Ragazze Diamoci da Fare

Le amiche, creature benedette.
Le amiche lo sanno, anche se non lo dici.
Le amiche ti prendono, ti accompagnano,
ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone
nemmeno sapevano che eri caduta.
Le amiche lo sanno.

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Il tempo lascia sempre il suo segno, nel cuore e sulla pelle. Ma forse è una buona notizia...
Perché è da considerare una buona notizia?
Perché è un invito a smetterla di ossessionarci con il pensiero delle rughe, rughette e simili.
Perché la bellezza è fiducia in te stessa, è la libertà di essere a tuo agio e di proporti agli altri con tutta la tua naturalezza

E questo lo conquisti solo grazie al tempo che passa.


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Ridere è una cosa seria.
Ridere fa bene, rilascia endorfine che danno benessere.
Ridere ossigena il cervello.
Ma soprattutto, ridere è un atto rivoluzionario, si scatena di fronte all’inatteso e scardina le aspettative, disorientando.

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Vendere, scambiare e acquistare capi d’abbigliamento di seconda mano, rimettere in circolo i capi di abbigliamento che non i usano più, rinforzati anche dalla motivazione della sostenibilità, sta diventando un tema centrale nel settore della moda.
C’è anche un’altra soluzione ed è quella di riprendere in mano ago e filo, ma forse è un gesto troppo rivoluzionario.

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C’è un nemico insidioso, che in questo momento viaggia sottobraccio al Covid, che deprime lo spirito di iniziativa, il gusto del rischio, spegne lo sguardo, proprio oggi che ci servirebbe una frustata di energia per rimetterci in moto.
E’ un’insidia che ci vuole rubare il futuro, non permettiamoglielo!

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Uno dei problemi tra maschi è femmine è che proprio non ci si capisce.
E sono secoli che ce ne siamo accorti.
Le ricerche scientifiche hanno recentemente portato a una scoperta:
le differenze tra il cervello maschile e femminile genera due linguaggi diversi, uomini e donne parlano due lingue solo apparentemente uguali.

Se i maschi capissero che esiste questa differenza risolverebbero una quantità notevole di problemi con noi ragazze.

Per esempio...


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L’autosabotaggio è meccanismo sofisticato: una modalità di prendere le decisioni o di agire che va contro i nostri stessi interessi, i nostri desideri

Ovvero ci mettiamo i bastoni tra le ruote da soli. Un meccanismo su cui vale la pena fare una chiacchierata perchè

quando una persona smette di mettersi i bastoni tra le ruote da sola, la sua vita non può che cambiare in meglio.

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Da turista quello che non ti piace è fare esperienze da turista,
ma vorresti vivere una città come uno dei suoi abitanti.
Da milanese quello che non mi interessa è che una persona di passaggio
mi dica dove andare o cosa fare nella mia città.
Peccato che ogni tanto ci si imbatta proprio in questa duplice situazione.

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Il nostro cervello è una macchina meravigliosa che, per funzionare alla grande, ha bisogno dei giusti carburanti.
Non solo cibo e acqua, riposo, ma anche l’affetto conta: il contatto fisico regolare
con le persone accanto a noi è imprescindibile per il nostro benessere.
Ecco perchè adesso soffriamo.

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In media, perdiamo la concentrazione ogni otto secondi: la distrazione è ormai uno stile di vita,
l'intrattenimento perpetuo un'abitudine. E quando incontriamo il silenzio, lo viviamo come un'anomalia; invece di apprezzarlo, ci sentiamo a disagio.
C’è chi il silenzio lo ha scelto, chi lo usa e chi lo studia.

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Ce lo stanno dicendo in tutti i modi: Cambiamento sarà il mantra dei prossimi anni…
Alcuni sono già bravi di altri a introdurre cambiamenti nelle loro vite, forse perchè hanno allenato il loro muscolo del cambiamento.

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La scienza lo conferma: alcune persone prosciugano le nostre energie
Vengono spesso definiti vampiri emozionali.
Sono persone che ci contagiano con le loro emozioni negative fino al punto di prosciugarci le energie,
Cosa accade al nostro cervello quando ci rubano le energie? E come possiamo difenderci?
Proviamo a rispondere insieme.

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Nel suo discorso tenuto ai laureandi dell’Università del Texas alla cerimonia della consegna dei diplomi, William Mac Raven ha condiviso i 10 principi che ha imparato durante l’addestramento da Navy SEAL e che lo hanno aiutato a superare le sfide non solo quelle della sua carriera, ma quella della sua vita.
Un discorso che è diventato un libro.
Pagine intrise di empatia e coraggio e hanno il potere di ispirare chi legge a dare il meglio di se proprio perché il suggerimento è quello di partire dalle piccole cose per ottenere il massimo!

Puoi trovare il libro su amazon qui: https://amzn.to/3fkpkiF
L'ebook invece lo trovi qui: https://amzn.to/3swYRSx

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Quando mi sono imbattuta nel verso di un poeta greco, proprio allora l’ho capito ciò che mi sta mancando di più in questo periodo è la possibilità di viaggiare.
Non solo i grandi viaggi di scoperta, di vacanza… ma anche le trasferte di lavoro nella provincia italiana, quelle che ti fanno scoprire cittadine che altrimenti mai avresti visto.

Mi manca anche il non poter pensare al viaggio.

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Ma perché parliamo di rettrice di arbitra e di ministra ?

Le parole non sono mai solo parole: sono ganci verso mondi di significati, e al contempo le parole che usiamo ci definiscono agli occhi degli altri. L’uso di un termine rispetto a un altro è collegato a fattori sociali, culturali, ambientali. Ma soprattutto, poiché noi esseri umani usiamo le parole per capire la realtà, per concettualizzarla e poterne quindi parlare, ciò che viene nominato si vede meglio, acquisisce maggiore consistenza ai nostri occhi.

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Dobbiamo davvero puntare alla perfezione?
Ogni nostro lavoro, attività deve essere fatto bene!
Dobbiamo svolgerlo al meglio, mettendoci tutto il nostro impegno.
Ma siamo certe che il nostro obiettivo sia essere sempre mamme, mogli, lavoratrici da Oscar.
Proviamo a rifletterci insieme.

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Ci accompagna nella chiacchierata di oggi tutta l’energia e la positività di Marina Zapparoli Manzoni.

Un’amica che ha qualcosa da raccontarci e a mio parere da farci scoprire per fare si che questa vita non ci pesi addosso.

Perché, a ben vedere, la vita gli strumenti ce li da tutti per affrontare al meglio quello che ha in mente per noi.

Sta a noi rovistare nella nostra cassetta degli attrezzi invece che avvilirci.

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Sono morbidi, femminile e personalizzati i capi reati da Maria Chiara Ghezzi, founder di Chia maglieria artigianale, disegnati nel suo atelier nel cuore di Como e prodotti con filati italiani da laboratori che lei scova con pazienza e intuito.

Sì, quell’intuito femminile, quella la straordinaria capacità di cogliere i dettagli, le sfumature, quelle che ti porteranno sulla strada giusta.

E per chi fosse interessato a conoscere professionalmente Maria Chiara Ghezzi vi invito a visitare

i suoi profili social:

Instagram: @chiamaglieriaartigianale https://www.instagram.com/chiamaglieriaartigianale/

Facebook: CHIA maglieria artigianale

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Forza ragazze siamo alla 100esima puntata!
E quindi vale la pena festeggiare!
Ok magari festeggiare è troppo, ma celebrare, o semplicemente ricordare va bene!
Celebrare il raggiungimento di traguardi, anche piccoli, è ancora più soddisfacente quando viene condiviso, credo profondamente nel detto che dice: “la gioia aumenta quando è condivisa”.
Questo mi pare lo spirito giusto con cui affrontare questa 100esima chiacchierata.
La musica che ha fatto da colonna alla puntata è realizzata da:

Emanuele Chiaramonte
https://emanuelechiaramonte.com/
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Perché seppelliamo le nostre vite sotto i bisogni altrui?
Cosa che causa la maggior parte del nostro stress quotidiano?
E che, aspetto importantissimo non aiuta nessuno, sia che si ragioni in termini professionali che famigliari.
Quali potrebbero essere le risposte alla mia domanda?
Seguitemi nella puntata di oggi!

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Si parte dal tempo di cottura dei fusilli, passando da una campagna social e da Che Guevara

per arrivare alla pressante necessità di dire quello per cui non siamo d’accordo

Una soluzione diversa ci potrebbe essere. Pasta la victoria siempre!


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Ora che stiamo vivendo da quasi un anno ormai relazionandoci con una cerchia ristrettissima di persone mi sento di riabilitare anche la rete di contatti a bassa intensità.
Così come mi sento di rivedere la posizione dei 4 salti in padella, ogni tanto servono anche loro…

Potete trovare le puntate del podcast anche sul canale Telegram
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e sulle altre iniziative legate a questo podcast.
https://t.me/ragazzediamocidafare

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Lo viviamo tutti i giorni, ma ci siamo così immersi che è difficile metterlo a fuoco, anche perché il tema è dibattuto da un pezzo,
da quando si parla di retorica direi…
Il conflitto tra immagine e parola.
Siamo dei grandi produttori di immagini, ma cosa c’è tra uno scatto e l’altro?
Forse le parole raccontano quella storia che nelle foto non si vede.

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Vuoi davvero che i buoni propositi espressi il 31 dicembre non vengano dimenticati a metà gennaio?
Stabilisci obiettivi per migliorare il tuo benessere, non il portafoglio o il girovita!

Tutto considerato, però, mio parere sono solo due i propositi per cui quest’anno vale davvero la pena impegnarsi!
Quali sono… ascoltate il podcast per scoprirlo!

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La passione per la cucina e la tavola hanno fatto di Susanna Manzin una blogger; Pane e Focolare il suo blog. Un blog dove non troverete ricette, ma riflessioni divertenti e profonde su una cultura della tavola orientata alla bellezza e alla valorizzazione dei valori familiari e sociali connessi con il mondo del cibo e del vino.

Per concludere non possiamo non pensare alle ormai imminenti feste di Natale… troverete ottimi suggerimenti per riuscire a trasformare in opportunità i prossimi pranzi natalizi che almeno dal punto di vista del numero dei commensali dovranno essere per forza molto sobri.

Se volete conoscere meglio Susanna Manzin vi consiglio di navigare nel suo blog Pane e Focolare: https://paneefocolare.com

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Nella puntata di oggi intervisto una… fata. Le fate sono le ambasciatrici dell’Associazione I bambini delle fate, con il loro impegno aiutano a coinvolgere donatori regolari per sostenere i progetti di inclusione rispondenti ai bisogni delle famiglie con autismo del loro stesso territorio di residenza.

Eliana Mozzarelli, sa cosa vuol dire sostenere una famiglia con un bimbo autistico, ma sa anche che le famiglie devono e possono essere aiutate, e ci spiega come questo sia realizzabile solo grazie all’aiuto di tutti noi.

Rendi il tuo Natale ancora più speciale: aiuta i Bambini delle Fate a realizzare un progetto.

Per fare una donazione: https://www.ibambinidellefate.it/cosa-puoi-fare-tu/ specificando: progetti per la città di Milano e segnalando la vostra donazione a elianamozzarelli@gmail.com

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Quanto ci manca il viaggiare?

Ci eravamo abituati a vivere in un’europa senza frontiere e in un mondo senza confini.

Ci eravamo abituati a decidere all’ultimo momento di partire anche solo per pochi giorni: viaggi di scoperta, di lavoro di studio.

Grandi viaggi o semplici trasferte e spostamenti. E’ di viaggio che parliamo in questa puntata con Betty Squadroni, marchigiana, che vive e lavora tra Fermo e Porto San Giorgio.

E insieme a Betty scopriremo che è possibile viaggiare… con il cuore nel trolley.

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COVID-19 ci ha mostrato l’importanza di avere una casa confortevole e che supporti i nostri bisogni fisici ed emozionali, oggi per approfondire il tema ho invitato Raffaella Tarassi, interior design che si avvale del Metodo KonMari®.

Raffaella ci spiegherà come circondarci di oggetti che ci rendono felici sia il segreto per creare una casa che onori il passato, ci faccia godere del presente e ci dia chiarezza e serenità per il futuro che desideriamo.

Volete conoscere meglio Raffaella? Seguitela su Instagram: details.by.raffaella
e visitate il suo sito: https://www.detailsbyraffaella.com/benvenuti

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Ho conosciuto Cristina Turini correndo. Lei è una grande sportiva, una di quelle con le gambe da gazzella, che arriva dopo 25 km e non è neppure distrutta.

Ma con lei non riesci ad arrabbiarti per il fatto che la natura ha distribuito con evidente ingiustizia i cm di gamba, perché quando corri con lei alla fine è lei che ti ringrazia di averle fatto compagnia per un pezzo di strada.

Cristina soffiando sulle candeline di una torta di compleanno ha deciso che voleva cambiare qualcosa della sua vita; è questo che ci spiega oggi e quello che racconta sul suo blog Run and the City http://runandthecity.it

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Ho imparato che la gente si dimentica quello che hai detto, si dimentica quello che hai fatto,
ma non potrà mai dimenticare come li hai fatti sentire
E’ proprio come quando vai a cena con amici, a casa di amici… non è detto che ci si ricordi cosa abbiamo mangiato,
di cosa abbiamo parlato
quello che conserviamo ben stretto nella memoria è come ci siamo sentiti
Così è in tutte le relazioni, non solo quelle di amicizia, anche in quelle di lavoro…

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Nel mio salotto virtuale oggi ho invitato Marco Nero. Marco è fotografo ritrattista, fotografo pubblicitario, docente universitario di fotografia, esperto di riprese e fotografie aeree, ma scopriremo anche un altro suo aspetto professionale. Con lui si parla di fotografia, di importanza dell’immagine e di come le donne si pongano davanti alla macchina fotografica.

Ma anche di una recentissima sfida: il suo viaggio in #sharingmobility verso il TEDX Coriano, un viaggio che lo ha portato in RAI e a intervenire lo scorso 4 novembre, agli Stati Generai della Green Economy subito dopo il ministro dell’ambiente e quello dei trasporti.

E se vi fossero sfuggite le indicazioni per contattare professionalmente Marco Nero:

https://iltuocontentcreator.it/fotografo-sostenibile/

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Quando una serie di eventi ti cambiano il contesto mettendoti alla prova... tu ci passi in mezzo,
ma solo dopo capisci quanto tutto questo ti abbia fatto evolvere perché ti ha costretto a fare cose nuove e guardare tutto da un punto di vista nuovo.
Questa la partenza della chiacchierata con Diletta Francesca Rossi, un’amica, una professionista che ci invita ad affrontare le sfide con un cambio di prospettiva!

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Che cosa possono essere per noi gli iris di Vincent Van Gogh?
Non solo una gioia per gli occhi e per lo spirito, ma possono essere anche il punto di partenza per riflettere su come affrontiamo le nostre giornate.
Sull’atteggiamento con cui affrontiamo gli 86.400 secondi di cui sono fatte le nostre giornate.

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Ricominciare, ripartire, riprendere… o più radicalmente ristrutturarsi? E’ questa la domanda a cui cerchiamo di dare una risposta in questa prima puntata dopo la sospensione estiva del podcast.

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"Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della città quando si placa”

Sono i versi di Edgard Lee Master che oggi aprono la nostra chiacchierata.
Noi abbiamo bisogno di fare silenzio, non per essere muti, ma per far emergere ciò che conta veramente, perché le parole tornino a dire qualcosa d’importante, perché le cose profonde possano riemergere da un’infinità di strati di banalità e di rumori con cui le abbiamo sommerse.

D’altra parte il linguaggio più alto tra due amanti è il silenzio, come “il silenzio degli dèi che si capiscono senza parlare”.

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Così la definiva Marco Aurelio: la gentilezza è la gioia dell’umanità.
Cosa si è scoperto nel 2020?
Che essere gentili ha un impatto diretto sui nostri geni, ci fa vivere più sani e più a lungo, la serenità che scatena un gesto di gentilezza aiuta persino i processi antinfiammatori.
La gentilezza quindi è un ingrediente essenziale per tenere insieme le persone, per non sprecare il patrimonio di rapporti umani che possediamo, per vivere meglio con noi stessi e con gli altri.
Ma come mai ogni tanto ci scordiamo di essere gentili?

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Per introdurvi il podcast di oggi bastano poche parole e non sono neanche mie, ma di Apollinaire:
"Di tanto in tanto è bene fare una pausa nella nostra ricerca della felicità ed essere semplicemente felici."

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Ah se avessi più tempo per me...
Ad essere sincera a me questa storia del tempo per me mi ha sempre lasciato un po’… perplessa
Perché dovremmo accontentarci di cinque, dieci minuti, mezz’ora al giorno?
Su ventiquattro ore ci basta mezz’ora al giorno per sentirci vive e protagoniste della nostra vita?Cosa possiamo fare invece?
Immagina di…. danzare…
Forse il problema di chi lamenta di non avere mai tempo per sé è che non riescono a stare “a tempo” con la vita.

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Pensandoci noi abbiamo sempre applicato una sorta di distanziamento gli uni dagli altri, solo che a dare la regola non erano i virus ma le dinamiche culturali, l’indole personale, il contesto…Anche le zucche e le angurie dell’orto per stare bene hanno bisogno di stare ad almeno un metro di distanza le une dalle altre, mentre alle cicorie bastano 35 cm
E’ la nostra capacità relazionale la nostra voglia di entrare in relazione, che fa si che noi ci allontaniamo o ci avviciniamo agli altri.
Da oggi in poi guarderemo la realtà come un quadro puntinista che sembra non abbia forma se ti avvicini troppo e solo alla giusta distanza scopri l’immagine perfetta.

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La letteratura come ogni forma di arte aiuta a ingrandire gli orizzonti, a potenziare i nostri sensi.
Così come un campo di papaveri dopo che hai visto Monet lo vedi in modo diverso o un cuscino di marmo dopo che hai visto Canova ha un’altra tessitura.
Un artista ci fa vedere la realtà con tutti i sensi

Essendo loro artisti sono più forti capaci di percepire la realtà meglio di noi che siamo della razza di chi rimane a terra, come direbbe Montale
"Ci fanno vedere la realtà con più sfumature e con più colori. "
Tutto questo da più gusto alla nostra giornata alla nostra vita e a quello che abbiamo.
Ma questo nostro sguardo come possiamo allenarlo a guardare… oltre il primo piano?

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Dopo l’insofferenza dei primi giorni ci siamo adattati alla situazione, al punto che ora fa quasi paura uscire nella vita reale, l’idea di restare in casa non è poi così male
Un po’ come dire che l’isolamento è stato trasformato in comfort zone.
La parentesi quarantena è quasi una specie di adolescenza prolungata con la vita vera, quella degli impegni e delle responsabilità rimandata a …dopo.
Ma che ci facciamo noi qui dentro a questo bozzolo … un conto è la quarantena un conto è la vita!

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Mettere la passione nelle cose che facciamo, anche se non ci piace, anche se siamo chiusi in una situazione claustrofobica.
Trasformare le passioni in lavoro o far diventare passione quello che facciamo.
Insomma, come trasformare il nostro mondo in un mondo migliore, perché non sono le circostanze che cambiano le persone, è la motivazione a cambiare che ci cambia.

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Abbiamo imparato a guardare il mondo attraverso una mascherina, accessorio che, a quanto pare sarà una presenza costante nelle nostre vite per un po’
Questo elemento estraneo, oltre che scomodo, filtra anche la nostra percezione del presente, obbligandoci a una serie di domande… comunicative: cosa ci resta per dare efficacia alla nostra comunicazione se abbiamo una mascherina che copre 3/4 del nostro viso?

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Per riconoscere alle donne la capacità di far fronte alle situazioni difficili non dovevamo aspettare la quarantena del coronavirus. Ce ne eravamo accorte prima, ma purtroppo anche il rischio resta sempre quello, e anche di quello ne abbiamo già parlato, ma meglio ricordarlo ogni tanto.. a cosa facciamo riferimento ?
Siamo forti si, ma attente a non esagerare!
Oggi vi racconto la storia di un manager e delle sue scimmie da accudire.

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É arrivato il momento di ripensare l'Europa e riportarla a quei valori che le donne da sempre hanno custodito: le relazioni, la solidarietà, la responsabilità, e farla ripartire dalla forza e dalla competenza delle donne.

Questo l’assunto di partenza del gruppo che ha lanciato una sottoscrizione europea per chiedere ai governi di ripensare il futuro, questo gruppo finalmente non chiede quote rosa. Chiede di rispettare i valori che le donne portano al mondo, chiede di rispettare la nostra visione del mondo, chiede di mettere al centro della politica quello per cui le donne vivono che non sono il potere o i soldi.

Ma soprattutto finalmente qualcuno riconosce che sono valori la cura dei corpi e delle vite, anche quelle più fragili, il rapporto tra le generazioni, l’educazione, il lavoro, la famiglia, l’economia e l’umano.

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Sperimentare ricette nuove e vecchie, far lavorare le mani scarica le tensioni e aiuta a svuotare la mente.
In queste settimane che stiamo vivendo in lockdown sembra proprio che la cucina si il luogo che ci salva, che ci dà quelle certezze che non abbiamo, ci protegge dallo tsunami emotivo e reale, mentre un virus sta impossessandosi delle nostre vite modificandole e condizionandole a volte distruggendole, purtroppo.
Pare che gli italiani trovino in cucina il loro rifugio, la cucina è il luogo che ci protegge.
Cucinare è per noi un’attività terapeutica.

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E’ interessante osservare come queste settimane in modalità #iorestoacasa ci abbiano cambiato così profondamente, sebbene in modo così graduale.Ci ha cambiato eccome questa vicenda, nel tanto e nel poco…
La domanda che ci facciamo in questi giorni non è tanto quanto durerà, ma come sarà il mondo quando apriremo la porta di casa.
C’è stato un prima.
Ci sarà un dopo.
E sono convinta che sarà meglio, perché avremo imparato.

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Dal rumore dell’impatto della pallina sul piatto corde della racchetta i grandi tennisti ricavano informazioni sulla forza e la velocità del colpo e agiscono di conseguenza.
Ascoltare la palla, che produce un suono diverso a seconda che sia colpita piatta, in slice o in back o in top, fa parte integrante del processo di reazione dei campioni.
Sono frazioni di secondo, ma fanno tutta la differenza del mondo, in questo sport.
Ma c’è chi gioca e non ha la possibilità di udire il rumore della pallina.
Ancora una storia di tennis.
Ancora una storia di sport che ha da dirci qualcosa. Anche una storia di sportivi da cui abbiamo qualcosa da imparare.
Come in tutte le storie bisogna partire dall’inizio….

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A Milano a metà febbraio c’è stata la fashion week, in versione light, con i compratori asiatici in videoconference, ma pur sempre un evento importante per il settore al termine delle loro sfilate gli stilisti vengono di intervistati dai giornalisti, l’85 enne Giorgio Armani – un pilastro della moda italiana, alla domanda sulle tendenze della prossima stagione, sembra perdere il suo solito autocontrollo… sbotta e se la prende con le tendenze per poi ribadire quello che secondo lui è il ruolo della moda nei confronti della donna. Un ruolo, una visione quella di re Giorgio a cui non siamo per niente abituate, ma che ci fa ben sperare.

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Tutti, a grandi linee, sappiamo che cos’è un desiderio, anche se definirlo con precisione non è impresa facile, per la gradazione di sfumature che racchiude.
Oggi insieme proviamo a capirci qualcosa.
Partiamo dall’etimologia affascinante della parola e come spesso accade i significati etimologici, cioè l’origine delle parole ci svelano significati profondi, nuovi che potrebbero sorprenderci.

Cosa fai la mattina di un lunedì grigio di quelli che proprio devi trovare la forza dall’interno per reagire, ascolti musica alla radio, ma quando due canzoni di fila parlano di solitudine di due diverse solitudini tra l’altro, decidi che è meglio mettersi a riflettere su questa solitudine, e sui termini usati per descriverla.
Nasce così una riflessione sulla differenza tra l’essere e il sentirsi solo, e di come così come la noia, anche la solitudine abbia un senso nella nostra vita.
Certo come la noia, va presa in dosi controllate, soprattutto nelle giornate uggiose!

Chi si ricorda il tormentone pubblicitario di Arbore degli anno 80 che pubblicizzava la birra?
Allora era solo un simpatico e indovinato slogan, ora è un pressante invio che ci arriva da più fronti, a
ritagliarci uno spazio di quiete dove meditare ogni giorno. Un modo semplice di volersi bene;
per recuperare la calma liberarsi dai pensieri neri aiuta la meditazione giornaliera.
Una semplice routine basata sul ripetere poche parole e sul respiro consapevole. E in questo invito c’è qualcosa di nuovo e qualcosa… di antico.

Luigi Malabrocca era un ciclista di un certo valore, ma sapeva di non avere speranze contro i grandi del suo tempo.
Per questo aveva deciso di puntare all’ultimo posto: era più vantaggioso che arrivare terzo o a metà classifica, si era notati di più.
La sua è una simpatica storia di sport di umanità, di lavoro, di cambiamento di prospettiva!
E poi… chi l’ha detto che vince solo chi arriva primo?

Superare i colpi bassi della vita, adattandoci e anzi trarre da questi contraccolpi nuova forza è diventato un obbligo
chi non si adegua a questo modello, che ci vuole sempre vincenti sulle difficoltà, è considerato un incapace,
un fallito.. è questo il lato oscuro della resilienza, una caratteristica che condensa una forte carica positiva, ma che non va mitizzata.
Partiamo da una provocatoria affermazione di Paolo Crepet per riconsiderare questa, che più che una capacità,
in questi anni sembra essere diventata un imperativo morale.

E’ umano guardare al passato quando il presente ci mette alla prova, o ci delude, ci impegna,
Ma dobbiamo fare attenzione, perché riportare indietro le lancette dell’orologio non è possibile,
non esiste una macchina del tempo che ci può portare indietro fino a quel momento in cui non avevamo problemi, e poi qual era il tempo in cui non c’erano problemi?
Non cadiamo nella trappola in cui è caduta la moglie di Lot, che per aver voluto guardare indietro è diventata una statua di sale.

Ma le mie decisioni sono importanti? Hanno effetto su qualcuno? Si le nostre decisioni sono importanti
è per questo che ogni tanto vale la pena fermarsi a riflettere sulle nostre decisioni.
Proprio come gli architetti hanno bisogno dei disegni del progetto per costruire un grattacielo,
così noi abbiamo bisogno di un piano per la nostra vita.
E’ il nostro progetto che ci aiuterà a prendere le decisioni giuste.

Dobbiamo imparare a distinguere la  solitudine buona da quella cattiva. Un po’ di solitudine buona, ovvero il posizionarci in  uno spazio protetto tutto nostro in cui vivere la solitudine in modo fertile, è utilissimo non solo per accettare questo stessi momenti, ma soprattutto perché ci aiuterà a vivere meglio le relazioni.

Avete presente quel film Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi?
Oggi pensavo: tesoro mi si è ristretto il vocabolario!
Mi sto rendendo conto che oggi il nostro vocabolario si è ridotto, sarà La posta elettronica, Internet, gli sms gli hastag…
Ogni parola è un concetto, un'idea, un mondo. Ha un contenuto inconfondibile.
Se usiamo una parola diversa entriamo in un mondo diverso
Perdendo questa possibilità rinunciamo ad un frammento della nostra intelligenza e della nostra sensibilità.
Non è una questione di sinonimi.

Lo so che ne soffriamo praticamente tutte, parlo quella condizione di pressione psicologica per cui ci si sente sempre divise in due… o tre, mai completamente al posto giusto,. Mai completamente concentrate sul lavoro o mai completamente distaccate dal lavoro o dalle responsabilità.  Poi a dicembre è stato pubblicato uno studio e finalmente abbiamo dato un nome a questa condizione: mental load, sovraccarico psicologico.

Buon Anno!!

Come il più stereotipato dei messaggi di auguri anche io dico: anno nuovo vita nuova!

Ogni gennaio porta con se l’augurio che qualcosa di nuovo e desiderato arrivi,

e che qualcosa di negativo si possa accantonare, tutti abbiamo la voglia di buttare via insieme con l’anno vecchio qualcosa che non ci piaceva…
E’ da dicembre che ci pensiamo, da gennaio… da gennaio non farò più… da gennaio comincerò a… da gennaio smetto di…
Ad essere sincera il momento esatto in cui ho deciso di rinegoziare i miei buoni propositi per il 2020, ha coinciso con il momento in cui sono partiti i botti di capodanno.

La bellezza, perché è così importante nella nostra vita?
La cerchiamo, la desideriamo, a volte la condanniamo, la celebriamo, la mettiamo in dubbio… la invidiamo questa bellezza
Il concetto di bellezza non è per nulla facile e sono tanti i filosofi che hanno provato a definirlo.

"Suonare in pubblico mi crea ansia” è la dichiarazione di una pianista argentina quasi 80enne che si esibisce da quando era ancora bambina. Non so come, ma leggere di questa pianista ansiosa mi ha messo tranquilla! Però mi ha incuriosito e ho cominciato a leggere e riflettere su questo stato di ansia, che ci accompagna, o per lo meno accompagna noi ragazze.E così scopro che è anche l’ansia che ci ha salvato dai leoni quando vivevamo nelle caverne e avevamo solo la clava a difenderci.

La vita è strana! A volte si può desiderare una cosa molto a lungo, lavorarci intensamente,
soffririci anche un po’, Ottenerla. E a quel punto capire che non ne avevi bisogno.
Ma in quel momento la vera sfida è decidere di farne a meno.
Oggi vi racconto la storia di una professionista che ha vissuto tutto questo!

Oggi parliamo di Matteo! Tranquille, Non ho intenzione di parlare di politica, e non sto nemmeno pensando di parlare di serial tv da record, il don Matteo in bicicletta lo lasciamo la dov’è.  Oggi torniamo nel mondo dello sport, è un po’ che non ve ne parlo, e nello sport, in questo periodo se dici Matteo parli di Berrettini , Berretto per i fans. Matteo Berrettini, romano 23 anni, è del 96!  Oggi è il n.1 del tennis italiano, oggi  a fine novembre 8° nel ranking mondiale, dove è arrivato facendo da aprile ad oggi un balzo incredibile, conquistato a suon di piazzamenti importanti nei tornei più prestigiosi della terra. Ma cosa ha di interessante la vicenda di Matteo Berrettini? Ne parleremo in questa puntata.

Facciamo silenzio a siamo a Teatro,  non c’è sipario, ma una fila di grosse candele in proscenio, a bordo palco, sulle quali , al principiare di ogni atto, un simpatico personaggio si china e le accende una per una, segnalando al pubblico che lo spettacolo comincia, candele che poi spegnerà ad ogni termine; alla vecchia maniera cinquecentesca insomma, perché si sa, a quell’epoca l’illuminotecnica era poco tecnica, l’elettricità è venuta dopo. Arlecchino servitore di due padroni sta per iniziare. E perché mai oggi parliamo di Arlecchino? Questo spettacolo ha un che di magico e coinvolgente di per se, ha fatto letteralmente la storia della commedia dell’arte e del teatro italiano in generale, ma la cosa fenomenale è che è la presenza di Ferruccio Soleri, interprete protagonista che, vanta nel ruolo più di 3000 rappresentazioni in tutto il mondo…

Sulla soglia dei 50 anni siamo tutti sulla stessa barca, un po’ stanchi ed avviliti abbiamo tutti le stesse risposte…e se cambiassimo le domande?…
Nella puntata di oggi vi voglio presentare un’amica che proprio alla vigilia di un compleanno importante ha deciso di accettare nuove sfide, anzi ha deciso si darsi lei stessa nuove sfide!

“Bene, cosa aspetti? Distendi le gambe, allunga pure i piedi su un cuscino, sui braccioli del divano, sul tavolino da tè, sulla scrivania Togliti le scarpe prima, se vuoi tenere i piedi sollevati… Regola la luce in modo che non ti si stanchi la vista… Cerca di prevedere ora tutto ciò che può evitarti d’interrompere la lettura.” è l’invito di Italo Calvino, ma non so quante di noi riescono a ritagliarsi momenti simili Leggere fa bene! Ma quanto bene? Nella settimana in cui a Milano inizia book city noi proviamo a scoprirlo insieme.

Che ci sia un femminismo che rivendica la parità, quello che chiede il riconoscimento delle differenze e che ci sia anche quello che riconosce una sola differenza: le donne sono meglio degli uomini, punto!  è vero. Però Io non mi riconosco in quest’ultima frangia di sufragette. Non sono convinta, che per affrontare i problemi nati dall’attuale  governance mondiale  e salvare il pianeta ci sia  un solo sistema: mettere gli uomini in posizione di minorità e lasciare spazio alle donne che sono tutte capaci a prescindere. E oggi con voi per riflettere sul tema metterò a confronto le tesi di due giornaliste italiane.

Sembrava un numero irraggiungibile quando sono partita  invece ci siamo! 
Per me è un successo! E come al solito ho cominciato a pensare…  di traguardi raggiunti e di celebrazioni… Sono certa che nel corso degli anni tutti noi abbiamo raggiunto importanti successi, obiettivi che sembravano molto lontani,  Abbiamo mai festeggiato e celebrato questi traguardi? in modo esplicito da sole o con la  famiglia o con il team? Impariamo dalle sconfitte, lo sappiamo, ma anche i successi non sono niente male per insegnarci qualcosa.

Sei un bluff: ecco la paura che si nasconde dietro alla sindrome dell'impostore.  
Hai molti dubbi sulle tue reali conoscenze e capacità, di fronte ai  successi invece di rallegrarti, dentro di te senti che tutto questo è una costruzione destinata a crollare;  ti senti un impostore e hai paura che prima o poi qualcuno ti scopra anche se in realtà non c’è proprio nulla da scoprire.

Le borse e le donne entrambe hanno due grandi poteri. E' di borse e di donne che parliamo oggi.  
Le borse questo spazio così personale e così intimo, dove non ci piace che altri si inseriscano. La borsa di una donna riconosce le sue mani canta Noemi. Le borse non sono tutte uguali perché le donne e le vite non sono tutte uguali  Ma borse e donne hanno due grandi poteri.

Saper cadere è importante nella vita, 
perché anche la caduta può essere salvifica, catartica, edificante e a volte diventa anche una forma d’arte come nelle opere che hanno dato l’avvio  a questa chiacchierata.  Nella nostra vita non dobbiamo concentrarci sul non cadere  La vita è una lunga caduta  Impariamo a cadere bene, e soprattutto approfittiamo di questa caduta per riordinare le idee  I gatti. Quelli si sanno cadere, e lo fanno pure con grazia. Ma quella dei gatti è tutta un’altra storia… Sabato 12 ottobre vi aspetto al Festival del Podcasting a Milano

Il CV lo strumento ancora molto utile per candidarci ad una posizione lavorativa,
soprattutto se  siamo capaci di raccontare non solo le nostre esperienze professionali, la nostra formazione scolastica, ma anche le nostre competenze personali.

Anche Serena Williams ha qualcosa da insegnarci e non è un servizio vincente.
La Williams ci insegna a Riflettere su ciò che davvero vogliamo dalla vita e essere sicuri che le decisioni che prendiamo, le attività che cominciamo, le imprese in cui ci cimentiamo ci aiutino a raggiungere le nostre mete. Le mete che per noi sono importanti.

Ragazze diamoci da fare, che è stato inserito tra i podcast emergenti del 2019, ma ha bisogno dei vostri like su instagram per andare sul
palco il prossimo 12 ottobre al festival del Podcasting.
Come votare?
Semplice su instagram cercate Festival del Podcasting, su questo profilo vi compariranno
tutti i podcast candidati scorrete le icone e troverete quella di Ragazze Diamoci da Fare, dovrete solo cliccare il cuoricino…
Forza ragazze diamoci da fare: aspetto i vostri like!

Settembre ancor più di gennaio è considerato il mese degli inizi e un altro september mood è quello del… a se avessi…. ah se avessi scelto….. ah se non avessi… con tutte le variazioni che riuscite a immaginare..
Ma tutto questo ha senso? Mi chiedo poi, quando ritorno a essere razionale, non è solo tormento?
Che cosa potremmo fare se tornassimo, indietro, più giovani?
Potremmo evitare degli errori, ma sicuramente ne faremmo altri, certo potremmo aggraparci alla nostra esperienza.
Ma se potessimo vivere una seconda volta la nostra vita fin qui vissuta, cosa cambieremmo davvero?
Per quali scelte prenderemmo strade diverse?
E’ il rimpianto su cui andiamo a riflettere in questa nuova puntata del Podcast
Ragazze diamoci da fare, che è stato inserito tra i podcast emergenti del 2019, ma ha bisogno dei vostri like su instagram per andare sul
palco il prossimo 12 ottobre al festival del Podcasting.
Come votare?
Semplice su instagram cercate Festival del Podcasting, su questo profilo vi compariranno
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Forza ragazze diamoci da fare: aspetto i vostri like!

Ogni tanto a noi donne piace andare a sfrucugliare con le emozioni, andare a fondo di quel che proviamo, riflettere e soprattutto parlarne… e settembre è proprio il mese ideale per parlare di nostalgia. Alla fine dell’estate siamo tutti un po’ nostalgici, a settembre come a fine anno nel nostro cervello non si sa bene com’è si accende la spia della nostalgia! Con grande soddisfazione vi dico che questo podcast RAGAZZE DIAMOCI DA FARE è stato inserito tra i podcast emergenti A questo punto vi chiedo di votarlo attraverso un link https://www.instagram.com/p/B1-ewrPi8IP/ che vi copio nel post così da poter andare sul palco il prossimo 12 ottobre al festival del Podcasting Forza ragazze diamoci da fare: aspetto i vostri like!

Bentornate ragazze! Ben tornate all’ascolto di ragazze diamoci da fare il podcast dedicato alle quote rosa che vogliono riflettere sulla propria vita per non perdere mai di vista la strada e percorrerla con serenità.
Benvenuto settembre e benvenuto al september mood!
september mood è un umore malinconico (chi non vorrebbe che fosse sempre estate e vacanza ?) ma porta con sé anche qualcosa di frizzante che ci mette voglia di novità, la voglia di ricominciare: con la palestra, una lingua, il ballo o la cucina.
La dolcezza di settembre porta in se anche una certa malinconia… settembre è un mesi di una felicità sommessa.
A settembre si fa la muta. Si lascia il vecchio, si abbraccia il nuovo.

Ragazze diamoci da fare è uno show di Franca Malagò
Poi contattare Franca con Telegram @francamalago https://t.me/francamalago
Trovi Franca su LinkedIn https://www.linkedin.com/in/franca-malagò-6825bb12b/
Sempre su LinkedIn con #ragazzediamocidafare trovi tutte le puntate del suo programma

I miei personalissimi consigli per vivere al meglio questo tempo estivo. Ci rivediamo a settembre per una nuova stagione di #ragazzediamocidafare

Marie Kondo ci a insegnato a riordinare al meglio gli spazi abitativi per migliorare la nostra vita. Dobbiamo imparare ad avere lo stesso approccio anche con la nostra mente.

Ciò che scegliamo di leggere influenza chi siamo. Riflessone su cervello e mente, le differenze e la loro cura.

I dettagli fanno la differenza e la differenza la fa sempre chi nota i dettagli

La prospettiva di un mondo del lavoro popolato da intelligenze artificiali non è più fantascienza. Dobbiamo essere pronti.

A cosa serve un cervello se abbiamo uno smartphone? Meglio imparare a perderci: fa bene alla ragione!

Cosa c'entra un quartetto d'archi con il lavoro in azienda?

Felicità è il verificarsi di alcune condizioni o determinate condizioni si verificano come risultato della felicità raggiunta?

La potenza del nome costruisce e rafforza le relazioni. Quanto conosciamo chi ci circonda per poter fare leva su questa grande possibilità?

Il suono della mia stessa voce adesso sarebbe rumore. Non parole, ma solo rumore fastidioso che mi distrae dal pensare.

Che cosa vuol dire collaborare? Scomponiamo la parola e per ogni lettera troviamo uno spunto.

Quanta è la ricchezza che ci deriva dalla relazione con altri?
Possiamo realmente fare a meno della relazione?

Il mattino è legato alla sera precedente. Questa è connessa al mattino successivo. Quanto conta il riposo per prepararsi a gestire bene la vita? Come facciamo a non farci disturbare soprattutto da noi stesse?

Quali sono i nostri punti di forza e di debolezza? E' giusto fare analisi per capirlo, ma con quale frequenza? E con quale spirito? Non stiamo forse esagerando?

Qual è il piano perfetto? Perché lo inseguiamo? Come possiamo giocarci il piano B? Qual è il modo perfetto di affrontare qualsiasi piano?

Non preoccuparti, sono solo stressato!

Finché non lo fai...

C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico: dalla poesia all'operatività

Cosa possiamo imparare dalla storia di due bambini che capiscono come dare le risposte giuste?

Mindfulness: la consapevolezza che guida