La Russia che non russa

Dostoevskij diceva "Siamo tutti usciti dal cappotto di Gogol’" ed effettivamente è difficile dargli torto, specialmente nel suo caso!

Onestamente, scegliere tra questi due pilastri della letteratura russa mi è difficile come dire se preferisco la pizza o la crema di pistacchio, menomale però che al contrario dei miei gusti culinari, quelli di lettura sono molto più simili tra loro: mi piace leggere romanzi psicologici dove il protagonista continua a torturarsi e questionarsi, fino anche a riconoscere la sua pazzia.
Ora però, ecco che arriva un'altra domanda difficile: meglio Popriščin (il folle gogoliano) o l'uomo del sottosuolo dostoevskiano?

La "Povera Lisa" non è solo il titolo di un'opera rivoluzionaria all'interno della letteratura russa, ma rappresenta anche un particolare personaggio femminile che viene riproposto da vari autori. In questo episodio si parte dalla celebre Lisa di Karamzin, passando per quella trattata da Puškin, si arriva a quella di Dostoevskij...
E voi ne conoscete altre?

Ogni città ha il proprio simbolo. Cosa sarebbe Parigi senza la Tour Eiffel o Londra senza il Big Ben?
Siamo sicuri che il simbolo di Mosca sia sempre stata la Piazza Rossa con la veduta della cattedrale di San Basilio?

San Pietroburgo effettivamente è un nome un po' lungo. Durante gli anni la città ha cambiato denominazione più volte per poi tornare a quella originale che però neanche i pietroburghesi usano.

I russi sono particolarmente legati alle loro feste, tanto da avere bene due calendari per non farsi mancare nessuna occasione per brindare insieme!

Da Cirillo e Metodio alla lingua attualmente parlata!

In lingua russa esistono due termini per definire il nostro aggettivo "russo". Ma perché?