosa Nostra. La sua collaborazione può essere considerata una svolta decisiva per il dipartimento di giustizia guidato da Robert kennedy. Nell’ottobre del 1963 la sua deposizione in diretta TV fu vista da decine di milioni di spettatori televisivi americani.
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Tue, 27 Feb 2024 - 96 - LA FAMIGLIA TRAFFICANTE DI TAMPA IN FLORIDA 1° PARTE
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Mon, 26 Feb 2024 - 95 - JOHN SEBASTIAN LA ROCCA
Nella famiglia mafiosa di Pittsburgh, sino al 1956, a guidare la famiglia mafiosa fu Frank Amato. Egli la gestì fino a quando fu colpito da una patologia ai reni e fu costretto a dimettersi diventando sottocapo. Il suo posto fu preso da Sebastian LaRocca detto "John" LaRocca
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Paul John "Frankie" fu un mafioso italo-americano di New York City della famiglia criminale Lucchese, nonché assassino della Murder, Inc. Fu anche uno dei più potenti promotori della boxe professionistica americana
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Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.Mon, 03 Apr 2023 - 78 - TOMMY GAGLIANOTommaso Gagliano fu sicuramente il padrino del Bronx. possiamo definirlo un personaggio poco appariscente se non addirittura riservato. Fu anche poco conosciuto al di fuori degli ambienti mafiosi. Nacque a Corleone, in Sicilia, il 29 maggio 1883. Riguardo ai suoi inizi in Sicilia si hanno poche informazioni, si sa soltanto che era un rispettato e temuto uomo d'onore della Famiglia di Corleone. In seguito emigrò con moglie e figli a New York nel 1906 e si stabilì a East Harlem. Gagliano era noto per il suo approccio discreto alla gestione della mafia. Era un abile mediatore e fu in grado di risolvere i conflitti all'interno dell'organizzazione senza ricorrere alla violenza.
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Joe Lanza è stato il mafioso che ha consentito l'operazione Underword. Un acccordo tra la mafia e i servizi segreti della marina miltare americana per mettere al sicuro il porto di Newyork dagli atti di sabotaggio da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
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Ma essere liberi in Italia era meglio che essere in prigione a New York. Così Lucky salpò a Napoli nel febbraio del 1946. La sua permanenza, tuttavia, fu relativamente breve. Intanto dopo aver visitato il suo paese di origine Lercara Friddi dove i poliziotti lo condussero, ed essere stato accolto trionfalmente dalla popolazione, Luciano decise di non stabilirsi in Sicilia. Infatti egli andò a vivere a Napoli. Otto mesi dopo, Lucky tentò di aggirare la sua espulsione trasferendosi a Cuba. Lucky Luciano, venne riconosciuto, agli inizi del 1947, da un cronista dell’Havana Post, all’uscita di un locale della capitale di Cuba in compagnia di una bella ragazza. Lucky, giunse dalla Sicilia a Cuba il 29 settembre 1946 senza tanto clamore. Fece scalo in Brasile e dopo essere atterrato trovò il suo fedele amico Meyer Lansky. I due saranno ospiti di riguardo a cena a casa dell’allora ministro dell’Agricoltura, German Alvarez Fuentes. Già negli anni ’30 Luciano e suoi adepti a Cuba avevano dato vita ad affari illeciti gestiti dalla mafia: prostituzione, gestione di casinò e traffico di droga per un giro d’affari di centinaia di milioni di dollari.
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Dopo diciotto mesi di battaglie sanguinarie e infruttuose, di quella che sarà ricordata come la guerra dei castellammaresi, Luciano decise di eliminare Masseria e assumere il controllo della sua banda. Prima di tradire il suo boss, Lucky si accordò segretamente con la controparte ovvero Maranzano. A raccontare questo evento fu Joe Bonanno nella sua biografia. Secondo quest’ultimo Luciano avrebbe chiesto in contropartita per l’eliminazione di Masseria il controllo della banda del defunto boss, salvato la vita a tutti gli altri componenti della consorteria avversa, e riconosciuto Luciano come suo pari. Ottenuto l'assenso di Maranzano Luciano ordì la congiura.
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Charles “Lucky” Luciano può essere definito colui che portò la mafia a un livello di influenza di vasta portata. E’ stato considerato dal Time Magazine tra i 20 uomini più influenti del ventesimo secolo. Può essere senza dubbio considerato il padre della moderna criminalità organizzata negli Stati Uniti. Egli ha contribuito a formare l’organo di governo della mafia americana chiamato la Commissione che continua ad esercitare il potere nel mondo del crimine ancora oggi. Luciano, come vedremo in seguito, abolì la carica di «capo dei capi» ideando e istituendo al suo posto la "Commissione" tra le cinque famiglie di New York. Egli viene considerato il patriarca del moderno crimine organizzato, nonché uno dei maggiori protagonisti del massiccio commercio ed espansione dell’eroina nel secondo dopoguerra.
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Nacque a Filadelfia nel 1897 da immigrati irlandesi, John e Sara Nolan. All'anagrafe sarebbe stato registrato come John Moran. In realtà Moran sarebbe il cognome originario del padre, cambiato successivamente in Diamond. Secondo altre fonti, sarebbe stato invece registrato come John Thomas Diamond. Nel 1899 John, si fece chiamare con il diminutivo di Jack. Nel 1913 la madre morì a causa di complicazioni di un’infezione da batteri. Dopo la morte della madre, all’età di 15 anni, il padre, rimasto vedovo, si trasferì con i due figli a New York, stabilendosi nel quartiere di Brooklyn
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Arthur Simon Flegenheimer, nacque il 6 agosto del 1902 nel Bronx, un popoloso quartiere di New York. Conosciuto come Schultz olandese per i suoi metodi violenti sia per il suo aspetto fisico "germanico" . Figlio di due poveri immigrati tedeschi di origine ebraica. Il padre abbandonò lui e il resto della famiglia quando egli era ancora bambino. Ciò traumatizzò molto il piccolo Arthur. In questo periodo critico che il piccolo abbandonò la scuola e si unì alle gang di microcriminalità minorile nel Bronx. Nel 1919, venne condannato a diciassette mesi di riformatorio per furto con scasso. Fu un detenuto difficile da gestire. Dopo essere stato catturato in seguito a una fuga, la sua condanna fu allungata di due mesi. Rilasciato sulla parola l'8 dicembre 1920 iniziò la sua attività quale contrabbandiere di alcolici durante il proibizionismo negli Stati Uniti.
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Virginia Hill la contadinella dell'Alabama che diventò la regina della mafia. Nacque a Lipscomb, in Alabama, il 26 agosto 1916. Da bambina, assieme ai genitori, e i suoi nove fratelli, si trasferì in Georgia. Stanca dei maltrattamenti e dalle brutali percosse che lei e i suoi fratelli e la madre subirono dal padre alcolizzato, all'età di sette anni, ustionò il padre con il grasso di salsiccia. Nel novembre 1931, quando aveva 15 anni, sposò il sedicenne George Randell e con lui fuggì di casa alla volta di Chicago. Lì si trovò molto presto immersa nel mondo violento di alcuni dei più famigerati gangster. Dopo essersi divorziata, iniziò a lavorare come cameriera e prostituta. Poco tempo dopo Hill venne coinvolta nella malavita di New York, Chicago, Los Angeles e Las Vegas. All'inizio della sua carriera, ebbe l’incarico di "bag girl", ovvero di fare da corriere per trasportare denaro contante e merce rubata tra i principali gruppi criminali nelle più grandi città americane.
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Intanto nello stato del Nevada accade ciò che svilupperà notevolmente gli introiti illeciti della Cosa Nostra. Come successe per il proibizionismo, anche questa volta fu la legge a dare una mano ai mafiosi. L'amministrazione pubblica dello stato del Nevada, una zona di frontiera tra gli anni 1870 e 1931, per superare il grave stato di depressione, legalizzò qualsiasi forma di gioco d’azzardo. In pratica nel dopoguerra il Nevada era l’unico stato dove era possibile giocare d’azzardo. Il luogo era in realtà in mezzo al deserto e non facilmente raggiungibile. In realtà vi erano solo dei casinò nelle città di Rino e Las Vegas che erano più che altro delle fattorie dove era possibile giocare a poker. Così Benjamin Bugsy Siegel ebbe un’ intuizione formidabile. Egli pensò di trasformare Las Vegas, una desolata città in mezzo al deserto, nella mecca del gioco d’azzardo. Per Siegel quell’idea diventò un'ossessione. Egli pensò di realizzare un casinò con annesso hotel.
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Bugsy Siegel può essere considerato la star dei mafiosi americani. Egli amò il cinema e le sue star Hollywoodiane e a sua volta fu amato dal cinema e dalle sue stelle. Egli fu affascinato dal mondo di celluloide e il cinema si ispirò ad egli nella realizzazione di decine di centinaia di pellicole.
Benjamin Siegel, figlio di immigrati ebrei provenienti dall’attuale Ucraina, era nato a Williamsburg, Brooklyn, nel 1906. Il giovane ebreo, visse nel lower east side di Manhattan. Venne soprannominato Bugsy – da «crazy as a bedbug», pazzo come una cimice – affibbiatogli per gli improvvisi cambi di umore, soprannome che non gradiva affatto. Presto legò con un altro leggendario Gangster ebreo, ovvero Mayer Lansky. I due subito vennero indicati come due picchiatori e realizzarono la loro cosca conosciuta come la gang di Bug e di Meyer.
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La Commissione d’inchiesta del Senato degli Stati Uniti sulla criminalità organizzata costituita nel 1950 svolse indagini anche sul conto di Meyer Lansky. Il gangster si avvalse del quinto emendamento per evitare di essere incriminato. Nonostante avesse ricorso a questa strategia legale fu gravemente colpito. Egli prima della convocazione presso la commissione del senato era riuscito a evitare molte inchieste, ma subito dopo la sua audizione fu messo al centro del mirino della commissione senatoriale, tanto che diventò uno dei principali bersagli. Molte dei suoi casinò illegali sparsi in Florida e nel resto del suo paese furono chiusi. A Saratoga Springs nel nord dello stato di New York dovette dichiararsi colpevole del reato di gioco d’azzardo illegale e pertanto venne incarcerato per tre mesi.
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Nel 1946 Lansky partecipò a un incontro segreto all'Avana a Cuba per discutere della gestione di Siegel del Flamingo Hotel. Siegel era molto in ritardo rispetto al programma e ciò creava ingenti perdite agli investitori della mafia. Mentre gli altri capi volevano uccidere Siegel, Lansky li pregò di dare al suo amico una seconda possibilità. Nonostante questa nuova opportunità, Siegel ha continuato a creare passività al Flamingo. Fu pertanto convocata una seconda riunione. Fortunatamente, questo incontro ebbe luogo, mentre il casinò realizzò un leggero profitto. Ancora una volta Lansky, con l'appoggio di Luciano, convinse gli altri investitori a concedere a Siegel altro tempo. Tuttavia, quando l'hotel ricominciò ad andare in perdita, gli altri investitori decisero la morte di Siegel. Il 20 giugno 1947, Siegel fu ucciso a colpi di arma da fuoco a Beverly Hills, in California.
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Meyer Lansky è una delle figure leggendarie della criminalità organizzata americana. Lansky era un uomo di statura piccola : da adulto maturo misurava 162 cm di altezza e pesava 61 kg. Forse fu a causa della sua bassa statura a che fu costretto a usare le sue capacità intellettuali per avere successo nel mondo. Ciò che mancava a Lansky in muscoli fu compensato con il cervello. Sebbene fosse un membro della mafia ebraica, Lansky ebbe indubbiamente una forte influenza con la mafia italo-americana e svolse un ruolo importante nel consolidamento del mondo criminale. Svolse di fatto un ruolo determinante nello sviluppo del sindacato criminale nazionale negli Stati Uniti. Molti storici lo indicano come uno dei gangster più ricchi nella storia americana. Prima di fuggire da Cuba, si diceva che il suo patrimonio si aggirasse a circa $ 20 milioni oggi equivalenti a $ 158 milioni.
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La mafia americana, come abbiamo già detto, all'inizio di questa serie di podcast, è un ibrido tra la mafia siciliana da cui ha origine e la nascente organizzazione criminale nel nuovo mondo. A differenza di quella siciliana negli USA interagiscono organizzazioni formate da soggetti di nazionalità diverse come quella irlandese e quella giudaica. Nel caso delle organizzazioni irlandesi per lo più finiscono per scontrarsi con quella siciliana o italiana in genere, mentre con quelle di origine giudaica si ha una collaborazione se non addirittura in alcuni casi una fusione. In realtà alcuni membri della criminalità ebraica collaborano attivamente con le cosche italiane diventando elementi fondamentali. Il primo di questi soggetti può essere considerato Arnold Rothstein, anche se nel suo caso non possiamo certo parlare di un ruolo ausiliario alle cosche italiane e neppure di tipo paritario. Arnold Rothstein fu responsabile della trasformazione dei racket del gioco d'azzardo e dello spaccio di stupefacenti, forse addirittura l’ispiratore di quella che sarà conosciuta come La Cosa Nostra.
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Guarino Moretti, noto come Willie, nacque il 24 febbraio 1894 a Bari, in Puglia, in Italia, e si trasferì nello stato americano del New Jersey con la sua famiglia. Moretti, giunto in America, iniziò subito la sua attività criminosa, tanto che nel 1913 fu condannato per rapina. Nella metà degli anni venti entrò a far parte della Famiglia Masseria. Durante la guerra Castellammarese si distinse come spietato killer e come soldato nella decina di Lucky Luciano. Conclusa la Guerra castellammarese, Moretti venne nominato capo decina della Famiglia, guidata successivamente da Luciano. Si occupò del redditizio e lucrativo giro del gioco d'azzardo, delle scommesse clandestine e di tutti gli altri racket. Si unì nel New Jersey con Joe Adonis e Settimo Accardi.
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Tra i più importanti collaboratori di Lucky Luciano va indubbiamente citato l’italo americano Joe Adonis. Giuseppe Antonio Doto è questo il suo vero nome, poi americanizzato, durante gli anni Venti, in Joe Adonis, rifacendosi al “bello” per antonomasia della mitologia greca, ovvero Adone.
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Nel 1931, dopo la morte di Masseria e Maranzano, Lucky Luciano divenne il capo di quella che sarà la sua personale famiglia criminale. Vito Genovese divenne il suo vice e Costello divenne suo consigliori, una funzione importante all'interno della cosca mafiosa. Costello fu una figura di spicco nel mondo criminale, guadagnando ingenti somme di denaro diventando il responsabile del settore del gioco d'azzardo. Nel 1936 Lucky Luciano fu arrestato per sfruttamento e favoreggiamnto della prostituzione e codannato a scontare una pena detentiva di alemno trenta anni. All'inizio cercò di gestire la sua famiglia mafiosa direttamente dal carcere. In seguito promosse il suo vice Vito Genovese al ruolo di capo. Nel 1937 Vito Genovese fu sospettato di un omicidio e quindi fu costretto a ritornare in Italia e rifugiarsi a Napoli. A quel punto Luciano nominò Costello come nuovo capo della sua famiglia criminale.
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La svolta alla carriera criminale di Frank Costello ma anche di molti criminali fu datata 17 gennaio 1920. Detta data coincide con l'inizio del periodo che verrà ricordato sino ai giorni nostri come il proibizionismo. Con l’introduzione del diciottesimo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, fu vietata la produzione e la vendita, ma non il consumo, di bevande alcoliche. Nonostante il suo intento di ridurre la criminalità e migliorare la qualità della vita, il proibizionismo non fu mai applicato pienamente. I motivi del fallimento sono da attribuire al fatto che una parte sostanziale della popolazione voleva bere. Inoltre per anni non furono adottate misure efficaci, da parte del governo federale, per far rispettare il divieto.
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Se c’è stato un mafioso che somigliava a un politico quello è sicuramente Frank Costello. Non a caso era soprannominato il ministro della malavita. Possiamo, senza ombra di dubbio, affermare che Costello deve essere catalogato in una classe a parte tra i tanti mafiosi che diedero vita al crimine organizzato americano. La particolarità di Frank Costello, è che il suo potere criminale non fu legato esclusivamente alla violenza esercitata ma dalla sua abilità a guadagnare illecitamente con il proibizionismo, le slot machine e altre operazioni di gioco d'azzardo. Di fatto controllò gran parte dell'industria del gioco d'azzardo a New York, Florida, Louisiana e altri stati e nei casinò di Las Vegas. Fu molto influente nell'organizzazione che determinò in quegli anni la politica newyorchese, ovvero la Tammany Hall che raccoglieva i voti per il partito democratico.
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Michael Coppola detto "Trigger Mike" Mike il grilletto è stato un criminale di rilievo della mafia di New York, con la reputazione di killer sadico e violento. Alla morte di Joe Masseria nell'aprile del 1931, ricevette il controllo di molti racket del Bronx e di East Harlem. Coppola divenne un elemento importante della ristretta cerchia di Charlie Luciano negli anni trenta. il collaboratore di giustizia Joseph Valachi indicò Coppola come una figura di spicco della mafia statunitense.
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Prima di abbandonare definitivamente la storia della mafia americana degli anni 20 mi corre l’obbligo di citare e raccontarvi gli episodi salienti di quella che io considero il fondamento dell'organizzazione criminale americana conosciuta come Cosa Nostra, ovvero The Five Points Gang, la banda dei cinque punti. Ciò lo deduciamo dal tipo di organizzazione e dagli elementi che la costituirono, molti dei quali divennero i punti di riferimento della moderna mafia americana. Per citare qualche nome Paul Kelly in primis e poi Al Capone, Lucky Luciano, Joe Torrio, Meyer Lansky, Bugsy Siegel. The Five Points Gang diventò una delle bande stradali più importanti nella storia degli Stati Uniti e ha cambiato il modo di agire dei gruppi che hanno operato in America.
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"Devi essere forte, coraggioso, crudele per vivere in quel paese". - Nicola Gentile, a proposito della vita negli Stati Uniti, 19 settembre 1963.
Nicola Gentile, inteso anche U Carritteri, il carrettiere, poiché manteneva i rapporti ed i contatti tra le varie famiglie mafiose americane, viaggiando da un capo all'altro dell'America, fu conosciuto negli USA come "Tacca" e in Sicilia come "Zu Cola" (lo Zio Cola). Si fece un'importante reputazione di mediatore nei disaccordi tra famiglie mafiose rivali, viaggiando regolarmente da uno stato all'altro come pacificatore. Per questo motivo si guadagnò rispetto e credibilità contribuendo alla creazione di alleanze strategiche.
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Sappiamo bene che ogni criminale spesso si specializza in un tipo di delitto, ebbene Albert Anastasia si specializzò nell'organizzazione di omicidi. Non possiamo affermare che “Sua maestà il Boia” o “Il cappellaio pazzo”, come venne soprannominato, si dedicò solo a quel tipo di delitti, infatti fu implicato in tanti altri racket quali le estorsioni ai sindacati e ai lavoratori portuali, il gioco d’azzardo, la prostituzione e durante il periodo del proibizionismo al contrabbando. Fu uno dei mafiosi più spietati e temuti di Cosa Nostra nella storia degli Stati Uniti.
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Musiche di Thomas Nicosia. A seguito della creazione della Commissione fu necessario che qualcuno facesse rispettare le decisioni dei boss. Pertanto negli anni 30 si creò la OMICIDI S.P.A, che previo compenso, aveva il compito di minacciare, mutilare o uccidere coloro che disubbidivano ai voleri dei componenti della Commissione. Questa organizzazione fu gestita da Louis "Lepke" Buchalter e in seguito da Albert Anastasia.
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Durante la commissione voluta da Lucky Luciano, VINCENT MANGANO fu il rappresentante di una delle cinque famiglie mafiose di New York, e lo fu dal 1931 fino al 1951, nonché uno dei cofondatori della Commissione. Vincenzo Giovanni Mangano il cui nome naturalizzato negli Stati Uniti è quello di VINCENT Mangano, soprannominato Don Vicenzu, nacque il 14 dicembre 1887 in Sicilia a Palermo. Suo fratello Filippo Mangano è stato vicecapo e poi consigliere della stessa famiglia mafiosa che sarà conosciuta ai giorni nostri come la famiglia Gambino.
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Nonostante gli inizi degli anni trenta siano stati un periodo molto difficile per l’economia degli stati uniti, con alti tassi di disoccupazione e povertà, le neonate famiglie mafiose non avevano problemi economici. Il decennio seguente portò alle organizzazioni mafiose una prosperità che durò per tutto il secolo. Lo stesso Joe Bonanno nella sua biografia dal titolo “Uomo d’onore” scrisse proprio come il trentennio successivo alla “Guerra castellammarese” rappresentò un periodo temporale di prosperità per la sua famiglia mafiosa, priva di dispute sia interne che esterne alla consorteria da lui guidata. L’inizio di questa era può essere individuato con il meeting tenutosi a Chicago nel 1931. Lì si compì il progetto visionario di Lucky Luciano e dei suoi più stretti collaboratori.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Il proibizionismo, invece di portare salute e prosperità alla nazione, determinò la spesa di ingenti risorse per la repressione e in più un incremento spaventoso della criminalità. Questa escalation delinquenziale portò alla commissione di reati quali contrabbando, rapine, furti a convogli che trasportavano illegalmente alcolici e tantissimi omicidi. L’episodio più ricordato di questi eccidi fu l'uccisione di sette persone a Chicago nel famigerato massacro di San Valentino. Capone non era a Chicago al momento del massacro, ma fu fortemente sospettato di averlo ordinato. Tuttavia, nessuno fu mai stato condannato per questa efferata strage.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Nacque da una famiglia di immigrati a Brooklyn, New York nel 1899.Al Capone lasciò la scuola, intorno ai 14 anni, fece diversi mestieri a Brooklyn e si unì a una famigerata banda di strada. Johnny Torrio, uno dei più importanti criminali della costa orientale degli Stati Uniti, che sarebbe diventato il suo mentore, era il capo della banda e tra gli altri membri c'era anche Lucky Luciano. Intorno al 1920, dopo aver vissuto brevemente a Baltimora, su invito di Torrio, Capone si unì a lui a Chicago. Lì Torrio era diventato un influente luogotenente della cosca mafiosa di Colosimo. Capone arrivò, intorno al 1919.
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La mafia di Chicago, conosciuta come The Outfit, è l'unica organizzazione mafiosa indipendente, non controllata dalle "Cinque famiglie" di Cosa Nostra di New York. L'influenza di The Outfit si estende da Chicago al Midwestern degli Stati Uniti a Las Vegas e parte della Florida. Alla fine dell’ottocento primi del novecento operavano varie bande di strada localizzate nel lato sud, e nel lato nord e infine “La mano nera” localizzata nella "Little Italy” di Chicago. Inizialmente fu un gruppo criminale composto da gangster italiani ed ebrei, guidato da Giacomo Colosimo Cerone, naturalizzato James Colosimo, noto anche con lo pseudonimo di Big Jim, detto anche "Diamond" per il vezzo di portare alle dita anelli con vistosi brillanti. Big Jim divenne ben presto il boss più potente di Chicago. Colosimo divenne talmente ricco che i ricattatori della Mano Nera iniziarono a chiedergli le tangenti. Nel 1909 Victoria Moresco, chiese a suo nipote Torrio, che viveva a New York, di raggiungerla a Chicago. Johnny Torrio, soprannominato "The Brain" (il cervello), organizzò subito il contrabbando dell'alcool. Si accordò con i siciliani, che distillavano alcolici clandestinamente, e con gli irlandesi, che si occupavano della distribuzione. Chiamò alle sue dipendenze Alphonse Capone, conosciuto sino ai nostri giorni anche come Al Capone.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. La creazione di “sindacato nazionale del crimine” non fu un'intuizione di Lucky Luciano Questa idea era già stata elaborata nel 1927 con la creazione del "Big Seven Group".Detta organizzazione fu così chiamata poiché originariamente era composta da sette gruppi di potere indipendenti, includeva Luciano e Frank Costello Joe Adonis Longy Zwillman dal New Jersey, Waxey Gordon, Nig Rosen, Nucky Johnson; Meyer Lansky e Bugsy Siegel. Vi partecipò anche Johnny Torrio, ritiratosi a Brooklyn, il quale si offrì per dispensare consigli organizzativi. Successivamente l'idea venne sviluppata nel maggio del 1929 nella conferenza di Atlantic City. La conferenza fu fissata per il fine settimana dal 13 al 16 maggio del 1929. Fu considerato dalla maggior parte degli storici il primo vertice della criminalità organizzata tenuto negli Stati Uniti. Fu il primo passo concreto verso la creazione del National Crime Syndicate che alla fine avrebbe controllato tutte le principali attività criminali degli Stati Uniti.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. La figura di Lucky Luciano è chiaramente cruciale negli eventi fino adesso narrati. Dopo la guerra castellammarese e l'uccisione dei due vecchi boss Masseria e Maranzano. Ormai divenuto il principale boss di tutta l’America, Luciano si rifiuta di nominarsi Capo dei Capi e, per evitare altre guerre, decide di creare una Commissione formata dalle cinque famiglie di New York, dalla Chicago Outfit di Al Capone e dalla famiglia di Buffalo di Stefano Maggadino in rappresentanza delle famiglie minori, autorizzando chiunque a collaborare con gangster non siciliani e non italiani, dando vita al poi ribattezzato “sindacato nazionale de l crimine”, che avrebbe controllato, in cooperazione, l’intero contrabbando di alcolici, il traffico di stupefacenti, la prostituzione, il gioco d’azzardo e i sindacati del porto di New York.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Salvatore Maranzano, dopo aver vinto la guerra Castellammarese, era il più importante padrino mafioso dell'epoca, era considerato il "Boss of Bosses" il Capo dei capi. Egli nonostante avesse introdotto i metodi moderni di organizzazione, per molti mafiosi più giovani veniva percepito come un "baffone" - un mafioso della vecchia scuola troppo immerso nei modi del Vecchio Mondo. Maranzano, all'inizio di settembre, escogitò un piano per uccidere Luciano e Genovese, ovvero incontrò il sicario irlandese Vincent Mad Dog Coll. Coll fu pagato con un anticipo di $ 25.000 e gli fu detto di tornare nel pomeriggio per finire il lavoro e così incassare il resto del denaro, lì avrebbe dovuto trovare Luciano e Genovese, poiché convocati da Maranzano. Ma, purtroppo per Maranzano, la situazione prese una piega diversa.Luciano convinse il suo amico gangster ebreo Meyer Lansky ad affidargli Samuel "Red" Levine e altri tre gangster per recarsi negli uffici di Maranzano il 10 settembre 1931.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Una volta ucciso Masseria, grazie al tradimento di Lucky Luciano, Maranzano fu proclamato il vincitore della Guerra castellammarese. Luciano come promesso fu ricompensato poiché nominato capo della fazione precedentemente guidata da Masseria. Famiglia mafiosa, che poi sarà conosciuta ai nostri giorni come la famiglia Genovese. Maranzano finì per comportarsi peggio di Masseria. Pretese che tutti gli pagassero una tangente per i vari racket che le famiglie svolgevano. Tra quelli che maggiormente deluse fu Lucky Luciano. Erano appena passati cinque mesi dall'uccisione di Masseria e Lucky seppe che Maranzano considerava pericolosi Lucky Luciano ed i suoi alleati non-siciliani tra i quali Vito Genovese, Joe Adonis, Frank Costello, Al Capone e Dutch Schultz. Tommy Tre Dita Brown Lucchese, amico di Luciano e doppiogiochista, venne a sapere che Maranzano aveva organizzato l’omicidio a colpi di mitra di Luciano affidandolo a Vincent “Cane Pazzo” Coll. Una volta venuto a conoscenza dei progetti omicidiari del capo dei capi ,Luciano, anche stavolta, si organizzò per colpire per primo.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Con la morte di Mineo Lucky Luciano divenne il principale alleato di Joe Masseria. Luciano in realtà era in rotta di collisione con il suo Boss. Masseria non intendeva seguire le indicazioni di luciano per espandere il business in altre attività come prostituzione, sindacati e gioco clandestino. Su prposta di Maranzano, Luciano si incontrò con lui segretamente per realizzare un piano e uccidere Masseria. In cambio Luciano sarebbe diventato il suo vice e il capitano della famiglia di Masseria. In effetti il piano andò a buon fine e Masseria fu ucciso dagli uomini di Lucky Luciano il 15 aprile del 1931. Ciò concluse le ostilità di quella che viene a oggi ricordata come la Guerra castellammarese.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. La Guerra Castellammarese, è una tappa rilevante nella storia della mafia americana, poiché coincide con la nascita della una nuova forma di criminalità organizzata che verrà conosciuta come «Cosa Nostra». La nuova organizzazione sarà americana e non più soltanto siciliana, ma anche campana, calabrese, irlandese ed ebraica. Masseria possedeva un carattere dispotico e concentrò il potere delle cinque famiglie di New York nelle sue mani. Dopo essere diventato il capo incontrastato, Masseria iniziò a fare pressioni su altre bande mafiose per ottenere tangenti sui loro racket. In evidente contrasto alle decisioni di Joe The Boss, gli uomini della fazione di Schirò nominarono loro capo Salvatore Maranzano. Da quel momento inizia il conflitto con Masseria e suoi alleati, che giungerà ai nostri gior ni come la Guerra Castellammarese, così definita poiché lo schieramento che si contrappose a Joe the Boss era formato da mafiosi provenienti proprio da Castellammare del Golfo. Il braccio destro di Maranzano divenne Joseph Bonanno. Il consigliere strategico di Masseria invece fu il vecchio e indomito Joe Morello. Maranzano intuì che il cervello dell’organizzazione fu Morello e che in realtà Joe Masseria fu solo un tronfio e arrogante. Maranzano fece uccidere Morello così Joe the Boss aveva perso il suo uomo migliore, l'ispiratore di tutte le trame criminali e omicidiarie della sua banda.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Alle origini la famiglia mafiosa Bonanno fu guidata da VITO BONVENTRE e COLA Schirò’. Ci siamo occupati già del primo parlando del caso dei Good Killers, i Castellammaresi in lotta contro i loro rivali della famiglia Buccellato. BONVENTRE nacque a Castellammare del Golfo, in Sicilia, nel 1875, cugino di secondo grado di Joseph Bonanno giunse negli USA nel 1906. Diventò un contrabbandiere di successo a Brooklyn e un membro di spicco della famiglia criminale di Nicola Schirò. Bonventre fu assassinato fuori dal garage della sua abitazione il 15 luglio 1930. Il suo omicidio e quello del leader Castellammarese di Detroit Gaspare Milazzo, un mese prima, sono considerati come l'inizio della guerra Castellammarese. Nicolò Schirò nacque il 2 settembre 1872 nel comune di Roccamena , in provincia di Palermo, Sicilia. Schirò emigrò negli Stati Uniti nel 1897, e nel 1902 si stabilì nella sezione di Williamsburg a Brooklyn . Nel 1912, Schirò sostituì Sebastiano DiGaetano, un immigrato dalla città siciliana di Castellammare del Golfo , come capo della mafia locale nel quartiere di Williamsburg. Maranzano spalleggiò Schirò creando una vasta rete di contrabbando nella contea di Dutchess, nello stato di New York, assieme a un racket finalizzato alla stampa e distribuzione di documenti contraffatti da distribuire agli italiani che si introducevano clandestinamente negli Stati Uniti. Masseria affermò pretestuosamente che Schirò aveva commesso una trasgressione e chiese a Schirò di pagargli $ 10.000 e di dimettersi da capo della sua famiglia criminale mafiosa. Schirò obbedì. Schiro dopo aver abbandonato il vertice della famiglia nel 1930, tornò in Italia; stabilendosi nella sua vecchia città natale di Camporeale in Sicilia.
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Prologo.
Mi chiamo Fabio Fabiano sono un giallista appassionato di storia del crimine ed ho deciso di raccontarvi la mafia d’america. Per narrare questo fenomeno ho quasi perso la vista leggendo i rapporti ufficiali dell’FBI, quelli dei dipartimenti di polizia degli stati che l'hanno combattuta, le leggi, le sentenze dei Tribunali, gli articoli della stampa e dalle pubblicazioni più autorevoli. E’ stato un lavoro duro ma credetemi ne è valsa proprio la pena. Dopo tanto impegno e studio sono approdato ad un’importante conclusione. Pensate è la stessa a cui arrivò un ragazzo siciliano, ucciso dilaniato dall'esplosivo mafioso nel 1978. Questo ragazzo si chiamava Peppino Impastato è a lui che si deve questa asserzione che io condivido pienamente “La mafia è una montagna di merda” e ciò vale sia per quella italiana che per quella americana.
Ho impiegato molto tempo ma adesso mi è tutto chiaro, la mafia siciliana più che essere stata trapiantata negli Stati Uniti è da considerarsi un ibrido tra il modello criminale isolano e quello statunitense. Ciò è dovuto alla sua storia che si è svolta tra le due sponde e agli scambi durati più di un secolo tra l’isola e il continente americano.
Dobbiamo riflettere sul fatto che la mafia come fenomeno criminale ottenne la popolarità planetaria grazie alla centralità dell’esperienza statunitense e alla sua diffusione tramite l’industria cinematografica. E vi posso garantire che se la mafia fosse un fenomeno ristretto all'ambito isolano siciliano non avrebbe avuto mai la sua triste e sinistra rilevanza mondiale.
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Buona parte dell’opinione pubblica americana percepiva gli immigrati italiani di quel periodo come "ultimi, diversi, poiché di religione cattolica, in generale godevano di pessima reputazione, infatti si affrontano in duelli con coltelli ed erano vendicativi". Provenivano per lo più dal Mezzogiorno d’Italia e non parlano la lingua inglese.
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Non è l’american dream a spingere i nostri migranti a raggiungere le coste americane. La storia dell'emigrazione italiana fu ricca di tragedie individuali e collettive, sfruttamento, schiavismo, incidenti sul lavoro che provocarono stragi. Una delle più tragiche avvenne il 6 dicembre 1907, nella miniera di carbone di Monongah, West Virginia dove morirono 362 minatori di cui 171 le vittime "ufficiali" italiane.
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I FATTI DI NEW ORLEANS
A differenza di quanto si può pensare, la mafia fece la sua prima comparsa ufficialmente documentata negli Stati Uniti nel 1890 a New Orleans e non a New York. Il 5 ottobre 1890, il capo della polizia di New Orleans Capitano Hennessy, fu ucciso in un agguato da alcuni uomini, che l'opinione pubblica riteneva fossero italiani. Hennessy era molto popolare e ben visto a New Orleans Già in quegli anni nella città bagnata dal Mississippi era presente una comunità di circa un migliaio di migranti italiani, giunti con quelle che venivano definite le “Barche dei limoni”, così dette per il loro carico di agrumi che trasportavano assieme ai migranti italiani provenienti dal mezzogiorno d’Italia.In quella città del sud degli Stati Uniti era in corso una faida tra le famiglie criminali dei Provenzano e quella dei Matragna. Oggetto del contendere era il controllo degli affari illeciti del porto. Il capo della polizia aveva messo sotto accusa ed arrestati diversi elementi della famiglia Provenzano ed il processo di appello era in arrivo. A seguito dell'omicidio L'opinione pubblica pressò la polizia affinché fossero presi gli assassini. La risposta non tardò ad arrivare e furono tratti in arresto 19 italiani lì residenti. I sospettati vennero incarcerati nella prigione della Parrocchia. A conclusione del processo, svoltosi a marzo, alcuni di questi furono assolti. Ciò determinò la reazione violenta degli abitanti tanto che il giorno dopo un'enorme folla si formò fuori dalla prigione. I facinorosi forzarono le porte della prigione ed 11 degli arrestati furono linciati a morte. Alcuni riuscirono a sfuggire al linciaggio tra questi Charles Matragna. A causa di questo terribile fatto di sangue, si trattò del più grave linciaggio di massa avvenuto in America, i rapporti diplomatici tra il governo statunitense e quello italiano si incrinarono. Di rilievo è la sentenza del Grand Jury di New Orleans, che nel 1891, chiamato a pronunciarsi in merito a quei fatti criminosi, sentenziò: “La portata delle nostre indagini ha individuato l’esistenza della organizzazione segreta denominata mafia.”
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Adesso spostiamo la nostra storia a New York. In quegli anni l’industria americana si sviluppava a ritmi serrati. L’intera nazione era assetata di manovalanza, erano sempre di più ricercati uomini robusti da impegnare in cave, miniere, ferrovie, scavi e costruzioni. Il centro di questo sviluppo era proprio New York, una delle città più prosperose e cosmopolita del mondo. L’ottanta per cento delle società con i fatturati più grossi d'america avevano sede in questa metropoli. Tutto avveniva in quelle strade, infatti si incrociavano i capitali provenienti da Wall Street con la manodopera dei migranti italiani sbarcata dai transatlantici a Ellis Island. Nell’isola li attendevano un centinaio di ispettori e ufficiali sanitari all'interno di un enorme centro per l’immigrazione. I Migranti venivano interrogati sulle loro prospettive di lavoro e gli uomini dovevano dimostrare di possedere già un’occupazione ad attenderli e dovevano possedere il denaro per mantenersi. Venivano anche visitati per accertare che non avessero delle malattie. Coloro che erano sospettati di essere affetti da patologie venivano trattenuti per ulteriori accertamenti all’interno del centro e segnati con delle lettere in base alla malattia sospettata. Coloro che venivano dichiarati non idonei venivano rispediti al loro paese d’origine. Finiti i controlli l'ondata di migranti si riversò sulla “est side” degli Stati uniti d’america. I primi italiani che si stabilirono a New York nel 1870 provenivano dalle città industrializzate del nord Italia. Erano per lo più operai specializzati e professionisti e ricevettero un’accoglienza cordiale. Con la seconda e più numerosa ondata, avvenuta intorno al 1980, l’immigrazione verso gli Stati Uniti fu sostenuta dai governi liberali italiani come necessaria valvola di sfogo per riuscire in parte a limitare il malcontento in alcune zone, in special modo nel Mezzogiorno. Erano per lo più contadini poveri e ignoranti.
E’ anche vero che in alcune aree degli Stati Uniti l’integrazione procedette meglio rispetto che in altre: in un articolo pubblicato dal New York Times il 6 ottobre 1895, sul quartiere di Little Italy a Manhattan, si affermava:
“Dopo aver imparato i nostri costumi, sono diventati cittadini industriosi”.
Ma a questa vicenda positiva se ne contrapposero anche tante negative. Successe anche che alcuni lavoratori furono ingaggiati nelle piantagioni di canna da zucchero in Louisiana, di fatto andarono a sostituire gli schiavi liberati qualche anno prima. I lavoratori italiani si sentirono esclusi dalla società sudista, a larga maggioranza protestante, tanto da solidarizzare spontaneamente con la comunità dei neri liberi, trattandoli da pari.
Intorno al 1910 il numero degli italiani che vivevano a New York era di quasi mezzo milione di cui due terzi tra coloro che arrivavano erano uomini. Essi vivevano in promiscuità e nella quasi totale assenza di igiene. Vivendo in comunità così chiuse riproducevano il microcosmo della società che avevano lasciato in Italia. Per gran parte dei Siciliani e dei napoletani gli Stati Uniti erano solo un luogo dove lavorare guadagnare spendere il meno possibile accumulare il denaro per poi progettare di ritornare a vivere in patria. Gli italiani che venivano concentrati presso l’Ellis Island venivano trovati quasi tutti in possesso di armi, pistole, coltelli. In America allora non vi era una legge che vietasse il porto di queste armi e pertanto la città si riempì di uomini armati. Altro elemento che favorì la l'infiltrazione di criminali in America fu l'inesistente collaborazione tra le autorità di polizia italiane e quella degli Stati Uniti. In realtà il governo americano si interessava di conoscere i precedenti dei singoli soggetti in Italia solo quando si trattava di delin quenti che si erano macchiati di diversi gravi delitti in America e avevano pertanto intenzione di espellerli.
I quartieri in cui andavano ad abitare gli immigrati erano quelli...Tue, 01 Dec 2020 - 33 - DON VITO CASCIO FERRO
Vito Cascioferro. può essere considerato il tramite tra le organizzazioni criminali dalla Sicilia con quelle già ramificate negli Stati Uniti. Ai tempi dei fasci siciliani si avvicinò ai movimenti socialisti e anarchici che chiedevano l'occupazione dei latifondi, tanto da emergere quale presidente dei Fasci di Bisacquino nel 1892. La sua spregiudicata ambivalenza gli permette di costruire una rete di traffici, connivenze, favori, omicidi, avvalendosi anche del sostegno popolare che vede in lui un paladino degli oppressi, in quel momento diventa agli occhi dei suoi conterranei un Padrino. Processato per questa vicenda ricevette una condanna a tre anni. Per sfuggire alla sorveglianza speciale della polizia in Sicilia, partì per gli Stati Uniti. Arrivò a New York City alla fine di settembre 1901. Con lo scopo di controllare meglio il traffico dei migranti alloggiò presso la sorella a Manhattan. A Little Italy diventa una figura di spicco degli ambienti mafiosi. Si può attribuire a lui l’invenzione di Cosa Nostra negli Stati Uniti e la creazione del racket, parola che deriva dal nostro “ricatto”. A lui è attribuita la parola ‘pizzo.’ Termine che deriva dalla frase “Fateci bagnare u’pizzu”, cioè il becco. Don Vito viene anche accolto come un rivoluzionario dagli anarchici italiani immigrati tra i quali cerca manovalanza per i suoi crimini. E’ proprio dagli anarchici che Cascioferro prende il simbolo della Mano Nera. L'ambiente anarchico americano era il risultato dell'oppressione degli italiani nella società americana ed era spesso contiguo a quello della mafia. Secondo la fonte più accreditata morì per cause naturali nel 1945, mentre scontava la pena nel carcere dell'Ucciardone a Palermo, come un comune delinquente, nonostante fosse stato considerato uno dei capi della mafia di quei tempi sia in Italia che negli USA.
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Durante gli anni 90 del 1800 iniziò a prendere piede il Racket delle estorsioni. Nei primi anni del novecento un'ondata di terrore senza precedenti in tempo di pace percorse gli Stati Uniti. I componenti della organizzazione segreta minacciava di morte gli appartenenti alla comunità italiana se non accettavano di pagare. Gli accoliti della mano nera bruciavano o facevano esplodere le case, rapivano i figli delle vittime. La repressione da parte delle istituzioni preposte al contrasto era pressoché inefficace, infatti la popolazione sana non collaborava. Si stima che su 250 reati commessi nel quartiere di Little Italy solo uno ne veniva denunciato. L’organizzazione criminosa che diede vita al racket si firmava con il disegno di una mano nera, e la polizia, composta di irlandesi e olandesi, non sapeva che pesci prendere. I capi della Mano nera erano in origine gli appartenenti al sodalizio della Mafia siciliana. Molti dei peggiori criminali erano emigrati, assieme ai tanti onesti italiani, negli USA. I componenti della Mano Nera apprendono anche delle tecniche criminali dai clan irlandesi. Tra le più feroci ricordiamo il taglio dei genitali e il fendente. Di fatto però l’organizzazione italiana si imporrà su tutte le altre. La società criminale della mano nera era composta da centinaia di piccole gang che possedevano comuni tattiche e rituali. Il fenomeno criminale non riguardava solo New York, la paura si propagava di città in città diffondendosi nello stato come un incendio. La stampa parlava di 30.000 affiliati all'organizzazione che operava in dodici paesi e nell'anno 1907, nel solo distretto di Manhattan si attribuirono alla Mano Nera ben 300 omicidi, e sempre in quel periodo si contavano quattro attentati al giorno.
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La lettera di scrocco è una missiva estorsiva che veniva recapitata a famiglie italiane che avevano un minimo di reddito aggredibile. I messaggi della società segreta manoscritti su lettere minatorie erano ornati da disegni di bare e croci nere, teschi con le tibie incrociate. Agli avvisi seguivano attentati ed assassini. In realtà questa procedura criminosa non era certo stata messa a punto negli Stati Uniti d’America. In Sicilia, come è documentato negli archivi dei Tribunali, nello stesso periodo e in anni antecedenti, il fenomeno delle lettere di scrocco era molto diffuso. Le lettere contenevano la richiesta di cospicue somme di denaro.
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1.8 La Contraffazione
La contraffazione e la spendita di banconote false fu, assieme ai reati di estorsione e di sequestro di persona, una delle prime attività criminali, o meglio un racket, nella quale si inserirono i criminali italiani appena giunti nel nuovo continente. Per contrastare la contraffazione, il 5 luglio 1865 il governo federale istituì i servizi segreti. A dirigere la sezione dei servizi segreti della metropoli americana vi era un ufficiale di origine Irlandese, tale William Flynn. I soldi contraffatti venivano per lo più spacciati da piccoli criminali che li rifilavano a baristi e commercianti. Tale attività veniva praticata in piccole comunità di immigrati dove la popolazione era costituita da poveri sprovveduti. I quartieri dove maggiormente avveniva la spendita di valuta falsa erano quelli italiani come Little Italy e quelli ebraici. . I primi importanti arresti di falsari e spacciatori di dollari falsi furono effettuati nel 1900. Due personaggi di spicco furono accusati, ovvero Giuseppe Morello e Calogero Maggiore. Le indagine condotte dai servizi segreti furono avviate nel momento in cui si rinvennero banconote contraffatte da 5 dollari, nei quartieri di Brooklyn e North Beach. I due criminali furono accusati di stampare le banconote contraffatte su carta molto povera con una lavorazione rozza. Morello, dopo l’arresto preventivo fu scarcerato, non potendo gli investigatori fornire prove certe.
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2.1 I COMPONENTI DELLA PRIMA FAMIGLIA MAFIOSA D’AMERICA.
Grazie alle indagini dei Servizi Segreti finalizzati al contrasto e alla falsificazione e spendita di banconote false a New York si raccols ero le prove che operasse “La più segreta e terribile organizzazione del mondo” così come scrisse l’eminente New York Times definendo la mafia. I componenti della consorteria erano immigrati siciliani. Tra i più importanti citiamo: Vito Cascio Ferro, Giuseppe Morello,Ignazio Lupo, Ciro Terranova, Nick Terranova, Vincenzo Terranova, Giuseppe Fontana, Tommaso Petto, Giuseppe Fanaro, Vito Lo Baido, e Antonio Genova.
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GIUSEPPE MORELLO GUIDA LA PRIMA FAMIGLIA MAFIOSA D’AMERICA
Giuseppe Morello, fu conosciuto anche come “Artiglio”, “Mignolo” e “Jack un Dito”. Il soprannome gli deriva dalla mano destra deforme, simile alla chela di un’aragosta, che teneva appesa al collo con un cordone bianco. Arrivò negli Stati uniti d’America nel 1982. Nacque a Corleone nel 1867. Scappò dalla Sicilia poiché sospettato di un omicidio e abigeato e inoltre condannato per il reato di falsificazione di monete e spendita di monete false. Dopo essersi stabilito in America, esattamente sei mesi dopo, fu raggiunto da: sua madre Angela Piazza, dal patrigno Bernardo Terranova, già appartenente anch'egli alla cosca mafiosa dei “Fratuzzi”, da quattro sorelle e i suoi fratellastri Nicola, Ciro e Vincent Terranova. Durante i primi anni della sua nuova vita americana non sembrava che Morello avesse intenzione di riprendere l’attività criminosa che invece aveva caratterizzato quella lasciata a Corleone. Forse temeva di essere rimpatriato, infatti lo attendevano diversi anni di carcere a causa di una sentenza divenuta definitiva. Giuseppe Morello il quale, a causa dei continui fallimenti imprenditoriali, rimasto senza sostanze e a causa della sua indole, riprese la sua attività criminosa. Nel periodo compreso tra il 1898 e il 1899 molto probabilmente il corleonese riprese l’attività di falsario. opo una iniziale proficua partenza l’attività criminosa ebbe una brutta imprevista battuta d’arresto. Tre componenti della banda furono tratti in arresto per spaccio di dollari falsi e portati al 74° distretto e lì rinchiusi per tutta la notte. L'indomani furono processati e fu chiesta una cauzione di tremila dolori per la loro liberazione. L'11 giugno 1900, viene arrestato insieme a Colagero Maggiore. Vennero accusati della spendita di soldi falsi. Ad operare l’arresto furono i Servizi Segreti che indagarono sulla immissione di soldi falsi del taglio di cinque dollari nel quartiere di Brooklyn. Dopo il processo Morello fu rilasciato. Nel 1910, Giuseppe Morello e Ignazio Lupo venivano giudicati colpevoli e condannati e associati al Penitenziario federale di Atlanta con l'accusa di falsificazione di dollari. Giuseppe Morello fu condannato a 30 anni di carcere. A subentrargli nel controllo della consorteria furono il fratellastro Nicolò terranova fino al 1916. Una volta uscito dal penitenziario federale di Atlanta nel 1920, Morello cercò di riprendere il controllo della sua famiglia mafiosa. Morello, conscio che aveva fatto il suo tempo, passò il potere a Masseria diventando di fatto il suo consigliere. Il corleonese pertanto prosperò sotto la protezione del Massaria durante gli anni del proibizionismo. il 15 agosto 1930, nell'ambito di quella che verrà ricordata come la guerra la guerra Castellammarese, fu ucciso insieme al suo socio Joseph Perriano.
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Lupo Wolf
Ignazio Lupo nasce a Palermo nel marzo del 1877. Nel 1898, a seguito di un litigio avvenuto nel suo negozio, uccise a colpi d’arma da fuoco, Salvatore Morello un commerciante suo concorrente. Favorito dalla famiglia, espatriò clandestinamente a New York. A New York iniziò un’attività commerciale sulla 72esima Strada assieme a un cugino di nome Saitta. A seguito di una controversia con quest’ultimo spostò la sua attività a Brooklyn dove commercio prodotti alimentari provenienti dall’Italia quale olio, formaggi e vino. Nel 1901 trasferì la sua attività da Brooklyn a Manhattan, e ampliò la sua attività di importazione e aprì un nuovo negozio ai numeri 210–214 di Mott Street. Già nel 1902 Lupo fu visto andare in giro e frequentare elementi della banda Morello. Già per i servizi segreti il duo Morelo Lupo formavano una formidabile coppia di criminali. Per rafforzare la loro unione nel 1904, Ignazio Lupo si unì alla famiglia Morello sposando Salvatrice, sorella dei fratelli Terranova. Nonostante Lupo fosse più giovane del Morello, e apparentemente meno esperto, in realtà era estremamente intelligente e spietato. Lupo fu sospettato di almeno 60 omicidi e potrebbe averne uccisi molti di più. Tuttavia, non fu mai imprigionato prima del 1910. n quell’anno l’otto gennaio, nell’ambito del caso conosciuto come la contraffazione delle Highland, gli agenti dei servizi segreti fecero un'irruzione a Brooklyn 16esima Strada. A seguito della perquisizione nella stanza al piano superiore venivano rinvenuti: un revolver, lettere, passaporti e un libretto bancario contenente i nomi di John Lupo, Joseph Lo Presti e Giuseppe Lo Presti. In conseguenza al processo che ne scaturì in merito a questa vicenda Lupo fu condannato a 30 anni e imprigionati nel carcere federale di Atlanta. gli fu concessa la libertà condizionale il 30 giugno 1920.Apena uscito dal carcere Lupo diede vita a un racket delle estorsioni le cui vittime furono i fornai. Nel 1936, il governatore di New York Herbert Lehman presentò una petizione al presidente Franklin D. Roosevelt affinché Lupo tornasse in prigione per la sua diffusa attività estorsiva. Pertanto fu di nuovo arrestato e associato al carcere federale di Atlanta per scontare alcuni anni della sua condanna originale che gli avevano condonato per il reato di falsificazione di moneta. Quando fu rimesso in libertà tornò a Brooklyn, era debole e malato di demenza senile, tanto che morì nel 1947 per cause naturali.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Ciro Terranova nacque nel luglio 1888 a Corleone, in Sicilia. Fratellastro di Giuseppe Morello. Nel 1893 Ciro si trasferisce a New York con, la madre, quattro sorelle, e i fratelli Vincenzo e Nicolò dove si riunì con il fratellastro Giuseppe Morello, lì immigrato sei mesi prima. Giunti nelle metropoli i fratelli Ciro e Vincent iniziarono a frequentare la scuola e inoltre collaborarono il padre nell'attività di stuccatore nei fine settimana e la sera. Ciro inoltre lavorò come cameriere nel ristorante gestito dal fratellastro Giuseppe Morello, ubicato su Prince Street. Nel 1910, il fratellastro Giuseppe Morello e Ignazio Lupo furono entrambi arrestati e associati al penitenziario federale di Atlanta con l'accusa di falsificazione di dollari. Pertanto Ciro, Vincent e Nick presero in mano le sorti della famiglia mafiosa Morello e ben presto si imposero nel quartiere di Harlem. Ciro iniziò l’attività di commercio all’ingrosso di carciofi tanto da guadagnarsi il soprannome di “Re dei carciofi". Si trattava di un vero e proprio Racket. Infatti egli acquistava gli ortaggi dalla California e li rivendeva a New York con un maggiorazione che andava dal 30-40%. I commercianti al dettaglio, a causa delle minacce e all’imposizione mafiosa esercitata da Ciro e dalla sua banda, non potevano rifiutarsi di comprare i carciofi da lui e al prezzo che il mafioso stabiliva. Nel 1910 il fratellastro Giuseppe Morello e Ignazio Lupo furono incarcerati nella prigione federale di Atlanta con l'accusa di contraffazione, Ciro, Vincent e Nick riempirono il vuoto di potere. Ben presto divennero i più importanti mafiosi della parte italiana del quartiere di Harlem, alla guida della famiglia Morello. Lucky Luciano incaricò Michael "Trigger Mike" Coppola di annientare Terranova, lasciandogli solo il racket dei carciofi come unica fonte di guadagno legittima. Fu il sindaco di New York Fiorello La Guardia a metterlo in ginocchio. Il 21 dicembre 1935 il sindaco si recò al Bronx Terminal Market e vietò la vendita, l'esposizione e il possesso di carciofi. Nel 1937 Ciro era completamente rovinato tanto che viveva di prestiti e per tale ragione perse la casa. Morì al Columbus Hospital per un ictus il 20 febbraio del 1938, e fu di fatto l’unico dei fratelli Terranova a morire sul proprio letto.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
I crimini per cui fu sospettata la banda Morello furono numerosi e vari. il 23 luglio 1902 quattro ragazzi andarono a nuotare al Bay Bridge, sulla 73esima strada. Uno dei ragazzi notò un sacco di patate a pochi metri dalla banchina. I ragazzi curiosi, sperando di trovare qualcosa di utile, squarciarono il sacco con un temperino facendo una macabra scoperta. All’interno vi era un cadavere che presentava, legate con una corda, le caviglie contro il sedere e presentava una profonda ferita alla gola che andava da un orecchio all'altro. Dopo aver identificato il nome del cadavere ovvero Giuseppe Catania, gli investigatori andarono a consultare il dossier che lo riguardava. Si trattava di un droghiere di Brooklyn, con bottega al 165 di Columbia Street. La moglie e i sei figli riferirono ai poliziotti che li interrogavano che il congiunto mancava da casa da due giorni e che non aveva nemici. L’unico dato investigativo di rilievo fu la circostanza che l’ultima volta che Giuseppe Catania fu visto da vivo si trovava a Manhattan, in compagnia di Lupo detto Wolf, per il disbrigo di alcune pratiche presso l’ufficio delle dogane. Furono ancora una volta i Servizi Segreti, diretti dal tenace William Flynn a dare una svolta alle indagini. Un anno dopo l’omicidio, Salvatore Clemente, informatore dei servizi, e appartenente alla banda dei Frauto, rivelò che Giuseppe Morello e Domenico Pecoraro furono i responsabili di quell’omicidio. Gli investigatori federali si convinsero che Catania fosse un membro della banda Morello e proprio nel suo esercizio commerciale si spacciassero dollari falsi. Il problema di Catania era l’alcolismo infatti una volta ubriaco parlava troppo. Nonostante questi accertamenti, la polizia non ebbe mai prove a sufficienza per giustificare un’azione penale contro i componenti della banda o su singoli elementi. Altra data significativa è quella del 20 febbraio 1908. Quel giorno fu fatta una tetra scoperta a Brooklyn. Il corpo di Salvatore Marchionne fu trovato morto in conseguenza di una serie di ferite da taglio diffuse in tutto il corpo e con il naso e la lingua amputati. In una delle tasche fu rinvenuto un biglietto indirizzato a tale Antonio Ganci. Il 22 febbraio si presentò alla stazione di polizia di Hamilton Avenue tale Antonio Ganci un falsario che fu tratto in arresto. gli affermò che la vittima non era in grado di leggere, e spesso egli lo aiutava a leggere la sua posta. Pertanto fu arrestato Giuseppe Fanaro, cognato di Ganci nonché organico alla alla consorteria di Morello. Fanaro dichiarò di essere uno scaricatore di porto che lavorava a Brooklyn per una società che importava frutta. Nessuna accusa gli fu mossa e pertanto fu scarcerato. Si avanzò l’ipotesi che Marchionne fosse stato ucciso dalla mafia, in relazione a un caso di omicidio in Sicilia, appena quest’ultimo fosse giunto in America.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Il personaggio sul quale ruota questo caso è Antonio Comito. Nato nel 1880 a Catanzaro, prima di emigrare a New York, nel giugno 1907, aveva lavorato come tipografo. Comito, nonostante fosse sposato in Calabria, a New York viveva assieme a una compagna di nome Katrina Pascuzzo. Il tipografo calabrese venne anche nominato vice presidente di una società chiamata "Figli d'Italia". Si trattava di una associazione a tutela e sostegno degli immigrati italiani appena arrivati in America. Tramite i componenti di questa società veniva in contatto con Antonio Cicala. Quest’ultimo si presentò al calabrese come un siciliano che lo avrebbe fatto lavorare presso una sua tipografia di Filadelfia a venti dollari al giorno. L’undici novembre dello stesso anno Cicala si presentava a casa di Comito con due uomini. I quattro uomini, insieme alla donna, salirono a bordo del traghetto attraccato al molo 24 per iniziare il viaggio che da New York li avrebbe portati a risalire il fiume Hudson. La coppia assieme ai brutti ceffi giunsero in nottata nella località di Highland. Da lì proseguirono verso sud sino a raggiungere un'azienda agricola di proprietà di Salvatore Cinà. La fattoria era inserita dentro un appezzamento di terra di 42 acri, all'interno del quale vi erano con due case, tre fienili e una stalla. Era il 15 dicembre quando Comito rivide Cinà e Cicala. Giunsero con i clichè per la stampa di banconote e false e svelò il segreto che aveva ricoperto quella operazione sino a quel momento. Comito in un primo momento cercò di ribellarsi. Non aveva certo intenzione di contribuire a quell’attività criminosa. A quel punto i due criminali uscirono al naturale e Cicala lo minacciò di ucciderlo senza mezzi termini e di seppellirlo nel bosco dove nessuno lo avrebbe mai trovato. Il siciliano spiegò dettagliatamente quale sarebbe stato il loro compito mostrando la carta da stampa e un inchiostro verde adatto a stampare le banconote canadesi. Il tipografo, considerato lo stato di necessità in cui si trovava, non avendo altra via d’uscita, rassicurò i due siciliani che avrebbe fatto del suo meglio per stampare le banconote false.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Nel gennaio 1909 furono procurati i supporti per effettuare la stampa dei dollari falsi. Pertanto Comito assieme agli uomini presenti dentro la fattoria, iniziarono a stampare le banconote prova da $ 5 canadesi. La contraffazione delle banconote canadesi era molto complessa e faticosa. Ad ogni modo furono stampate banconote per un ammontare di 17.545 dollari canadesi. Il lavoro fu ultimato a fine gennaio e le banconote contraffatte furono inserite in scatole vuote di maccheroni. Di ritirare le banconote si occupò Cicale. Era chiaro che sarebbero state smistate in tutti gli Stati Uniti tramite una rete di spacciatori. Conclusa la produzione delle banconote canadesi, i falsari si dedicarono a quella delle banconote di taglio da due dollari americani. Nonostante gli estenuanti tentativi, e la miscelazione dei colori, la banda dei falsari non riuscì a raggiungere la giusta tonalità delle banconote da due dollari. Alla fine delle prove Cicala arrivò alla conclusione che occorreva incaricare uno specialista in inchiostri per ottenere l’effetto desiderato. La produzione di banconote falsificate nella fattoria di Highland riprese ai primi di febbraio. All'inizio di marzo, Comito si recò con Cicala a New York al numero 5 di Jones Street. Il viaggio fu finalizzato all’incontro con tale Giuseppe Calicchio. Nato in Campania nel 1858, Calicchio era arrivato a New York nel 1906. Calicchio accettò e si recò, assieme agli altri due, nelle Highland. Egli ritoccò e migliorò i clichè, che vennero montate sulla macchina da stampa, e iniziò a mescolare sapientemente gli inchiostri in modo da iniziare a stampare un nuovo lotto di banconote contraffatte da 2 dollari. Comito e Calicchio stamparono circa 32.000 nuove banconote da due dollari. Alla fine di maggio Cinà tornò alla fattoria. Lì informò i falsari che l’attività di contraffazione doveva terminare. Inoltre venne l’incarico di smantellare la tipografia poiché era preoccupato per la continua sorveglianza della polizia. Successivamente la banda di Morello ricevette molti ordini per la falsificazione delle banconote da $ 2. Infatti il procedimento della stampa, che era stato migliorato, fu considerato un successo. Una notte due sconosciuti arrivarono sino alla fattoria, e dopo aver bussato alla porta, chiesero di parlare con il proprietario. Vincent e Comito mentirono riferendo che erano solo degli operai della fattoria e che erano stati assunti per la raccolta delle ciliegie. I due sconosciuti a quel punto si allontanarono affermando che sarebbero ritornati. Comito, innervosito da quella visita inaspettata, fuggì a New York. La banda a quel punto si attivò per spacciare la grande quantità di banconote false che erano state stampate.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Nell'estate del 1909, i servizi segreti ricevettero delle denunce da parte di banche e proprietari di negozi per la gran quantità di valuta falsa immessa. na svolta si ebbe quando William Flynn per indagare si recò a Pittston, in Pennsylvania. Si trattava di una città carbonifera molto sporca e molto violenta. L’attività investigativa premiò i solerti inquirenti, infatti fu individuato un siciliano di nome Sam Locino. I sospetti degli agenti diventarono prove schiaccianti contro di lui se fossero portate in tribunale, infatti fu trovato in possesso di diversi dollari falsi. Flynn aveva capito che il delinquente siciliano poteva essere utile a svelare i segreti dell’organizzazione criminale che stava dietro la falsificazione dei dollari falsi. Lo prese con le buone e gli promise che non l'avrebbe mai fatto testimoniare davanti un tribunale e che il suo nome non sarebbe mai dato alla stampa. Il primo nome che uscì dalla bocca del collaboratore fu quello di tale Boscarini. Il piano di William Flynn era il seguente. Locino avrebbe inviato una lettera a Giuseppe Boscarini a New York con la richiesta di altre banconote false da spacciare. Questa operazione consentì al capo della sezione dei servizi segreti di New York di ottenere le prove sufficienti per arrestare e far condannare Boscarini. Flynn ideò un piano molto efficace. Diede all’infiltrato diversi dollari con i quali quest'ultimo doveva acquistare delle banconote false. Dopo aver ricevuto i dollari originali presso l’ufficio postale Boscarini, fu seguito per New York da agenti dei servizi segreti. Fu visto entrare nel 236 97 th Street, un negozio di alimentari all'ingrosso di proprietà di Lupo. A quel punto gli agenti iniziarono la sorveglianza di quel negozio di alimentari, annotando tutti coloro che vi entrarono. Cominciarono ad annotare tutti coloro che entravano ed uscivano da quel locale. Tra coloro vennero identificati oltre a Boscarini, Cicala, Morello e persino Lupo. A seguito dell'attività investigativa gli uomini dell’agenzia scoprirono una fitta rete di spacciatori di banconote false che si estendeva per molte città molto popolate degli Stati Uniti con presenza di immigrati italiani e nello specifico Chicago e New Orleans. Lupo e Morello gestirono l’intero traffico e muovevano i loro uomini come delle marionette attaccati a dei fili. Gli introiti derivanti dalla stampa e dalla vendita dei dollari falsi avrebbero sicuramente fatto arricchire notevolmente. A dare materiale probatorio rilevante contro i vertici della Cosa Nostra di New York fu proprio Lupo. Dai pedinamenti di Lupo gli agenti compresero che egli effettuò una visita nelle Highland per esaminare le ultime partite di dollari falsi. Una volta individuata la località dell'Highland i tutori dell’ordine iniziarono a fare delle domande agli abitanti e riuscirono anche ad individuare la fattoria di Cicala dove i falsari stamparono le banconote false. Il direttore della posta confermò agli investigatori che spesso Cicala andava a ritirare dei pacchi e che era accompagnato da Cinà. Furno anche confermati i rapporti tra Cinà e il cognato Vincenzo Giglio. A quel punto l'agenzia fu in possesso di prove sufficienti per poter affermare che la fonte delle banconote contraffatte fosse effettivamente la banda di Morello.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Una volta che gli agenti dei servizi segreti ebbero chiara quale fosse l'organizzazione che si occupava della contraffazione e dello spaccio dei dollari falsi, iniziarono a programmare la cattura degli appartenenti alla banda Morello. Il 15 novembre del 1909 gli agenti dei servizi segreti seguirono Cicala sino al suo appartamento al 54 Spring Street. Lo spacciatore di soldi falsi corleonese fu tratto in arresto. Furono anche tratti in arresto Leo Luca Vasi, Pasquale Vasi e Giuseppe Amato. I tre furono accusati di gestire le banconote false della banda. Infatti, nella loro abitazione, a seguito di perquisizione, gli agenti misero le mani su oltre mille banconote contraffatte da $ 2 . Nella stessa giornata, un altro contingente dei servizi segreti sorpresero Giuseppe Morello e il fratellastro Nick Terranova a letto entrambi armati. Assieme a Morello fu arrestato anche il fratellastro Nick Terranova. Quel giorno ben quattordici membri della banda furono catturati in tutta la città. Il 10 Dicembre del 1909 , Calicchio fu visto entrare in una casa a numero 231 107 °. Questa fu l’abitazione di un uomo noto come Rizzo, il quale aiutò la banda a comprare una pressa per la stampa nel precedente giugno. Ma comunque Calicchio fu arrestato successivamente a gennaio del 1910 dopo essersi recato a Filadelfia. Dopo aver fatto irruzione nel suo appartamento, Comito fu tratto in arresto il 4 gennaio 1910 sempre dagli agenti dei servizi segreti. Il 5 Gennaio 1910, gli agenti giunsero presso il negozio Giuseppe Palermo con insegna 'Joe Palermo & Company. Lì traevano in arresto Cinà e Giglio. L’ 8 gennaio 1910, agenti dei servizi segreti si riunirono al 8804 Bay 16 ° Street, Bath Beach, Brooklyn. La casa fu affittata da Lupo con il nome di Joe L0 Presti. Dopo l’irruzione all'interno arrestarono Lupo the Wolf e Giuseppe Palermo. Nick Sylvester, che custodì le fattorie e trasportò i messaggi, non fu necessario cercarlo per arrestarlo. Il giovane delinquente fu già incarcerato, con una precedente accusa per furto, nel carcere di New York, tristemente conosciuto come le Tombe. Infatti, l’edificio somigliava a una tomba egizia.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Con la maggior parte degli appartenenti della banda Morello di fatto detenuti, fu fissata la data del processo il 26 gennaio 1910. La famiglia Morello iniziò a costruire falsi alibi per il loro capo imprigionato. Il piano consisteva nel far deporre dei medici mendaci che dichiarassero come la salute del Morello fosse non compatibile con le attività illecite di cui era accusato, ovvero, che era stato a letto tormentato dai reumatismi durante il 1909. Furono portati a deporre anche testimoni dalle Highland; il direttore delle poste, un barbiere e diversi operatori telefonici. Il direttore delle poste dichiarò di aver ricevuto corrispondenza per Morello e di avergliela consegnata e di averlo visto in città in diverse occasioni. Lupo, affermò di essere rimasto ad Ardonia, con la famiglia di William Oddo. In realtà the Wolf era riuscito a eludere la sorveglianza del personale dei servizi segreti da quando era scomparso da New York all'inizio del 1909, ma era stato identificato dalle ragazze della centrale telefonica delle Highland. Il colpo di scena di tutto il processo fu quando fu chiamato a testimoniare Comito che era il principale teste dell’accusa. Cos’era successo dopo la cattura del tipografo? Il Calabrese per assicurarsi di non essere accusato e per ricevere altri vantaggi quali soldi e nuova sistemazione per lui e per la sua compagna, aveva raccontato tutta la sua vicenda vissuta nella Highland agli agenti dei servizi segreti che non lo arrestarono e lo portarono a testimoniare contro Morello e la sua consorteria.
Fu davvero un duro colpo per gli imputati e nello specifico per Morello che prima di quella testimonianza era sicuro di uscire assolto dall’aula di tribunale. Il processo si concluse il 19 febbraio. La giuria impiegò solo un'ora per giungere a una decisione di condanna per ogni imputato. Prima che la sentenze venisse emessa, il tribunale fu fatto sgomberare da parenti e curiosi. Giuseppe Morello, il leader della banda, fu condannato a 25 anni di lavori forzati e una multa di 1000 dollari. Nonostante avesse chiesto la sospensione della pena e il permesso di tornare in Italia, fu trascinato fuori dall'aula del tribunale urlando. Ignazio Lupo fu condannato a trent'anni di lavori forzati e 1000 dollari di multa.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Con la maggior parte degli appartenenti della banda Morello di fatto detenuti, fu fissata la data del processo il 26 gennaio 1910. La famiglia Morello iniziò a costruire falsi alibi per il loro capo imprigionato. Il piano consisteva nel far deporre dei medici mendaci che dichiarassero come la salute del Morello fosse non compatibile con le attività illecite di cui era accusato, ovvero, che era stato a letto tormentato dai reumatismi durante il 1909. Furono portati a deporre anche testimoni dalle Highland; il direttore delle poste, un barbiere e diversi operatori telefonici. Il direttore delle poste dichiarò di aver ricevuto corrispondenza per Morello e di avergliela consegnata e di averlo visto in città in diverse occasioni. Lupo, affermò di essere rimasto ad Ardonia, con la famiglia di William Oddo. In realtà the Wolf era riuscito a eludere la sorveglianza del personale dei servizi segreti da quando era scomparso da New York all'inizio del 1909, ma era stato identificato dalle ragazze della centrale telefonica delle Highland. Il colpo di scena di tutto il processo fu quando fu chiamato a testimoniare Comito che era il principale teste dell’accusa. Cos’era successo dopo la cattura del tipografo? Il Calabrese per assicurarsi di non essere accusato e per ricevere altri vantaggi quali soldi e nuova sistemazione per lui e per la sua compagna, aveva raccontato tutta la sua vicenda vissuta nella Highland agli agenti dei servizi segreti che non lo arrestarono e lo portarono a testimoniare contro Morello e la sua consorteria.
Fu davvero un duro colpo per gli imputati e nello specifico per Morello che prima di quella testimonianza era sicuro di uscire assolto dall’aula di tribunale. Il processo si concluse il 19 febbraio. La giuria impiegò solo un'ora per giungere a una decisione di condanna per ogni imputato. Prima che la sentenze venisse emessa, il tribunale fu fatto sgomberare da parenti e curiosi. Giuseppe Morello, il leader della banda, fu condannato a 25 anni di lavori forzati e una multa di 1000 dollari. Nonostante avesse chiesto la sospensione della pena e il permesso di tornare in Italia, fu trascinato fuori dall'aula del tribunale urlando. Ignazio Lupo fu condannato a trent'anni di lavori forzati e 1000 dollari di multa.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Come in tutte le storie di true crime che si rispettino anche questa ha una data, un orario, un luogo e come avviene di solito anche un involontario testimone. Riempiamo le caselle di questo nuovo caso. Data, martedì 14 aprile 1903, orario 5.30 del mattino, località New York spiazzo dinanzi un edificio al numero civico 743 dell'11 strada °Est che interseca la Avenue D. Involontario testimone, una donna di nome Frances Connors. Si tratta di una donna irlandese, che lavorava come addetta alle pulizie. A quell'ora della mattina la donna si stava recando al forno per acquistare dei panini. Toccò all’agente Winters estrarre il corpo dal barile. L'operazione non fu molto facile il corpo era incastrato tra le doghe e il sangue coagulato rendeva tutto molto scivoloso e appiccicoso. Una volta estratto lo stese a terra lungo la strada tra le pozzanghere. Il poliziotto evidenziava due importanti circostanze. La prima, il soprabito che copriva il barile non era inzuppato, nonostante aveva piovuto tutta la notte. La seconda, il cadavere era tiepido. Questi due elementi investigativi facevano dedurre che la salma era stata portata sul posto da poco.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Il caso dell'omicidio del barile passò al sergente investigativo Arthur Carey. Fu il primo investigatore con esperienza di casi di omicidio ad occuparsi dell’indagine. Il sergente avanzò un’ipotesi, ovvero che si trattava di un italiano e che probabilmente l’omicidio era legato a una delle tante faide che succedevano a Little Italy. Per quel caso era necessario l’intervento dell’unico poliziotto che al dipartimento di polizia di New York avrebbe potuto indagare con successo, ovvero il sergente Joe Petrosino. A seguito della lettura del giornale un personaggio che ormai abbiamo imparato a conoscere e apprezzare sembrava avere un indizio importante per l’identificazione del cadavere trovato dentro il barile. Si trattava del responsabile dei servizi segreti di New York, ovvero l’ostinato e brillante investigatore William Flynn.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Il capo dell’agenzia di New York dei servizi segreti, William Flynn aveva espressamente affermato che il miglior modo per procedere era quello di continuare a tenere sott’occhio la macelleria e gli uomini della banda di Giuseppe Morello che la frequentavano. Del resto i malavitosi non sapevano di essere sotto osservazione e quindi si sarebbero potuti acquisire ulteriori elementi in merito al caso dell’omicidio del barile. Nonostante questi consigli la polizia, con a capo l'ispettore McClusky, decise di arrestare tutti i componenti della banda m Nei dettagli degli uomini arrestati erano:
Giuseppe Morello - 34 , Elizabeth Street
Tommaso Petto - 34 , di 238 Elizabeth Street
Joseph Fanaro - 24 , commerciante di 25 Rivington Street
Antonio 'Messina' 38 , importatore di 514 Est 15 ° strada
Lorenzo LoBido - 42 , commerciante di 308 Mott Street
Vito LoBido- 24 , operaio di 308 Mott Street
Domenico Pecoraro 53, contadino di 189 Chrystie Street
Pietro Inzerillo - 44 , pasticcere di 23 Prince Street.
orello.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
Nonostante gli arresti effettuati dalla Dipartimento di Polizia di New York a carico dei componenti della banda Morello, le indagini in merito al delitto del barile non sembravano portare elementi decisivi per la risoluzione del caso. La svolta giunse con l’arrivo di una lettera anonima. Nella quale era scritto testualmente:
“So chi è l’uomo trovato nel barile. È giunto da Buffalo per recuperare del denaro... è stato condannato per aver spacciato banconote false. La polizia ha arrestato le persone giuste, fate venire il detenuto Giuseppe Di Primo da Sing Sing, promettetegli la libertà, ed egli vi dirà molte cose, fate come vi dico e saprete tutto. Vi salutiamo. I vostri amici S. T.”
Analizzando il contenuto della lettera si capiva che, se fossero vere le parole dell'anonimo redattore, era chiaro che nessuno a New York conosceva la vittima poiché proveniva da Buffalo. Infine nessuno al dipartimento di polizia conosceva Giuseppe Di Primo, per cui essendo il caso ricondotto allo spaccio di banconote false era il caso di coinvolgere i servizi segreti.
Tutti gli uomini implicati nel caso dell’omicidio del barile furono scarcerati e prosciolti dalle accuse, ma come abbiamo già narrato finirono in carcere e condannati a pene pesantissime per i reati di contraffazione di dollari. Inoltre la maggior parte dei membri della banda coinvolti nell'omicidio sono stati uccisi negli anni successivi. Probabilmente furono assassinati per questioni diverse all'omicidio del barile ma la stampa ricordava sempre il famoso Barrel Murder del 1903 quando scriveva le loro storie.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em
In molti dei podcast che avete ascoltato ricorre spesso il nome di uno dei più grandi poliziotti di tutti i tempi, le cui imprese sono ad oggi ricordate e narrate. Si tratta di Joe Petrosino. Egli non è un poliziotto letterario frutto della fantasia di un abile autore di polizieschi ma visse e morì da eroe. Non fu solo un grande investigatore ma rappresentò il riscatto per tanti onesti immigrati italiani che giunsero in America per fuggire dalla fame e dalla miseria. Joe Petrosino nasce il 30 agosto del 1860. Padula è un piccolo centro sul mare nella provincia di Salerno. La sua era una famiglia modesta ma non povera. Il padre Prospero sarto e la madre Maria Giuseppina Arato nonostante i pochi soldi in casa riuscirono a fare studiare tutti e quattro i figli maschi. Con il progredire del tempo la situazione economica peggiora tanto che il padre decise di emigrare negli Stati Uniti d'America. La famiglia Petrosino raggiunse il nuovo mondo nel 1873. Nel 1883 viene ammesso nel dipartimento di polizia di New York e quindi sveste la divisa bianca, indossata allora dai netturbini, per vestire quella blu con i bottoni dorati dei poliziotti di New York.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em.
Oltre al Delitto del barile di cui abbiamo ampiamente discusso nei podcast precedenti sono davvero tanti i casi a cui il poliziotto italo americano si dedicò. Petrosino appena entrato in polizia adottava delle tecniche che ancora oggi fanno parte delle attività investigative di uso corrente da parte delle polizie di tutto il mondo. Intanto mappò la sfera criminale con un archivio di nomi foto e crimini. Uno dei primi casi nel quale si imbatte il detective Petrosino su quello di Natale Brogno. Un'indagine che fece scalpore fu quella della banda degli assicuratori. Un’altra banda che Petrosino riuscì ad assicurare alla giustizia fu quella degli avvelenatori. Uno dei casi che rese celebre in poliziotto italo americano fu sicuramente quello che riguardo il celebre tenore Enrico Caruso.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em.
Joe Petrosino nel 1904 cominciò a elaborare un progetto per fermare il crescente dilagare dei crimini della Mano Nera. Fu il primo poliziotto a ideare un nucleo antimafia. Si sarebbe dovuto trattare di un gruppo di detective molto determinati, senza divisa, che riuscisse a anticipare le strategie criminale della mafia per poi colpire gli appartenenti e trarli in arresto. Ad aiutare Petrosino nella realizzazione del suo avveniristico piano contro la ritrosia di McAdoo, capo della polizia di New York, intervennero una serie di spaventosi crimini della mano nera. I giornali urlavano titoli altisonanti riportando la cronaca dei delitti atroci. Il 14 settembre del 1904 McAdoo mandò a chiamare Petrosino. Una volta che il poliziotto entrò nel suo ufficio gli disse: “Hanno acconsentito alla sua richiesta, alla fine. E’ autorizzato a mettere su una squadra italiana. Lei stesso sceglierà i componenti.” Petrosino non ebbe i venti uomini sperati ma solo cinque e li scelse tra quelli che erano presenti nel Dipartimento, tra cui il suo erede Michael Fiaschetti.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em.
Theodore Bingham aveva un progetto segreto per debellare la Mano Nera. era lo sviluppo di un’idea di Petrosino, ovvero arginare il flusso di criminali che dall'Italia emigravano verso gli USA. Per raggiungere questo obiettivo il Dipartimento di polizia si sarebbe impegnato a inviare il poliziotto italo americano in Italia dove avrebbe consultato i casellari giudiziari in cerca dei precedenti penali dei delinquenti di fatto emigrati in America. Ciò sarebbe stato preparatorio per espellere in forza grazie alla legge del 1907 tutti i criminali che fossero in America da meno di tre anni. Petrosino inoltre aveva compreso i legami tra la malavita che operava negli USA e quella presente in Italia. Gli erano anche chiari gli intrecci tra la mano nera e la politica italiana. Il 9 Febbraio 1909 il capo del neonato servizio segreto del dipartimento di polizia di New York si imbarcò in incognito sul battello Duca di Genova. Si trattava di un piroscafo di 145 metri, e Petrosino raggiunse l’Italia con il falso nome di Simone Velletri. Sbarcò a Genova il 21 febbraio e da lì si recò a Roma. Theodore Bingham, il 20 febbraio 1909 rese pubblica la missione, mettendo Petrosino in una situazione di grave pericolo. Il Venerdì 12 marzo 1909, Petrosino cenò all’Hotel de France, quando qualcuno si avvicinò al suo tavolo e immediatamente dopo andò via. L’investigatore finisce velocemente la sua cena ed esce dal locale. In piazza Marina a Palermo vicino a una cancellata si sentono quattro colpi di rivoltella. Sono quelli che troncarono la vita dell’eroe italo americano. Molto probabilmente il responsabile, anche se non materiale, ma almeno in qualità di mandante o complice, della sua uccisione fu il boss di Bisacquino Vito Cascioferro, il cui nome era in cima ad una "lista di criminali" redatta da Petrosino e rinvenuta nella sua camera d'albergo. Quando Cascioferro venne arrestato, il 13 marzo, gli fu trovata addosso una fotografia di Petrosino, ma Il padrino aveva un alibi di ferro
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em.
I casi di cui ci siamo occupati collegati alla Mano Nera sono per lo accaduti a New York. Ma l’ignoranza e la paura e la mancata collaborazione riguardavano tutti le località degli USA dove era presente isolamento urbanistico e una sfiducia profonda, atavica, verso l’autorità. Comunque ci furono anche delle eccezioni come quella avvenuta nel Midwest. Una di queste, oggetto della nostra narrazione odierna, riguarda la storia di un uomo che decise di non piegarsi e di non tenere la bocca chiusa. Ciò accadde a Columbus (Ohio) nel gennaio 1909. Quest’uomo fu esasperato dalle continue richieste estorsive da parte della Mano Nera. Il coraggioso e intraprendente protagonista di questa vicenda criminale, nelle vesti di vittima, fu Giuseppe Amicone. Costui era un commerciante molisano nato a Forlì del Sannio dai grandi baffi scuri. Giunse con la famiglia nel nuovo continente nel 1882, poco più che ragazzino. Dopo aver trovato un lavoro come spazzino a Chicago, seguendo il flusso dei lavoratori delle nuove linee ferroviarie, giunse in Ohio assieme al fratello maggiore Carlo. Lì aprì un’attività di distribuzione e commercio di frutta denominata “The Banana Kings”. L’attività una volta avviata fatturò diversi milioni di dollari. Già dopo la prima lettera, nonostante le insistenze della moglie e del fratello Charles di pagare i 10 mila dollari del pizzo, John aveva preso la sua decisione con risolutezza «No, non pagherò nemmeno un un decimo di dollaro. Ho guidato la mia famiglia dall'Italia, dove vivevamo in povertà, verso l’America, la terra delle opportunità. Ora sono americano. Sono libero». A riceve la sua denuncia trovò l’ispettore postale di Columbus, John Frank Oldfield. Un longilineo quarantenne, ex sceriffo in una contea, nato Maryland. Proprio a lui John Amicon consegnò le lettere e gli oggetti ricevuti, tra cui il candelotto di dinamite. Il denunciante confidò all'ispettore i nomi dei due sospetti. Si trattò di tale Salvatore Lima, inteso Sam e il cognato Sebastiano, conosciuto come Sebastian. Immigrati provenienti dalla Sicilia. I due gestivano un negozio di frutta a Marion.
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L’ispettore postale Oldfield indagò sulla denuncia di estorsione presentata dal commerciante italo americano Giuseppe Amicone. Inoltre, grazie a un direttore di un ufficio postale, venne a conoscenza che Sam Lima, il capo dell’organizzazione criminale denominata Società della Banana di Marion, inviò in Italia, tramite l'ufficio postale, ingenti somme di denaro. Ma non è tutto qui perché il boss inviava lettere ad altri immigrati italiani che vivono in Ohio, Pennsylvania e nello stato di New York. Grazie a un confidente l’investigatore scoprì che in quelle buste era contenuto un invito per un incontro tra boss della “Società della Banana”, che avrebbe dovuto tenersi il mese successivo alla spedizione, a Marion. Lo scopo di quell'incontro segreto fu l’elezione del capo dell’associazione criminale. I boss lì riuniti misero al voto le regole della “Società”.I partecipanti seduti tra casse di frutta e avvolti dal fumo delle sigarette, nominarono Sam Lima per alzata di mano quale capo dell’organizzazione. L’8 giugno 1909 scattò l’operazione. I poliziotti fecero irruzione dentro la casa e la bottega di Sam Lima, e lo trassero in arresto assieme al cognato Sebastian e un sodale. All’interno di detti locali furono rinvenuta una cassa piena di armi da taglio e da sparo e diversi tirapugni, una lista compilata a mano con i nomi delle prossime vittime e migliaia di dollari in banconote. Il processo alla “Società della Banana”, il primo in America contro un gruppo criminale organizzato, ebbe inizio il 18 gennaio 1910 presso la Corte Federale di Toledo. Il 29 gennaio il giudice emise la sentenza, in un’aula gremita. Gli imputati, riconosciuti colpevoli, furono condannati a pene comprese tra i 16 e i 2 anni di prigione da scontare in un penitenziario del Kansas.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. Nella realizzazione di questi podcast dedicati alla Storia della mafia americana abbiamo dato molto spazio a coloro che hanno combattuto contro la più potente della associazioni a delinquere del mondo. E’ stato il caso del tenente della polizia di New York Joe Petrosino e dell’investigatore Frances Dimaio. In questo podcast ci occuperemo di un poliziotto di cui è necessario ricordare il valore, i casi risolti e rinverdire la memoria. Oggi ci occupiamo di Michael Fiaschetti. Ingiustamente conosciuto solo e generalmente come il numero due dell’Italian Squad. In effetti nel marzo 1909 fu colui che ereditò il comando della squadra italiana dopo l'uccisione di Petrosino. Michael Fiaschetti diresse la squadra italiana con uffici ubicati al numero 240 Center Street di New York, fino allo scioglimento. Il nuovo comandante della squadra italiana seguiva un modus operandi differente da quello di Petrosino, tradizionalmente legato alle attività sotto copertura. Fiaschetti, invece, confidava per le sue indagini sulle crepe che inevitabilmente si aprivano nel muro d’omertà edificato dai mafiosi, soprattutto se si offriva loro in cambio il godimento di alcuni benefici volti ad alleggerire il regime carcerario. La sua fama, non consacrata da una morte violenta come per Petrosino, si andò progressivamente spegnendo. Di lui non si conosce più nulla se non la data e il luogo di morte, avvenuta il 29 luglio del 1960 in un ospedale di Brooklyn.
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Musiche di Thomas Nicosia. Nel 1910, dopo l’arresto del capo dei capi Giuseppe Morello e del cognato Ignazio Lupo detto the Wolf, per il reato di contraffazione e la successiva condanna, si creò un vuoto di potere al vertice della prima famiglia mafiosa di New York. Per riempirlo le famiglie mafiose elessero D'Aquila, Salvatore inteso Totò o Zio Totò che a quel punto fu considerato come il boss dei boss della mafia americana. Nacque a Palermo nel 1873. Giunse a New York nel 1904 come importatore di formaggi. D'Aquila ha iniziato la sua carriera nella malavita come un soldato di Giuseppe Morello e Ignazio Lupo e operava nel Bronx. Appena eletto si assicurò il sostegno degli alleati di tutte le famiglie mafiose degli stati Uniti e cercò di controllare tutte le famiglie di New York.Era molto riservato e guardingo. Nonostante la grande forza, D'Aquila non riuscì a unire e controllare tutti i mafiosi di New York City. Alcune zone abitate dagli italiani di Manhattan nel Lower East Side gli sfuggirono di mano. Tra questi vanno citati i fratellastri di Morello, Nicolas, Vincent e Ciro Terranova, e i loro cugini Lomonte.Quando Morello e Lupo furono rilasciati dalla prigione federale nel 1920, D'Aquila al fine di eliminare i potenziali rivali emise condanne a morte contro i suoi due ex boss e dieci dei loro più stretti alleati. Il 7 maggio 1922, il boss della famiglia criminale Morello Vincenzo Terranova, fu ucciso in una sparatoria nei pressi di casa sua sulla 116esima strada. Valenti fu sospettato di essere personalmente responsabile e per rinsaldare l’accordo con D'Aquila, gli promise di eliminare Giuseppe Masseria, il nuovo boss della mafia di Manhattan, che nel frattempo era diventato il leader della fazione Morello. Grazie all'astuzia e la fortuna, Masseria sopravvisse ai tentativi di omicidio portati da Valenti che a sua volta fu ucciso nel 1922 dai sicari di Masseria. I nemici di D'Aquila nonostante tutto non lo dimenticarono. Colui che fu il capo dei capi per 18 anni fu ucciso la sera del 10 ottobre del 1928.
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Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. A partire dagli anni venti mutò drasticamente la malavita negli stati uniti d'america e di conseguenza Cosa Nostra. La causa di tutto ciò fu da attribuire al Proibizionismo. Proibizionismo entra in vigore negli stati uniti con l’approvazione del diciottesimo emendamento della costituzione americana. Secondo questa nuova legge, votata nel 1919, negli Stati Uniti d’america era vietata la produzione e distribuzione e la vendita al dettaglio di qualsiasi bevanda alcolica, in sostanza chi contravveniva commetteva un crimine federale. Inoltre fu istituita una agenzia federale per il contrasto del fenomeno denominata Ufficio del Proibizionismo con quasi 2.000 agenti sparsi nel territorio. In realtà, come vedremo, non essendoci il totale appoggio alle legge sul proibizionismo si ebbero anzi effetti opposti a quelli che si sarebbero voluti raggiungere.
Per esempio a New York dove esistevano 16.000 bar a seguito dell’entrata in vigore della legge proibizionista si ebbe un incremento degli spacci di alcolici clandestini, tanto da contarne circa 32.000. Si trattava dei celebri speakeasy. Le bande di gangster di italiani irlandesi e ebrei intuirono subito la potenzialità derivanti dalla nuova legge proibizionista che gli offrì una straordinaria occasione di arricchimento.
Infatti il crimine organizzato si dedicò al contrabbando degli alcolici, ovvero al commercio e il trasporto illegale di bevande alcoliche, richieste da onesti cittadini che desideravano bere.I contrabbandieri per poter svolgere le loro attività, che erano fuori legge, non poterono certo affidarsi alle autorità statali. Per meglio spiegare la questione va ricordato come spesso interi carichi di alcolici, di fatto illegalmente prodotti e trasportati, venivano rubati o rapinati da bande di gangster senza scrupoli. Trattandosi di contrabbando era chiaro questi atti di violenza non potevano essere perseguiti dalle autorità statali. Pertanto i contrabbandieri si servirono per la protezione dei loro carichi di alcolici di persone armate e pronte a esercitare la violenza. Nel 1932, con la vittoria del partito democratico alle elezioni si arrivò all’approvazione nel febbraio 1933 del 21° emendamento, che restituiva ai singoli Stati la libertà di decidere in materia di produzione e commercio di alcolici, decretando la fine del proibizionismo.
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.Thu, 27 May 2021
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