Nach Genre filtern
Modem, appuntamento quotidiano (dal lunedì al venerdì) in onda dal 2000, dedicato ai principali temi d’attualità, che vengono analizzati, approfonditi e contestualizzati principalmente attraverso l’apporto ed il confronto di ospiti in diretta.
Le notizie scorrono veloci, si sviluppano e si perdono, sono abbondanti. Modem, ogni mattina, sceglie e propone un tema di sicuro interesse. Lo racconta con uno stile diverso da quello dell'attualità. Cerca e trova interlocutori di qualità per spiegare e dibattere ciò che è successo e ciò che potrebbe succedere. È la trasmissione che dice i "perché" e aiuta a decodificare gli eventi destinata a tutti gli interessati ad andare oltre la notizia del giorno e che desiderano approfondire in maniera immediata il tema prescelto tramite dibattiti e interviste in diretta, reportage, collegamenti, approfondimenti, schede interne.
Modem offre regolarmente anche delle rubriche.
Modem Evento: una serata-dibattito e di incontro con il pubblico.
Modem Giovani: su argomenti che riguardano direttamente il mondo giovanile con tra gli ospiti anche i ragazzi.
Modem Incontro: non un dibattito, ma un'intervista con un solo ospite.
Una puntata al giorno, alle 08.30, per 5 giorni la settimana, da settembre a metà giugno.
- 4313 - Grooming virtuale eppure reale
In italiano “child grooming” significa “adescamento di minorenni in rete”. Ma il verbo inglese to groom vuol dire anche curare. E qui si annida l’insidia. Il fenomeno non è ancora conosciuto da tutti ma assume forme diverse e raggiunge livelli preoccupanti: gli ultimi dati pubblicati nel Regno Unito mostrano un aumento di quasi il 90% in 5 anni.
E’ uno dei tanti pericoli legati all’uso delle reti sociali da parte dei più giovani. Per le principali piattaforme, alcuni paesi stanno valutando di introdurre dei divieti. Parrebbe cosa fatta in Australia dal 2025. Ci sta pensando l’Italia. Dovrebbe essere realtà in Florida dal prossimo 1° gennaio.
Il grooming ha fatto notizia anche nella Svizzera italiana nelle scorse settimane per un caso singolare: un gruppo di minorenni ha adescato gli adescatori in rete per poi minacciarli, ricattarli, picchiarli.
Con i nostri ospiti proviamo a capire meglio questo fenomeno, come funziona, quali sono le dinamiche che lo contraddistinguono e come la scuola può e intende impegnarsi per contrastarlo:
ROSALBA MORESE – ricercatrice, docente in psicologia e neuroscienze sociali USI
PAOLO ATTIVISSIMO - giornalista e divulgatore informatico
ALESSANDRO TRIVILINI - collaboratore scientifico del DECSMon, 11 Nov 2024 - 32min - 4312 - Semaforo kaputt
Screzi e dispetti da mesi finche, con l’espulsione del suo ministro delle finanze, il Cancelliere Olaf Scholz ha fatto saltare il banco. I socialdemocratici della SPD, il partito di Scholz, mettono così alla porta i liberali della FDP, a cui appartiene il ministro delle finanze Christian Lindner. A questo punto la coalizione “semaforo” fra SPD, FDP e Verdi deve fare i conti con delle elezioni anticipate. Per Scholz si può andare a votare a marzo, dopo un voto di sfiducia a gennaio. Fino ad allora secondo il Cancelliere toccherebbe ai Cristiano Democratici della CDU sostenere il governo. Il leader della CDU, Friedrich Merz, sembra invece puntare su una soluzione più rapida della crisi. Una rapidità dovuta anche alle varie emergenze che il governo tedesco deve affrontare. Dai problemi economici, pensiamo ai tagli annunciati da Volkswagen, alla guerra in corso in Ucraina fino ai rapporti da ricucire con gli Stati Uniti dell’appena rieletto presidente Donald Trump. Non dimentichiamo poi quanto un vuoto di potere a Berlino potrebbe paralizzare l’Unione Europea.
A Modem ne discutono:
Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino di Repubblica
Brunello Mantelli, professore associato di storia contemporanea, Uni Torino
Beda Romano, corrispondente da Bruxelles per il Sole24ore
Fri, 08 Nov 2024 - 30min - 4311 - Donald Trump e la sicurezza mondiale
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca per guardare agli effetti che potrà avere sul piano della sicurezza nel mondo. Nel suo primo discorso durante la notte elettorale Trump ha promesso di portare la pace. Quindi gettiamo uno sguardo sulle due guerre che più ci occupano e preoccupano (Ucraina e Medio Oriente) e sulle relazioni transatlantiche USA-UE (NATO). Senza dimenticare la rivalità tra Stati Uniti e Cina.
Con:
Antonio Missiroli, docente di Sicurezza europea a Sciences Po, Parigi.
Matteo Dian,professore associato di relazioni internazionali all’Università di Bologna, esperto di Asia
Lorenzo Trombetta, giornalista e studioso di Medio Oriente, collaboratore Rsi
Thu, 07 Nov 2024 - 29min - 4310 - E l’America va
L’elezione più risicata della Storia, la campagna con il maggior numero di insulti o attacchi personali per ogni frase pronunciata, due candidati agli antipodi, un paese che rivendica la sua supremazia mondiale, una popolazione che guarda all’inflazione e al portamonete, qualche guerra in corso. In palio non c’è solo la poltrona di presidente.
Modem vi propone un tempo di discussione e riflessione, dalle 08:15 alle 10:00 con i nostri dagli Stati Uniti:
· ANDREA VOSTI – corrispondente RSI
· CAMILLA CAMPONOVO – inviata RSI
Ospite in studio:
· ELISA VOLPI – prof di Scienze politiche
Ospiti e analisti in collegamento telefonico:
· MARIO DEL PERO – prof. di Storia internazionale
· ANDREW SPANNAUS – giornalista e docente
· STEFANO LUCONI – prof. di Storia dell’America del Nord
· MORENO BERTOLDI - economista
· STEFANO GRAZIOSI – giornalista
Riflessioni e commenti finali:
· BETTINA MÜLLER - resp. Redazione Esteri radio RSI
· RETO CESCHI – resp. Dipartimento Info RSI
Wed, 06 Nov 2024 - 1h 32min - 4309 - Subaffitto e disdette
A novembre due votazioni che riguardano modifiche del Diritto di locazione in Svizzera. Per la maggioranza del parlamento si tratta di un’opportunità per avere regole più chiare. Per i contrari, che hanno lanciato il referendum, è invece l’ennesima scusa per dare più potere ai proprietari e aumentare gli affitti. Nel mezzo la posizione del Consiglio federale che, a norma di legge, è oggi chiamato a difendere quanto deciso dal parlamento. Va però ricordato che prima del dibattito alle camere si era detto contrario all’introduzione di queste modifiche.
Il primo oggetto sul quale il popolo sarà chiamato ad esprimersi, riguarda l’inasprimento delle norme che regolano i casi di subaffitto. Uno strumento per evitare gli abusi, che passa dall’obbligo di fare domanda per iscritto al comunicare tempestivamente ogni tipo di cambiamento, alla possibilità di rifiutare subaffitti di più di due anni.
Il secondo oggetto in votazione mira a facilitare la disdetta data agli inquilini quando il proprietario fa valere l’uso proprio, ovvero quando ha bisogno dell’appartamento per sé o per qualcuno a lui vicino. Attualmente, il bisogno proprio deve essere “urgente”, in futuro, sarà sufficiente che sia “importante e attuale”.
A dibattere a Modem su queste due modifiche di legge, sulle quali voteremo il prossimo 24 novembre, ci saranno:
Simone Gianini, consigliere nazionale ticinese PLR
Carlo Sommaruga, consigliere agli stati ginevrino PS e presidente dell’Associazione svizzera degli inquilini
undefinedTue, 05 Nov 2024 - 31min - 4308 - Un’alluvione, tante domande
“È la più grande catastrofe naturale nella storia recente della Spagna”. A dirlo il primo ministro di questo Paese, Pedro Sanchez, dopo il diluvio che ha colpito la regione di Valencia, martedì scorso. Ancora provvisorio il numero delle vittime, al momento oltre 210, di quello che molti hanno anche definito uno “tsunami”. Sulle colline attorno a Valencia, in poche ore, è caduta la stessa quantità d’acqua che normalmente si registra in un anno intero. Seppur in maniera minore questa alluvione ha interessato anche altre regioni del sud della Spagna, Andalusia e Castiglia-la Mancia. Da allora sono scattati i soccorsi e le operazioni di sgombero, tra ritardi, polemiche e la rabbia della gente. Proteste che hanno investito anche il re della Spagna, in visita nella regione Felipe VI è stato accolto al grido di “assassini”, con lui anche il premier Sanchez. Una tragedia evitabile? Come e dove si sono inceppati i sistemi di allarme rivolti alla popolazione? E quanto l’aumento delle temperature del Mediterraneo rischia di rendere questi fenomeni sempre più frequenti? E ancora, quale ruolo può aver avuto l’intensa urbanizzazione della regione attorno a Valencia? Queste alcune delle domande che porremo ai nostri ospiti, in una puntata in cui guarderemo anche al 2024 nel suo insieme, anno in cui diverse altre regioni d’Europa, Svizzera italiana compresa, hanno dovuto fare i conti con eventi temporaleschi estremi.
Ospiti della puntata:
Mariangela Paone, collaboratrice RSI dalla Spagna
Mauro Pozzoni, responsabile Settore idrologia, Supsi
Claudio Cassadro, meteo-climatologo dell’università di Torino
Marco Gaia, responsabile Divisione Previsioni e consulente presso MeteosuisseMon, 04 Nov 2024 - 30min - 4307 - Sanità: l’equazione da risolvere
Il 24 novembre siamo chiamati a votare anche sulla cosiddetta riforma EFAS, una riforma sostanziale del finanziamento dei costi della salute.
Propone che i tre grandi settori del sistema sanitario (ospedaliero stazionario, ambulatoriale ospedaliero e non, cure per gli anziani) siano finanziati nello stesso modo: 27% dai cantoni (quindi dai contribuenti), 63% dalle casse malati (quindi dagli assicurati). Oggi non è così.
Con questa riforma si spera di contenere l’aumento dei premi delle casse malati e di favorire un maggiore coordinamento tra gli attori della sanità, con potenziali risparmi all’orizzonte.
Il sindacato dei servizi pubblici (Vpod) ha lanciato un referendum. Considera che la riforma non avrà un’incidenza sui premi assicurativi e teme che consegni agli assicuratori privati il controllo del sistema sanitario elvetico.
Ne discutiamo a Modem con:
Alessandro Bressan, direttore dell’Ospedale di Bellinzona e membro di comitato di H+, l’associazione che riunisce gli ospedali svizzeri
Giorgio Fonio, Consigliere nazionale del Centro e sindacalista Ocst
Giulia Petralli, sindacalista Vpod e Gran consigliera in Ticino per i Verdi
Beppe Savary, Gran consigliere in Ticino per il Forum alternativo e medico di famiglia in OnsernoneThu, 31 Oct 2024 - 29min - 4306 - La crisi di Volkswagen
Un piano da lacrime e sangue quello che prevede Volkswagen per rimettersi in carreggiata, dalla chiusura di tre stabilimenti alla riduzione di personale e salari. Una provocazione secondo i sindacati, abituati a cogestire l’azienda e che già minacciano scioperi.
Ma quanto quello che sta succedendo a Wolfsburg è responsabilità della stessa VW e dei suoi manager, e quanto invece si gioca a livello di settore per decisioni prese a Bruxelles?
Il passaggio obbligato entro il 2035 dai motori a combustione a quelli elettrici in effetti non preoccupa solo i costruttori tedeschi. Le ripercussioni si fanno sentire sui fabbricanti, sui fornitori, sugli automobilisti e sulle infrastrutture. Infrastrutture per la mobilità elettrica che non sempre sono pronte, inoltre molti clienti rimangono scettici per questioni di costo e autonomia.
Temi in discussione a Modem con:
Stefano Aversa, consulente nel settore automotive, vicepresidente globale e presidente per la zona EMEA di AlixPartners
Luca Cifferi, direttore di Automotive News Europe
Marco Doninelli, direttore Unione Professionale svizzera dell’automobile sezione Ticino
Wed, 30 Oct 2024 - 29min - 4305 - Requiem per il diritto internazionale
Uno sguardo sulle guerre in corso e in particolare sulle due che più ci occupano. Non per parlare di geopolitica o delle operazioni militari in quanto tali, ma per parlare della loro legalità e illegalità. A Ginevra si tiene la 34.ma conferenza internazionale della Croce-Rossa e della Mezzaluna-Rossa. Avviene ogni 4 anni.
Intende soprattutto denunciare le violazioni quotidiane delle regole della guerra e del diritto umanitario internazionale . Ma vuole anche lanciare un appello alla comunità internazionale affinché si inverta la tendenza. In Medio Oriente in particolare le prime vittime del conflitto tra Israele, Hamas e Hezbollah sono i civili: sia come vittime dirette dei bombardamenti, sia per le difficoltà con cui si scontra chi esercita attività umanitarie. Non dovrebbe essere così! Ma perché oggi il diritto internazionale pare oggi tanto ignorato?
Ne discutiamo a Modem con:
Mauro Arrigoni - membro di comitato CICR
Marco Sassòli - professore onorario di diritto umanitario internazionale, Università di Ginevra
Paolo Pezzati - portavoce di Oxfam ItaliaTestimonianza dalla Striscia di Gaza di Stefano Sozza, capo missione di Emergency
Tue, 29 Oct 2024 - 30min - 4304 - Georgia: Europa addio
Era considerata una delle elezioni più importanti nella Storia recente della Georgia e stando ai risultati ufficiali al potere rimane il partito filorusso Sogno Georgiano, ormai ai vertici da 12 anni.
Il partito fondato dal miliardario Bizina Ivanishvili ha conquistato il 54% dei voti ma il processo elettorale è contestato dall’opposizione. Anche l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), seppur non sconfessi il conteggio, parla di elezioni sottoposte a forti pressioni, di intimidazioni e dubbi sul rispetto del processo democratico.
La Georgia si allontana definitivamente dall’obiettivo di entrare a far parte dell’Unione europea? Quanto il voto di questo fine settimana era prevedibile e quanto durerà il braccio di ferro tra Governo e opposizione? La guerra in Ucraina ha influenzato il voto georgiano? E quanto lo hanno fatto o tentato di fare Russia e UE, oggi in Georgia, una settimana fa in Moldova?
Temi in discussione a Modem con:
MARILISA LORUSSO - corrispondente per l’Osservatorio Balcani Caucaso e Transeuropa
YURII COLOMBO - giornalista di base a Mosca e inviato in Georgia
BEDA ROMANO - corrispondente da Bruxelles per il Sole24ore e autore del libro “Dal Baltico al Mar nero, viaggio alla scoperta dell’altra Europa”Mon, 28 Oct 2024 - 30min - 4303 - Più autostrade o meno auto?
A Modem discutiamodi uno dei temi in votazione federale il prossimo 24 novembre: l’opportunità o meno di ampliare la nostra rete autostradale. In gioco ci sono 6 cantieri, uno nella Svizzera romanda, gli altri nella Svizzera tedesca. In concreto si vorrebbe costruire qualche nuova galleria e potenziare alcuni tratti autostradale, per uno dei quali si prevede addirittura di passare dalle 3 corsie attuali a 4 nei due sensi (una prima svizzera)! Consiglio federale e parlamento intendo così rispondere ai congestionamenti attuali ed alle loro conseguenze. Le associazioni ambientaliste che hanno lanciato il referendum chiedono un approccio radicalmente diverso.
Ospiti:
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Fabio Regazzi, Consigliere agli Stati del centro e presidente dell’Unione svizzera arti e mestieri
Bruno Storni, Consigliere nazionale PS e presidente ATA TicinoFri, 25 Oct 2024 - 30min - 4302 - Vetrina internazionale per la Russia
Si conclude oggi a Kazan il vertice dei Paesi BRICS, presieduto da Vladimir Putin. Il numero uno del Cremlino ha fatto leva su questo incontro per far notare al suo Paese e al mondo intero che le sanzioni scattate dopo l’invasione russa dell’Ucraina non lo hanno isolato. La sua visione, e quella di diversi capi di Stato invitati sulle rive del fiume Volga, consiste in primo luogo nel creare un’alleanza alternativa all’Occidente, in un processo di “de-occidentalizzazione” che però non viene inteso allo stesso modo da tutti i Paesi presenti a Kazan, con conseguenze ancora tutte da definire per la concreta operatività dei BRICS. Un elemento di rilievo di questo vertice è senza dubbio la presenza del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Nella sua agenda è previsto un incontro con Putin, il primo dopo un lungo silenzio di oltre due anni. Con l’Ucraina che ha già fatto sentire tutto il suo disappunto.
Ne discuteremo con:
Rosalba Castelletti, inviata de La Repubblica a Kazan
Eleonora Tafuro Ambrosetti, ricercatrice senior presso l’ISPI di Milano
Giuseppe Gabusi, professore associato di Economia politica internazionale e dell’Asia orientale all’Università di TorinoModem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Thu, 24 Oct 2024 - 30min - 4301 - Fracking o non fracking?
Kamala Harris ha cambiato idea sul cosiddetto fracking, la fratturazione idraulica usata per l’estrazione di gas naturale e petrolio. Per i Repubblicani è un esempio che dimostra come l’attuale vicepresidente degli Stati Uniti sia una volta marsina. Di lei non ci si può fidare.
Dal 2009 ad oggi il fracking ha trasformato gli Stati Uniti nel più grande produttore di petrolio e gas naturale al mondo. Il paese ha quasi azzerato la sua dipendenza energetica dall’estero. Con effetti positivi sui costi dell’energia per i consumatori americani, sull’economia, sulla creazione di posti di lavoro e sulle relazioni tra gli Stati Uniti e il resto del mondo. Abbandonare questa tecnica, che si concentra in alcuni Stati americani, avrebbe quindi implicazioni altrettanto importanti per il paese.
Quale direzione vogliono prendere gli Stati Uniti in ambito energetico-ambientale? Donald Trump difende a spada tratta l’industria dei carburanti fossili. Kamala Harris punta soprattutto sulle energie rinnovabili.
Ne discutiamo a Modem con:
MARIO DEL PERO – professore di Storia degli Stati Uniti e Storia della politica estera americana a Sciences Po, Parigi
EMANUELE BOMPAN - direttore di Materia Rinnovabile, magazine internazionale d’informazione sulla transizione ecologicaA portarci nel cuore della questione, un reportage di Andrea Vosti dalla Pennsylvania, uno degli Stati che figura tra i principali produttori di gas naturale proprio attraverso la tecnica del fracking e che fino all’ultimo rimarrà in bilico tra Repubblicani e Democratici
Wed, 23 Oct 2024 - 30min - 4300 - Crack di Stato
Coira rimette al centro dell’attenzione il consumo di crack in Svizzera, consumo in continuo aumento. La città grigionese è teatro da alcuni anni di un’inquietante scena aperta e si dice ora pronta a sperimentare la distribuzione controllata di questa o altre sostanze a base di cocaina. Un po’ come già avviene per l’eroina, da oltre 30 anni, in 22 centri di distribuzione in Svizzera. La misura non fa l’unanimità. La Commissione federale per le dipendenze la appoggia, il Canton Ginevra la respinge, la città di Zurigo vi si approccia con cautela. Perché, affermano gli esperti, eroina e cocaina non sono la stessa cosa e c’è chi nega che le dipendenze dalle due sostanze possano essere gestite con programmi equivalenti. Ne discutiamo con:
Emilia Gianola, criminologa, assistente all’Università di Losanna, studiosa della realtà del crack in Svizzera
Karin Valenzano Rossi, municipale a Lugano, responsabile del Dicastero sicurezza e spazi pubblici
Daniele Zullino, psichiatra, professore all’Università di Ginevra, esperto di dipendenze
Intervista registrata a Patrik Degiacomi, municipale di Coira, responsabile del Dicastero istruzione, società e cultura, incaricato del dossierModem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Tue, 22 Oct 2024 - 30min - 4299 - Scuola inclusiva, esami in vista
Ben due partiti, il PLR e l’UDC, hanno di questi tempi deciso di fare della lotta contro la scuola inclusiva uno dei loro principali cavalli di battaglia. Lo fanno entrambi con una serie di raccomandazioni a livello nazionale, nel tentativo di poterle poi concretizzare nei singoli cantoni del nostro Paese. A indispettire questi due partiti borghesi è in particolare il fatto che l’inclusione “senza eccezioni”, come viene da loro definita, non ostacola soltanto il percorso formativo degli allievi che dispongono di buone capacità di apprendimento. A loro dire l’inclusione penalizza anche chi deve fare i conti con difficoltà scolastiche di vario tipo. Il sostegno individuale, in classi speciali e separate, andrebbe quindi ripristinato.
Non la vede in questo modo invece chi da decenni promuove la scuola inclusiva, una scelta pedagogica difesa anche dal Canton Ticino, considerato una pioniere a livello nazionale per quanto riguarda questo approccio formativo. Un modo di intendere la missione della scuola che viene regolarmente premiato anche dalle analisi PISA effettuate dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico.
Dove va la scuola inclusiva? è davvero in una situazione di così grave disagio? Interrogativi e argomenti che affronteremo con :
Marina Carobbio, Consigliera di Stato e direttrice del Dipartimento Educazione, Cultura e Sport
Alessandro Speziali, presidente del PLR in Ticino
Pierfranco Longo, presidente della Conferenza cantonale dei genitoriE con un’intervista registrata a Paolo Pamini, consigliere nazionale UDC/TI
Mon, 21 Oct 2024 - 30min - 4298 - USA, gendarmeria del mondo
Possiamo supporre che 8 miliardi e 200 milioni di persone aspettino di sapere chi governerà il Mondo nei prossimi 4 anni. In ogni caso, anche chi non si interessa delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, vedrà la sua vita quotidiana influenzata da chi siederà alla Casa Bianca. Donald Trump ha già promesso che metterà fine alla guerra tra Russia e Ucraina, Kamala Harris ha ribadito più volte il suo sostegno all’Ucraina e alla NATO. Anche sull’appoggio da dare ad Israele ci sono divergenze: Trump parte dal principio che se fosse stato lui presidente, la guerra contro Hamas non sarebbe mai scoppiata. Mentre sui rapporti con l’Europa, le prospettive rimangono nebulose: gli Stati Uniti sembrano guardare sempre più all’Asia che non al Vecchio Continente.
Gli Stati Uniti, la loro politica estera e le visioni del Mondo dei due candidati alla presidenza nella discussione fra:
· ELISA VOLPI – professoressa di Scienze politiche alla Franklin University
· ANTONIO MISSIROLI – docente di Sicurezza europea a Sciences Po, già assistente del Segretario generale della NATO
· ROBERTO ANTONINI – giornalista, già corrispondente RSI dagli Stati Uniti
Fri, 18 Oct 2024 - 30min - 4297 - Il Ticino come il Far West?
Da una parte, la manifestazione sindacale di protesta di mercoledì sera a Bellinzona contro i tagli previsti nel preventivo del Canton Ticino, tagli che riguardano pure il personale pubblico. Dall’altra l’iniziativa lanciata due settimane fa per ridurre il numero dei dipendenti cantonali di circa 580 unità. Un confronto fra chi è preoccupato per le condizioni d’impiego nel settore pubblico e chi chiede allo stato misure concrete per migliorare la propria efficienza. Fra i risparmi proposti dalla politica e le proteste sindacali, il clima sembra meno teso rispetto all’anno scorso, ma la situazione potrebbe cambiare quando il Gran Consiglio comincerà a discutere le misure di risparmio necessarie per fra quadrare i conti del Canton Ticino.
Un dialogo complicato dal dover tener conto della situazione finanziaria di partenza e delle diverse priorità delle parti coinvolte. A Modem ne discutono:
Davina Fitas, sindacalista OCST
Cristina Maderni, vicepresidente della Camera di Commercio del Canton Ticino e Gran consigliera PLR
Stefano Modenini, direttore Associazione industrie ticinesi
Giulia Petralli, sindacalista VPOD e Gran consigliera per i VerdiThu, 17 Oct 2024 - 30min - 4296 - Giustizia ticinese, l’ora delle riforme
“Riforme in favore della giustizia ticinese”, “Per una modifica parziale della legge sull’organizzazione giudiziaria”. Seppur in “burocratese” stretto, i titoli degli argomenti in discussione in Gran Consiglio a Bellinzona, in questa sessione del mese di autunno, lasciano capire che per la giustizia ticinese sembra essere scoccata l’ora delle riforme e di una ristrutturazione profonda del suo funzionamento.
E questo dopo un’estate in cui il Tribunale penale cantonale si è ritrovato al centro di un turbinio di polemiche, con uno scontro interno tra i cinque giudici che lo compongono. E anche per questo motivo in discussione ci sarà pure un’iniziativa – aggiunta in tutta fretta all’ultimo momento - che chiede di fornire al Consiglio della Magistratura maggiori poteri per quanto riguarda la sospensione di un magistrato.
Dove va la giustizia ticinese? Di quali riforme ha bisogno? Come ridare credibilità ad un’istituzione che, come è stato detto in aula, avrebbe bisogno di un “funzionamento limpido e dinamico”? Argomenti in discussione con:
Sabrina Gendotti, granconsigliera del Centro
Dario Lepori, granconsigliera PS
Alessandro Mazzoleni, granconsigliere Lega dei ticinesiWed, 16 Oct 2024 - 30min - 4295 - Unifil nel mirino
In Medioriente l’escalation del conflitto scatenato dal massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre dello scorso anno non si ferma. Da alcuni giorni l’esercito israeliano prende di mira anche le forze di interposizione ONU, attaccando direttamente alcune loro postazioni e chiedendo ai caschi blu di lasciare il sud del Libano perché farebbero da scudo umano alle milizie di Hezbollah. Nuovamente, la comunità internazionale si indigna, ma nessuno sembra davvero voler o poter agire. Ne discutiamo con:
Lorenzo Trombetta, collaboratore RSI per il Libano
Maria Luisa Fantappié, responsabile del programma Medioriente per lo IAI
Alessandro Colombo, professore di Relazioni internazionali all’Università di MilanoTue, 15 Oct 2024 - 31min - 4294 - Rivotare o abrogare?
A volte ritornano... Qui non racconti dell’orrore, ma una tassa: la tassa di collegamento, conosciuta anche come “tassa sui posteggi”, che oggi torna sui banchi del Gran Consiglio ticinese. Tassa orribile “a prescindere” per certuni, tassa che per altri saprebbe favorire una mobilità più sostenibile, fu approvata nel 2015, osteggiata da un referendum, confermata di misura alle urne nel 2016 (50.7 percento di sì), ma non è mai entrata in vigore. Perché fu inizialmente sospesa in seguito a ricorsi al Tribunale federale, poi a causa della pandemia, infine in conseguenza a un’iniziativa popolare che ne chiedeva l’abrogazione. È su questa iniziativa, sostenuta da Udc, Plr e Centro, che Il Gran Consiglio dovrà pronunciarsi. E su un controprogetto elaborato dal Governo: una versione “light” della tassa, che non colpirebbe più i parcheggi dei centri commerciali e delle aziende con meno di 50 posteggi. Se passa il “sì” all’iniziativa, la tassa viene abrogata, fondamentalmente dai deputati di quegli stessi partiti che avevano chiesto la verifica popolare nel 2016. Se passa il “sì” al controprogetto e se l’iniziativa non verrà ritirata, si torna alle urne. C’è chi denuncia un democrazia diretta un po’ bistrattata. Ne discutiamo con:
Ivo Durisch, capogruppo PS nel Gran Consiglio ticinese
Gianmaria Frapolli, vicecoordinatore della Lega dei Ticinesi
Piero Marchesi, presidente UDC TicinoMon, 14 Oct 2024 - 31min - 4293 - Aspetta che mi informo!
Negli Stati Uniti fra immigrati che mangiano gli animali domestici e mezzo milione di cittadini che si iscrive per votare dopo che Taylor Swift ha detto come la pensa, mancano poco più di tre settimane alle elezioni presidenziali. Nel frattempo, un uragano sta seminando morti, distruzione e polemiche su come le autorità allertano la popolazione.
Ma come si informano i cittadini statunitensi? Chi controlla l’informazione? Quanto rende un clic sui social o una presenza in TV? La società si divide anche di fronte all’informazione?
Giro d’orizzonte nella prima di tre puntate di Modem in vista dello scontro Trump-Harris del 5 novembre. Con sguardi incrociati fra:
Alan Friedman, giornalista
Sara Bentivegna, professoressa di comunicazione politica alla Sapienza di Roma
Marco Gambaro, professore di economia dei media alla Statale di Milano
Fri, 11 Oct 2024 - 29min - 4292 - Ucraina: concedere per avere
In una recente intervista al Financial Times l’oramai ex segretario generale della Nato ha riconosciuto che difficilmente l’Ucraina potrà porre fine alla guerra se non concedendo alla Russia almeno una parte dei territori occupati da Mosca. Come lo fece la Finlandia, con l’Unione sovietica: territori in cambio di sicurezza.
Anche in Ucraina una parte della popolazione starebbe iniziando a farsene una ragione: territori forse in cambio di un’adesione alla Nato. A Kiev come a Mosca una simile ipotesi resta per ora scartata.
Ma per quanto ancora? Al fronte, questo conflitto d’attrito in corso da oramai oltre 30 mesi sta sfiancando entrambi gli eserciti. I bombardamenti proseguono, pesanti, da una parte e dall’altra. Nel Donbas la Russia rosicchia lentamente terreno.
Ne parliamo con:
Pierre Ograbek, giornalista RSI, appena rientrato dall’Ucraina
Mara Morini, politologa, Università Genova, esperta di Europa orientale in Ucraina
Stefano Stefanini, giornalista, analista, già ambasciatore italiano alla Nato
Intervista registrata all’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi
Thu, 10 Oct 2024 - 30min - 4291 - Casinò online, illegalità in agguato
Dal 2019 giocare d’azzardo online in Svizzera è legale, a condizione di farlo su una piattaforma autorizzata. Al momento nel nostro Paese sono dodici i casinò online che dispongono di una concessione federale. Il problema sta nel fatto che queste case da gioco virtuali rappresentano soltanto il 50% circa del mercato svizzero dell’azzardo su internet. Il resto è nelle mani di società che operano illegalmente e che hanno la loro base al di fuori del nostri confini nazionali, a Malta, per esempio, ma anche in diversi Paesi dell’Europa dell’est. Una presenza illegale, in espansione e molto difficile da arginare. Con perdite per l’AVS, a cui va una parte delle entrate di questo settore, stimate attorno ai 200 milioni di franchi all’anno. E con un aumento del numero di persone che soffrono di una dipendenza da gioco.
Un fenomeno che discuteremo con:
Anna-Maria Sani,psicoterapeuta, responsabile dell’Istituto di ricerca sul gioco d’azzardo
Luca Notari, ricercatore presso Dipendenze Svizzera
Emanuele Stauffer, presidente del CdA del Casinò di LuganoInoltre, un’intervista registrata con Fabio Abate, presidente della Commissione federale delle case da gioco
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Wed, 09 Oct 2024 - 31min - 4290 - A sua insaputa
Gisèle è una signora di 71 anni, madre e nonna. È una donna “normale”, che ha condiviso la propria vita per oltre 50 anni con un uomo “normale”. Il 2 novembre di 4 anni fa viene convocata al commissariato dove gli agenti le mostrano delle immagini. È lei, inerme, sul letto. La stanno violentando. Scopre così che per 11 anni suo marito, Dominique Pelicot, l’ha drogata e fatta stuprare da almeno 83 uomini, 51 dei quali identificati e arrestati.
L’orrore di questa vicenda è emerso totalmente quando Gisèle ha deciso che il processo che vede imputati il marito e una parte degli uomini che hanno abusato di lei, fosse tenuto a porte aperte. “Perché la vergogna cambi lato”, ha detto. Lei, Gisèle, vittima di ripetute violenze, non deve vergognarsi di nulla. Sono loro, gli uomini che l’hanno violentata incosciente, il marito che ha organizzato e filmato tutto, che devono vergognarsi!
Questo processo - che durerà mesi – ha scosso la Francia, confrontata con quella che è stata definita – per citare Hannah Arendt – “la banalità del male”: uomini ordinari sono stati capaci di gesti terribili. E – a processo – non si sentono colpevoli. Nelle ultime settimane ci sono state varie manifestazioni di piazza, in solidarietà a Gisèle. Dibattiti e discussioni nei quali ci si interroga come sia stato possibile. Ancora sabato scorso, 5 ottobre, si è tenuta una marcia bianca a Mazan, paesino di poco meno di 6mila abitanti in cui Gisèle viveva con quello che ormai è il suo ex marito, e dove vivevano anche vari suoi stupratori...
Per capire se e quanto questo processo potrà rivelarsi “storico”, cosa comporta per le vittime di violenza e per chi la perpetra, avremo ospiti:
Annalisa Cappellini, giornalista, Parigi
Lorella Bertani, avvocata di Ginevra, specialista di violenza femminile
Stefano Ciccone, sociologo, tra i fondatori di Maschile Plurale: una rete di uomini impegnati contro la violenza maschile verso le donne e contro gli stereotipi di genereTue, 08 Oct 2024 - 30min - 4289 - Un anno di guerra
Il 7 ottobre 2023 Hamas attaccava Israele causando 1’200 morti, oltre a rapire 250 ostaggi. Uno shock che per Israele dura ancora oggi. Nel frattempo, la cronaca non si è fermata, ci sono state le operazioni militari di Israele nella striscia di Gaza prima e in Libano poi. Senza dimenticare la sofferenza dei civili, oltre 40’000 i morti a Gaza, e le uccisioni mirate dei vertici di Hamas e di Hezbollah oltre al coinvolgimento dell’Iran. Mentre a livello internazionale di spiragli concreti per la diplomazia non se ne vedono.
È passato appena un anno dall’attacco di Hamas contro Israele, eppure per molti questa data è già uno spartiacque, con importanti conseguenze geopolitiche e militari. Su quanto successo Modem offre le valutazioni di:
Francesca Caferri, inviata di Repubblica in Israele
Daniel Bettini, giornalista del quotidiano israeliano Yediot Ahronot
Emiliano Bos, inviato RSI in IsraeleModem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Mon, 07 Oct 2024 - 30min - 4288 - Ultras criminali
Non solo tifo organizzato e violento, ma anche e soprattutto affari illeciti sugli spalti di San Siro. Li ha messi in luce un’indagine della procura di Milano sfociata lunedì in un blitz con 19 arresti tra ultras di Inter e Milan, opposti sugli spalti, ma uniti nel delinquere.
“Bagarinaggio” sui biglietti, introiti dai parcheggi, estorsioni e richieste di “pizzo” agli ambulanti nei pressi dello stadio ottenute anche con l’uso di metodi violenti sono alcune delle attività rilevate. Tra i reati contestati, l’associazione a delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso per la curva nerazzurra, infiltrata dalla ‘ndrangheta. Il quadro è più che fosco. Alcuni omicidi avvenuti in questi anni negli ambienti della tifoseria interista lo aggravano ulteriormente.
Ne discutiamo con:
Daniele Poto, giornalista sportivo e scrittore – autore di numerose pubblicazioni tra cui “La nuova frontiera degli Ultrà”
Anna Sergi, criminologa all’Università di Essex, esperta di criminalità organizzata
Sébastien Louis, storico, autore del libro “Ultras, gli altri protagonisti del calcio”Fri, 04 Oct 2024 - 31min - 4287 - Premi, ospedali e cifre rosse
Una settimana fa l’annuncio dei premi di cassa malati per il 2025, con un aumento medio del 6% a livello nazionale e un incremento di oltre il 10% in Ticino. Un salasso che ha alzato i toni della protesta e dell’indignazione, con tanto di prima manifestazione di piazza, questo mercoledì sera, davanti a Palazzo delle Orsoline. Occasione per noi di analizzare uno dei settori principali che compongono il sistema sanitario svizzero, quello degli ospedali. In Svizzera ce ne sono circa 270, un numero considerato da più parti troppo elevato. Da qui la richiesta di una diversa pianificazione ospedaliera che possa portare a maggiori collaborazioni tra ospedali, anche su scala sovra-regionale. E questo anche per far fronte anche alle crescenti difficoltà finanziarie, con cui una buona parte degli ospedali svizzeri deve oggi fare i conti.
In Svizzera ci sono troppi ospedali? Ci sarebbe bisogno di una maggiore concentrazione ospedaliera? Con quali conseguenze sulla qualità delle cure e sui costi di gestione? Il Ticino è davvero un caso a parte, vista la sua lontananza dai maggiori centri sanitari del nostro Paese oppure anche gli ospedali ticinesi sono chiamati a collaborare maggiormente con quelli che si trovano oltre San Gottardo?
Domande e indirizzi pianificatori che discutiamo con:
Paolo Bianchi, capo della Divisione salute pubblica in Ticino
Glauco Martinetti, direttore dell’Ente ospedaliero ticinese
Christian Camponovo, direttore della Clinica Luganese Moncucco
Marco Romano, vice-direttore di CurafuturaThu, 03 Oct 2024 - 30min - 4286 - Afghanistan dimenticato
“A Kabul una gatta ha più libertà di una donna”. Il discorso dell’attrice americana Meryl Streep ai margini dell’Assemblea generale dell’ONU, la scorsa settimana, è diventato virale. Mentre l’attenzione mediatica è concentrata sul Medio Oriente, sull’Ucraina, in Afghanistan i Talebani avanzano passo dopo passo verso il loro progetto di teocrazia assoluta. Eppure, di Afghanistan, ormai, non si parla quasi più.
Sono passati poco più di tre anni - era il 15 agosto del 2021 – da quando i Talebani sono entrati a Kabul, tornando al potere dopo un ventennio di presenza occidentale. Quel 15 agosto, poche ore dopo la presa della capitale, veniva sancita la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan e ripristinata la Shari’a, la legge islamica, nella sua interpretazione più rigida e fondamentalista. Da allora, malgrado le promesse iniziali dei Talebani di rispettare i diritti umani, quelli delle donne, in particolare, di diritti sono stati cancellati. Ancora ad agosto sono state emanate nuove norme, che vietano alle donne persino di cantare in casa propria. Ma dopo aver azzerato i diritti delle donne, nell’ultimo mese i talebani hanno iniziato a imporre regole strettissime anche agli uomini. Le nuove leggi li obbligano a portare la barba lunga almeno un pugno, vietano loro di portare i jeans e i capelli corti.
La popolazione schiacciata dalle rigide regole dei Talebani soffre pure per una gravissima crisi alimentare ed umanitaria, legata anche alle sanzioni occidentali contro il governo di Kabul, che finora non è stato riconosciuto da nessun Paese. E proprio per aiutare in modo più efficace la popolazione afghana, la Svizzera ha deciso di riaprire un ufficio umanitario a Kabul. Riapertura che dovrebbe diventare realtà entro fine di quest’anno. Quali implicazioni può avere questa riapertura? Cosa significa per le ONG operare – oggi – nel Paese? Come dovrebbe agire la Comunità internazionale, visto che le pressioni su Kabul, per il rispetto dei diritti umani, non sembrano sortire alcun effetto?
Ne parliamo a Modem con:
Stefano Smirnov, Deputy country director Afghanistan per Emergency, da Kabul
Giuliano Battiston giornalista e ricercatore che da anni si occupa di Afghanistan, da Kabul
Jamileh Amini, portavoce Comunità afghana in Ticino
Avremmo voluto avere ospite un rappresentante del DFAE ma ci è stato negato, riprenderemo allora le dichiarazioni rilasciate alla SRF qualche settimana fa da Silvio Flückiger, della Direzione per la cooperazione e lo sviluppo.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Tue, 01 Oct 2024 - 31min - 4285 - Medioriente, parlano solo le armi
Prosegue ormai da giorni l’attacco israeliano di Hezbollah in varie località del Libano, dopo la conferma dell’uccisione, venerdì, del suo leader storico Hassan Nasrallah, considerato dal premier israeliano Netanyahu “il motore centrale dell’asse del male dell’Iran”. Hezbollah indebolita e di fatto decapitata dei suoi più alti vertici, la cui capacità militare è ora messa in discussione. Un successo per lo Stato ebraico, il primo vero successo militare da un anno a questa parte, che rinfranca Benjamin Netanyahu nella sua posizione. Gli occhi ora sono tutti puntati sulla reazione iraniana, perché senza l’appoggio di Teheran difficilmente le milizie di Hezbollah potranno riorganizzarsi rapidamente e mantenere un livello di deterrenza tale da contrastare quella che pare essere un’imminente “limitata operazione di terra”.
Si apre dunque una nuova fase della guerra in Medio oriente? Quel conflitto su scala regionale da tempo temuto e preconizzato? Senza dimenticare che tra i due fronti – Israele e Libano – ci sono migliaia di civili in fuga.
Ne parliamo domani a Modem con 4 ospiti:
Lorenzo Trombetta, collaboratore RSI esperto di Libano
Francesca Caferri, giornalista, inviata di Repubblica in Israele
Mauro Gilli, esperto di strategie militari del Politecnico di Zurigo
Marco Perini, Fondazione AVSI per il Medio Oriente
Una puntata con testimonianze registrate di due cittadini libanesi che vivono in Ticino
Mon, 30 Sep 2024 - 31min - 4284 - La salute pesa sul borsellino
La pillola resta dunque amara! A Modem discutiamo dei premi della Cassa malati. Anche nel 2025 subiranno un forte aumento, stavolta del 6 percento a livello nazionale, e il Canton Ticino figura nuovamente e tristemente in prima fila con un più 10.5 percento mentre i Grigioni vedono crescere i premi del 6.6 percento.
Il sistema sanitario elvetico è sfuggito di mano? La sua innegabile eccellenza ha un prezzo troppo alto? Cosa impedisce alla politica di correre ai ripari? Ne discutiamo a Berna con due rappresentanti politici e un economista:
· Flavia Wasserfallen, Consigliera agli Stati bernese del PS, membro della Commissione della sicurezza sociale e della sanità
· Mauro Poggia, Consigliere agli Stati ginevrino del MCG (gruppo Udc), membro del Consiglio d’amministrazione dell’Ospedale del Vallese, già ministro della sanità nel Canton Ginevra.
· Luca Crivelli, professore in economia e politica sanitaria alla Supsi e all’Usi, già membro del Consiglio d’amministrazione dell’Ente Ospedaliero Cantonale
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Fri, 27 Sep 2024 - 30min - 4283 - I dolori del Preventivo 2025
“La situazione è complessa e fragile”, così Christian Vitta ha iniziato la presentazione del Preventivo 2025 del Canton Ticino e del disavanzo da 64 milioni di franchi previsto per l’anno che verrà. Secondo il presidente del governo il ricorso alle forbici continua a essere inevitabile, a suo dire “il contesto attuale non ci permette di fare altrimenti”.
Tra i settori più toccati c’è quello che riguarda i sussidi per i premi delle casse malati, un intervento da oltre 10 milioni di franchi, già proposto nel preventivo dell’anno scorso ma poi bocciato dal Gran Consiglio. Diverse le misure di risparmio anche nella scuola e nell’assistenza alle persone invalide, ambiti anche loro già toccati dalla manovra di rientro scattata l’anno scorso.
Nel tentativo di aumento le entrate il governo continua a fare affidamento in particolare sulla tassa di collegamento e sui 15 milioni supplementari che potrebbe portare alle casse cantonali. Ma qui il Parlamento pare proprio intenzionato a cancellare questa nuova fonte di entrate. Ora la palla passa al Parlamento e, di certo, anche alle manifestazioni di piazza.
Argomenti, cifre e previsioni che discutiamo con:
Alessandro Speziali, presidente del PLR
Fabrizio Sirica, co-presidente del PS
Maurizio Agustoni, capo-gruppo del Centro
Omar Balli, granconsigliere della LegaThu, 26 Sep 2024 - 31min - 4282 - Alla guida i perdenti
Una situazione instabile e soprattutto inedita per la Francia... storicamente affrancata al bipolarismo e che oggi si ritrova – dopo le elezioni legislative anticipate, indette da Emmanuel Macron all’indomani della scoppola rimediata alle Europee – con un’Assemblée Nationale spaccata in tre, con maggioranze fragili e volatili e senza alcuna garanzia di stabilità.
Il repubblicano Michel Barnier, nuovo primo ministro, lo scorso finesettimana ha presentato la composizione del nuovo governo che già non manca di far discutere e animare le piazze... perché a governare di fatto non è chi ha vinto la tornata elettorale... Come si è arrivati a questo e quali ostacoli è chiamato ad affrontare il nuovo assetto politico? A Modem cercheremo di fare un po’ di chiarezza grazie ai contributi di:
Paolo Modugno, politologo dell’Università Sciences Po di Parigi
Michele Marchi, docente di storia contemporanea all’università di Bologna
Annalisa Cappellini, collaboratrice RSI dalla FranciaWed, 25 Sep 2024 - 30min - 4281 - Finanze federali … dietro front
Da mesi la politica federale ruota attorno all’esercito da una parte, e alle finanze dall’altra. Vista la situazione geopolitica, appena la settimana scorsa il Consiglio nazionale ha seguito il Consiglio degli stati nell’aumentare di quattro miliardi di franchi supplementari le spese militari. Così già dal 2030 i fondi per la difesa arriveranno all’uno percento del prodotto interno lordo, con Il credito quadro che passa da 25.8 a 29.8 miliardi di franchi per il periodo 2025-2028. Un’accelerazione rispetto alla tabella di marcia del Consiglio federale, che voleva spendere l’un percento del pil per la difesa solo dal 2035.
Sempre la settimana scorsa sono poi arrivate le proposte di risparmio del Consiglio federale per far rientrare i conti dei prossimi anni nei parametri del freno all’indebitamento, proposte di risparmio che non toccano l’esercito.
Ne discutono a modem:
· Tamara Funiciello, Consigliera nazionale bernese del PS, della Commissione delle finanze
· Martin Candinas, Consigliere nazionale grigionese del Centro, della Commissione della politica di sicurezza
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Tue, 24 Sep 2024 - 30min - 4280 - Diocesi di Lugano, tanti interrogativi
Sono settimane difficili per la Curia di Lugano. Lo scorso 7 agosto c’è stato l’arresto di un sacerdote, da allora in carcere perché accusato di atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento e di pornografia. Un prete che aveva diversi compiti, tutti di rilievo, e tutti legati al mondo giovanile. Mercoledì scorso La Regione ha scritto che il caso non era noto alla Diocesi soltanto dal mese di febbraio di quest’anno ma da ben prima. Da tre anni, quando la vittima principale di questi abusi - su cui la Magistratura sta ora indagando - si era confidata con il vescovo di allora, Monsignor Valerio Lazzeri. Senza però che si arrivasse ad una denuncia in Procura. In seguito a questo articolo abbiamo proceduto anche noi della redazione di Modem ad alcune verifiche e grazie a nostre fonti siamo giunti alla medesima conclusione: i fatti in Diocesi erano già noti. Diocesi che, lo ricordiamo, la settimana scorsa non ha preso posizione su questa rivelazione: non ha né confermato, né smentito.
Gli scandali degli abusi nella Chiesa locale e anche Svizzera, ad un anno dalla pubblicazione della prima ricerca indipendente sul tema, ricerca che aveva registrato oltre 1000 casi di abusi, tra il 1950 e il 2022 all’interno della Chiesa svizzera. Di questo discuteremo con:
Bruno Boccaletti, responsabile delle trasmissioni religiose alle RSI
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Monsignor Joseph Maria Bonnemain, vescovo di Coira e responsabile della commissione di esperti “Abusi sessuali in ambito ecclesiastico” della Conferenza episcopale svizzera
Don Italo Molinaro, parroco a Lugano
Matteo Pronzini, deputato in Gran Consiglio e co-autore di un’iniziativa parlamentare sul temaMon, 23 Sep 2024 - 30min - 4279 - 500 anni di Grigioni, e poi …
Grigioni in festa per i 500 anni dell’alleanza fra le tre leghe, conclusa il 23 settembre del 1524. Un’alleanza che si andava formando già prima di questa data, ma che viene comunque considerata l’inizio del Libero stato delle tre leghe. Stamattina un accenno alle iniziative in corso, ma soprattutto uno sguardo verso il futuro di questo cantone trilingue che per varietà di culture e anche per la sua forma viene regolarmente considerato una Svizzera in miniatura.
Grigioni che hanno costruito il loro successo sulle risorse e le bellezze naturali e che ora, come tutte le regioni, con l’arrivo della digitalizzazione sono alla ricerca di nuovi equilibri. Questo mentre non vanno dimenticate le sfide legate al multilinguismo e alle diverse velocità a cui si muovono centri e periferie.
Ospiti di Modem sono:
· Cordula Seger, direttrice dell’Istituto per la ricerca sulla cultura Grigione
· Giovanni Netzer, direttore artistico e cofondatore della Nova Fundaziun Origen di Riom
· Franco Milani, presidente della Pro Grigioni Italiano
Inoltre, un’intervista registrata a Jon Erni, presidente di GR digital
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Fri, 20 Sep 2024 - 30min - 4278 - Libano: Hezbollah sotto attacco
Due serie di attacchi inediti nel giro di poche ore: il movimento sciita libanese Hezbollah conta i suoi morti e i suoi feriti. Ma fra le vittime di cercapersone esplosi e altri dispositivi personali andati in autocombustione ci sono anche diversi civili.
Dito puntato contro Israele, che non rivendica gli attacchi. Il consiglio di sicurezza dell’ONU convoca l’ennesima seduta urgente.La guerra fra Israele e i movimenti sciiti entra in nuova fase? Preludio di un attacco classico su vasta scala contro il Libano? Se il Mossad è stato in grado in escogitare un piano simile, perché l’intelligence israeliana non è riuscita a prevenire gli attacchi di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso?
Queste e altre domande nella discussione fra:
Gaja Pellegrini-Bettoli– giornalista e analista specializzata in Medio Oriente
Rossella Tercatin - giornalista, collabora con La Repubblica & Jerusalem Post
Luciano Bozzo – prof. di Relazioni Internazionali e Studi Strategici, Uni FirenzeThu, 19 Sep 2024 - 30min - 4277 - Asilo, tra sicurezza e diritti
Il tema dell’asilo è uno di quelli caldi per il Canton Ticino e la regione del Basso Mendrisiotto, che ospita in zona Pasture il nuovo Centro federale aperto nel maggio scorso. Ma la gestione di questi centri, le misure di sicurezza da applicarsi sono oggetto di discussione anche in Romandia e nella Svizzera tedesca e oggi sui banchi del Consiglio Nazionale giungono alcune modifiche che si vorrebbero apportare alla relativa Legge sull’Asilo. (la settimana prossima inoltre ci sarà una nuova sessione straordinaria proprio sul tema asilo)
Modifiche che hanno come obiettivo di rendere i centri federali d’asilo più sicuri sia per i richiedenti stessi sia per chi li gestisce. Le modifiche di legge in discussione sono – va detto – generalmente condivise, ma su alcuni punti non mancano le richieste di emendamento sia da destra che da sinistra... in particolare per quanto riguarda i richiedenti l’asilo minorenni, l’uso di mezzi ausiliari per la sicurezza, o ancora le misure disciplinari verso chi crea problemi anche fuori dai centri.
A Modem ne parliamo con:
Greta Gysin, deputata dei Verdi e presidente della Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale
Giorgio Fonio, consigliere nazionale per il Centro, co -relatore del rapporto commissionale
Piero Marchesi, deputato UDCWed, 18 Sep 2024 - 30min - 4275 - Alpi assediate dal lupo
Ultima in data, una settimana fa, la predazione all’Alpe di Albagno, sopra Sementina: 15 pecore morte e altre 8 disperse. La presenza del lupo nelle montagne ticinesi (e non solo) ha fatto e fa discutere anche quest’anno. Lo sconforto di alpigiani e allevatori, alcuni di loro costretti a scaricare gli Alpi in anticipo, è addirittura sfociato lo scorso agosto nel blocco simbolico del ponte provvisorio di Visletto, a Cevio, quando in valle era giunto il Consiglio di Stato.
Il mondo agricolo denuncia una regolamentazione insufficiente dei branchi e un sostegno finanziario insufficiente nelle misure di protezione. Parla anche di un degrado del benessere degli animali (in particolare delle capre) e di un lavoro diventato oramai quasi “impossibile”. Ne discutiamo con:
Flavia Anastasìa, allevatrice di capre e alpigiana
Daniele Fumagalli, capo della Sezione dell’agricoltura del Canton Ticino
Tiziano Putelli, capo dell’Ufficio della caccia e della Pesca del Canton Ticino
Valerio Tabacchi, agricoltore di montagna e alpigiano
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Mon, 16 Sep 2024 - 30min - 4274 - Capire un’LPP
È forse il tema più complesso e difficile da comprendere mai giunto in votazione popolare: la riforma della previdenza professionale (LPP). A complicare il tutto, una battaglia di cifre in parte scorrette, o perlomeno fuorvianti.
A Modem si affrontano quindi gli argomenti sull’abbassamento del tasso di conversione, per far fronte al cambiamento demografico. Ma anche quelli su soglia di ingresso, deduzione di coordinamento, e altre misure per aumentare la copertura pensionistica di chi lavora a tempo parziale.
Ne parliamo con:
Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi, presidente del sindacato Transfair
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Alex Farinelli, consigliere nazionale del PLRFri, 13 Sep 2024 - 29min - 4273 - Cooperazione internazionale, sì ma
Lotta alla povertà, accesso all’acqua potabile, promozione dei diritti umani e dell’uguaglianza fra i sessi, rafforzamento delle democrazie e tante altre buone azioni: per i prossimi 4 anni la Confederazione vuole spendere 11.27 miliardi di franchi nella cooperazione internazionale. Sono 20 milioni in più rispetto al periodo 2021-2024. Ma non per tutti è una buona notizia,La torta infatti andrà condivisa con i bisogni dell’Ucraina, che deve ricevere il 13% del totale, per una somma che supera gli aiuti svizzeri a tutta l’Africa a sud del Sahara. La torta si riduce. Fette più piccole andranno quindi alla nostra agenzia nazionale (Direzione sviluppo e cooperazione) e alle organizzazioni non governative svizzere che ricevono soldi da Berna per portare avanti progetti nei paesi più bisognosi.
Il Consiglio degli Stati –a maggioranza- dice sì a questa strategia, ma la sinistra, una parte del Centro, del PLR e le ONG non ci stanno.
A Modem un faccia a faccia tra due consiglieri agli Stati entrambi membri della commissione di politica estera:
MARCO CHIESA - UDC TI
CARLO SOMMARUGA - PS GE
Thu, 12 Sep 2024 - 30min - 4272 - HARRIS VS TRUMP, due Americhe a confronto
Sono testa a testa nei sondaggi e può bastare una scivolata, una gaffe o – al contrario – una battuta azzeccata o una stoccata pungente per fare pendere l’ago della bilancia a favore di uno o dell’altro candidato. Nella notte si è svolto il primo – e potrebbe anche essere l’unico – dibattito televisivo fra la vicepresidente uscente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump. A due mesi dalle presidenziali americane, i due candidati alla Casa Bianca si sono affrontati in diretta, su ABC a Philadelphia. Ne parliamo con:
Andrea VostiCorrispondente RSI negli Stati Uniti
Mario Del PeroProfessore di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all’Institut d’études politiques a Sciences Po a Parigi
Sara BentivegnaProfessoressa Comunicazione politica all’Università La Sapienza di RomaWed, 11 Sep 2024 - 30min - 4271 - Posta Quo Vadis?
Un semaforo rosso. È questo quello che a cui ambisce una commissione del Consiglio Nazionale, che mira a bloccare le continue ristrutturazioni della Posta. In altri termini il Parlamento vuol poter dire la sua su temi come la chiusura di uffici postali o la loro trasformazione in filiali gestite da terzi. Oppure quando il Consiglio federale è pronto chiudere un occhio per quanto riguarda la puntualità nella consegna di lettere e pacchi.
In gioco c’è il servizio pubblico che l’azienda è chiamata a rispettare, pure nelle regioni più periferiche. Anche su questo punto ci sono cambiamenti in vista, dato che con un’ordinanza il Governo permetterà alla Posta di non dover più servire 60mila cittadini che vivono in zone discoste. Materia che il Parlamento vuole ora analizzare. Se il semaforo diventerà davvero rosso, per il direttore della Posta “sarebbe una catastrofe”, l’azienda non riuscirebbe a tenere il passo della concorrenza.
Di Posta e del suo futuro discutIamo con:
Alex Farinelli, consigliere nazionale PLR/TI
Lorenzo Quadri, consigliere nazionale Lega/TI e relatore in aula su questo argomentoIn un’intervista registrata, le considerazioni di Roberto Cirillo, direttore generale della Posta
Tue, 10 Sep 2024 - 30min - 4270 - Paralimpiadi: quando i riflettori si spengono
Si sono concluse con la Cerimonia allo Stade de France anche le Paralimpiadi di Parigi 2024 (per la cronaca la Svizzera ha chiuso al 14esimo posto nel medagliere con 8 ori e 21 medaglie totali). Paralimpiade forse non da record a livello di pubblico (la lotta è sempre con Londra 2012) ma sicuramente una manifestazione che segna un punto di svolta a livello di narrazione degli sport paralimpici e di retorica riguardo agli atleti e alle loro storie personali.
Non più visti come super umani, vincitori già per il solo fatto di andare ai Giochi, resilienti nella disabilità, un modello per tutti. No, gli sportivi paralimpici sono sportivi, sono ai Giochi per vincere, sacrificano le loro giornate per gli allenamenti e COMPETONO ai massimi livelli esattamente come i colleghi normodotati. Ma cosa succede quando si spengono i riflettori sulle Paralimpiadi? Può davvero lo sport contribuire ad aumentare la sensibilizzazione verso le problematiche e le discriminazioni di chi nella propria quotidianità vive una disabilità?
Modem dedica la sua puntata allo sport paralimpico con tre ospiti:
Damiano Zemp, specialista in Scienze motorie e attività fisica adattata e Commissario tecnico del Gruppo paraplegici Ticino
Fabrizio Macchi, ex atleta paralimpico e fisioterapista
Mon, 09 Sep 2024 - 28min - 4269 - La sfida della biodiversità
È stata lanciata nel 2019 l’iniziativa che chiede una maggiore protezione e promozione della varietà biologica in Svizzera. Questa proposta ha anche un altro obiettivo, mira pure a una maggiore protezione del paesaggio e del patrimonio architettonico, tant’è vero che la sua denominazione in esteso è la seguente: “Iniziativa per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio”. Sul piano della biodiversità, gli esperti e anche l’Ufficio federale dell’ambiente affermano che è in preoccupante declino, in Svizzera anche più che dai nostri vicini, visto l’intenso sfruttamento del territorio (montagne a parte) che caratterizza il nostro paese. Un terzo delle specie viventi in Svizzera è minacciato di estinzione mentre metà degli ambienti naturali è pure sotto pressione. Non la vedono così invece governo e la maggioranza borghese del parlamento, e neppure le principali associazioni. Per il fronte dei contrari l’iniziativa è troppo rigida e rischia di limitare in modo eccessivo l’uso del territorio. Ne discutiamo con:
Alice Croce Mattei, avvocata, presidente di Foft-Tior (Federazione ortofrutticola ticinese)
Anna Biscossa, agronoma, già direttrice del Centro professionale del verde di Mezzana, e membro del comitato ticinese di sostegno all’iniziativa.
Fri, 06 Sep 2024 - 31min - 4268 - L’autunno ucraino
Un esercito ucraino che avanza in terra russa, un Governo che vacilla a Kiev, un presidente russo che viaggia indisturbato in Mongolia e poi nuovi bombardamenti e morti anche lontano dal fronte.
Facciamo il punto sulla guerra fra Russia e Ucraina con· Rosalba Castelletti – inviata di Repubblica a Mosca
· Davide Maria De Luca – collaboratore RSI a Kiev
Prima però ci occupiamo dei rifugiati ucraini che vivono provvisoriamente in Svizzera: il Consiglio federale ha deciso di prolungare la validità dello statuto di protezione S fino al mese di marzo del 2026, così come ha già fatto l’Unione europea. Materia per due politici in interviste registrate:
· Tamara Funiciello – consigliera nazionale PS BE
· Lorenzo Quadri – consigliere nazionale Lega TI
Thu, 05 Sep 2024 - 29min - 4267 - Democrazia diretta e il guaio delle firme
Iniziative popolari e referendum sono i due polmoni con cui respira la democrazia diretta svizzera, due strumenti di cui il nostro Paese va particolarmente orgoglioso, e questo non soltanto nei discorsi del primo di agosto. Ora, stando a un’inchiesta del Tages Anzeiger, si viene a sapere che ci sono delle crepe alla base di questi due meccanismi istituzionali. Questo perché è emerso il sospetto che le firme necessarie per la consegna di una dozzina di iniziative popolari siano state falsificate, inserite negli appositi formulari con una serie di trucchi. Su questi casi il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto diverse inchieste per chiarire la portata di queste falsificazioni. Anche la politica è chiamata in causa, in particolare per affrontare il tema delle firme a pagamento. Una retribuzione di cui il Parlamento ha discusso anche in passato, ritenendola lecita. Ora però torna a farsi sentire la voce di chi mira a vietare queste pratiche. In gioco c’è il perno centrale della nostra democrazia, né più, né meno. Ne discuteremo con:
Greta Gysin, consigliera nazionale dei Verdi e presidente della Commissione delle Istituzioni politiche
Simone Gianini, consigliere nazionale del PLR
Nenad Stojanovic, politologo e Professore all’Università di GinevraE con un’intervista a Matteo Caratti, responsabile del servizio “Movimento della popolazione”, servizio che per la città di Bellinzona si occupa di controllare le firme di iniziative e referendum.
Wed, 04 Sep 2024 - 31min - 4266 - La politica tedesca sbanda a destra, e anche a sinistra
Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale un partito di estrema destra, l’ ”Alternative für Deutschland” si trova in testa in un’elezione regionale tedesca. Un primo posto in Turingia che per poco non è stato conquistato pure in Sassonia, entrambi Länder dell’ex DDR. Successo pure per l’estrema sinistra dell’Alleanza Sarah Wagenknecht alla sua prima uscita elettorale a livello regionale. Piangono invece i partiti di governo mentre resiste la CDU, l’unione cristiano democratica
Quali le ragioni dietro a questo voto, e poi, dopo questi risultati sarà possibile formare dei governi regionali e quali sono le implicazioni a livello federale quando l’anno prossimo si voterà per scegliere parlamento e cancelliere?
Sul tema saranno nostri ospiti:
Tonia Mastrobuoni, corrispondente di Repubblica, da Berlino
Gianluca Falanga, storico e consulente scientifico del Museo della Stasi, da BerlinoTue, 03 Sep 2024 - 30min - 4265 - Nucleare, passato e futuro?
Bisogna o non bisogna riammettere la costruzione di nuove centrali nucleari in Svizzera? Dopo il pressing di Udc e di parte del Plr, sfociato nell’iniziativa popolare “Stop al blackout”, è ora il Consiglio federale, con in prima fila il ministro Udc Albert Rösti, a proporre di riaprire le porte a questa discussa fonte di energia che avevamo deciso di lasciarci dietro le spalle nel 2017 in votazione popolare. Dietro quel voto c’era il grave disastro avvenuto qualche anno prima alla centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, ma per Rösti oggi la situazione è radicalmente cambiata. Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra più severi e incertezze crescenti sulla sicurezza dell’approvvigionamento energetico imporrebbero un ripensamento: imperativo sarebbe ora poter puntare su tutte le tecnologie a disposizione, non escluderne alcuna. Davvero? Ne discutiamo con:
Giovanni Leonardi, presidente del CdA di AET, l’Azienda elettrica ticinese
Giuseppina Togni, consulente energetico e membro di comitato dell’Agenzia svizzera per l’efficienza energetica
Mon, 02 Sep 2024 - 31min - 4264 - Speciale Maltempo: due mesi dopo
Il maltempo che ha colpito la Vallemaggia, ma anche la Mesolcina la settimana precedente. Un’alluvione che si è portata via delle vite e che ha lasciato un segno indelebile. La distruzione e adesso la ricostruzione e la ripartenza.
Giovedì 29 agosto, a due mesi esatti di distanza, Rete Uno propone una mattina speciale dedicata a questi tragici avvenimenti.Dalle 8:30 un’edizione di Modem, condotta da Amanda Pfändler, con un reportage di Roberto Porta, che porterà storie e testimonianze di chi è stato toccato maggiormente. Nella seconda parte un capitolo più istituzionale per capire come ripartire e come risolvere i problemi che si sono creati. Parteciperanno: Wanda Dadò, Sindaca di Cevio; Gabriele Dazio, Sindaco di Lavizzara; Nicola Giudicetti, Sindaco di Lostallo e i Presidenti dei Consigli di Stato di Ticino e Grigioni Christian Vitta rispettivamente Jon Domenic Parolini (intervista registrata)
Dalle 9:30, MillevociSpeciale con le voci in diretta delle persone che hanno vissuto questa devastazione, che si ritrovano uniti per ripartire.
In collegamento:
da Peccia Alice Pedrazzini
da Fontana Marcello Ierace
dalla Mesolcina, a Lostallo, Alessandro Tini
In studio Danny Rauseo
undefinedThu, 29 Aug 2024 - 2h 17min - 4263 - Biden lascia, e adesso?
Joe Biden ha gettato la spugna, e ha deciso di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca. Rimarrà comunque alla guida del Paese fino al termine del suo mandato. Alla fine le pressioni su di lui, anche interne al suo partito, hanno avuto la meglio. Un fatto storico, mai finora un presidente in carica si era ritirato dalla campagna a pochi mesi dalle elezioni, previste il prossimo 5 di novembre. Nell’annunciare il suo ritiro, Biden ha dato un ampio sostegno a Kamala Harris, la sua vice-presidente che ora parte favorita nella scelta di un nuovo candidato democratico. Gli Stati Uniti si ritrovano così con un nuova campagna elettorale, tutta da scoprire, e con Donald Trump che deve anche lui rivedere la sua strategia, il suo avversario non è più Joe Biden.
Un tema di cui parleremo con:
Andrea Vosti, corrispondente RSI a Washington
Raffaella Baritono, docente di Storia e politica degli Stati Uniti a Bologna
Andrew Spannaus, giornalista e analista politico statunitense
Mon, 22 Jul 2024 - 31min - 4262 - Modem speciale: Vallemaggia colpita
Con il crollo del ponte di Visletto la Vallemaggia è tagliata in due, come già accaduto appena una settimana fa alla Mesolcina. E purtroppo pure in Vallemaggia si contano vittime e danni. Una situazione aggravata dal fatto che la valle a nord è chiusa e assieme al ponte sono venuti a mancare elettricità e comunicazioni. Nella puntata di oggi si farà il punto sui soccorsi, sulla viabilità e sull’impatto sul territorio.
A Modem intervengono:
Francesca Torrani, inviata RSI
Federico Chiesa, capoufficio della sezione del militare e della protezione della popolazione TI
Antonio Ciocco, capitano Polizia cantonale Ticino
Laurent Filippini, capoufficio corsi d’acqua Canton Ticino
Marco Gaia, meteorologo MeteoSvizzera
Norman Gobbi, consigliere di Stato, dipartimento istituzioni Canton Ticino, vicepresidente governo
Wanda Dadò, sindaca di Cevio
Andrea Pedrazzini, geologo Canton Ticino
Federico Ferrario, vicepresidente della Rete professionale nazionale di esperti nel campo dei pericoli naturaliMon, 01 Jul 2024 - 57min - 4261 - Il Bürgenstock, e poi?
Un comunicato comune, firmato dalla maggior parte degli Stati presenti, in cui si ribadisce l’intangibilità del territorio ucraino e si sottolinea l’importanza del diritto internazionale. E poi una sorta di secondo appuntamento, ma senza data e senza luogo, per concretizzare il cammino verso la pace in Ucraina e per cercare di coinvolgere anche la Russia. A grandi linee può essere riassunto così il vertice del Bürgenstock, una due giorni che ha in ogni caso permesso alla Svizzera di vestire i panni, se non del mediatore, perlomeno del facilitatore, nella speranza che tutto questo possa davvero portare a risultati concreti, al momento però ancora davvero lontani.
Quale bilancio trarre dunque dal vertice “sulla pace” organizzato dal nostro Paese? Cosa dire del ruolo che potrebbero ora assumere i Paesi più vicini alla Russia? E quali le reazioni del mondo politico svizzero dopo questo summit diplomatico?
Ne parleremo con:
Bettina Müller, inviata RSI sul Bürgenstock
Priscilla Imboden, giornalista della redazione online di “Republik”
Davide Maria De Luca, giornalista in collegamento da Odessa
E nella seconda parte:
Jacqueline De Quattro, consigliera nazionale PLR/VD
Carlo Sommaruga, consigliere agli Stati, PS/GE
Con noi per tutta la puntata:
Bernardino Regazzoni, ex ambasciatore svizzero
Mon, 17 Jun 2024 - 1h 00min - 4260 - Di guerre e rifugiati a milioni
Le cifre le ha pubblicate ieri mattina l’UNHCR e sono piuttosto significative: negli ultimi 10 anni il numero di rifugiati nel mondo è raddoppiato giungendo a quota 120 milioni, come gli abitanti di Francia e Italia messi insieme. Dietro queste cifre c’è un altro aumento: quello dei conflitti, cresciuti del 40% negli ultimi 4 anni. Sembra così finire, nel peggiore dei modi, il sogno di un mondo pacificato, scaturito dalla fine della guerra fredda. Perché si è giunti a questa situazione? Perché le guerre sono diventate sempre più disumane e incontrollabili? Se l’ONU ha fallito, c’è ancora un’alternativa alla legge del più forte?
Faremo il punto alla situazione con una particolare attenzione al Sudan coinvolgendo:
Chiara Favilli, Professoressa di Diritto europeo, specializzata nel Diritto dei Rifugiati all’Università di Firenze
Vittorio Oppizzi, responsabile dei programmi di MSF in Sudan
Filippo Ungaro, Portavoce UNHCR, Italia
Fri, 14 Jun 2024 - 30min - 4259 - Svizzera e Nato, s’ha da fare?
L’invasione dell’Ucraina ha cambiato la politica di sicurezza in Europa e anche in Svizzera. Proprio per questo motivo il Consiglio federale, capitanato dalla ministra della difesa Viola Amherd, è sempre più convinto che le nostre forze armate debbano intensificare la loro collaborazione con la Nato. Dal 1996, la Svizzera fa parte del Partenariato per la pace, il programma che coinvolge anche le truppe di Stati che non appartengono all’Alleanza atlantica. I nostri militari sono impegnati soprattutto nelle esercitazioni aeree, senza dimenticare i compiti assunti per il mantenimento della pace, in particolare in seno alla KFOR, attiva in Kosovo.
Nel marzo 2023 un passo simbolico ma significativo l’ha compiuto Viola Amherd, diventando la prima ministra della difesa svizzera a partecipare al Consiglio del Nord Atlantico della NATO. In un incontro bilaterale a Bruxelles, il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che la neutralità della Svizzera non è un ostacolo alla collaborazione con la NATO e ha accolto con favore l’impegno di Berna ad approfondire la cooperazione con l’Alleanza.
Ora, si tratterebbe di accrescere questa collaborazione, anche con l’invio di truppe di terra. A far discutere è in particolare il fatto che i nostri soldati potrebbero doversi esercitare anche in vista di un attacco militare ai confini esterni dell’Alleanza. Un passo importante per garantire la sicurezza del nostro Paese, dice il Governo, un passo di troppo, invece, per chi ritiene che tutto questo metta in pericolo la neutralità elvetica.
Ne discutiamo con:
Martin Candinas, Consigliere nazionale del Centro (GR);
Greta Gysin, Consigliera nazionale dei Verdi (TI);
Interventi registrati con Jacqueline De Quattro, PLR (VD), e Piero Marchesi, UDC (TI).
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Thu, 13 Jun 2024 - 30min - 4258 - “Rheintransit”
Nel 2023 sono transitati attraverso le Alpi 916’000 camion: molti di più di quei 650’000 all’anno a cui si dovrebbe scendere secondo i dettami dell’iniziativa delle Alpi, approvata dal popolo 30 anni fa. Il trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia è uno dei capisaldi della politica dei trasporti elvetica. Da alcuni anni si trova in una fase di stallo. Ieri il Consiglio nazionale ha discusso alcuni atti parlamentari che chiedono al Governo di fare di più. Tra questi, la richiesta, approvata, di eventualmente finanziare direttamente una tratta d’accesso in Francia, sulla sponda sinistra del Reno, come la Confederazione ha già fatto per alcune tratte o infrastrutture in Italia. Ma quanto è opportuno investire in altri paesi per incentivare il traffico combinato? E come valutare quanto fatto finora per concretizzare l’iniziativa delle Alpi? Ne discutiamo con:
Lorenzo Quadri, consigliere nazionale Lega dei Ticinesi
Bruno Storni, consigliere nazionale PS
Bernhard Kunz, membro del Consiglio d’amministrazione di HupacWed, 12 Jun 2024 - 30min - 4257 - UE: gli elettori spingono a destra
A spoglio non ancora terminato il risultato di queste elezioni legislative è comunque chiaro: il Partito popolare europeo di Ursula von der Leyen rimane la prima formazione politica ed anzi consolida la sua posizione guadagnando una decina di seggi. Un risultato che conforta la Presidente della Commissione, nella corsa ad un secondo mandato che ha già annunciato voler dedicare alla stabilità (con socialisti, democratici e liberali) e alla lotta agli estremismi di destra e sinistra.
Chi invece vorrebbe cambiare gli attuali equilibri sono le destre, più o meno estreme, di Giorgia Meloni e Marine Le Pen che hanno, rispettivamente, consolidato e stravolto gli equilibri politici in Italia e Francia. Una batosta alla quale il Presidente Emmanuel Macron ha subito risposto sciogliendo l’Assemblea nazionale e convocando nuove elezioni legislative per la fine di questo mese! Socialisti e democratici hanno complessivamente tenuto salvo in Germania, dove probabilmente, la partecipazione alla coalizione di Governo ha provocato più recriminazioni che risultati positivi. Infine, oltre ai liberali anche i Verdi e i Non iscritti hanno vissuto una vera Waterloo, perdendo complessivamente una sessantina di seggi.
Che volto avrà quindi il Parlamento europeo prossimo venturo? Se Ursula von der Leyen guiderà ancora la Commissione, terrà conto della volontà delle destre di avere un’UE meno accentratrice e soprattutto con meno poteri sovranazionali? La “scommessa” politica di Macron riuscirà a salvare l’europeismo francese?
Per discuterne, in una puntata speciale di Modem, in onda da Bruxelles, intervengono:
Lorenzo Consoli,Corrispondente da Bruxelles per Askanews, già presidente dell’Associazione internazionale della stampa di Bruxelles;
Matteo Gorgoni,Ricercatore all’European Policy Centre;
Antonio Missiroli,Docente a Sciences Po, Parigi;
Andrea Ostinelli,Corrispondente RSI Bruxelles.
Tue, 11 Jun 2024 - 54min - 4256 - A bocce ferme
Riforma fiscale, compensazione per le rendite della Cassa pensione dei dipendenti cantonali e investimento immobiliare per il nuovo Palazzo di giustizia; questi i tre temi che hanno tenuto banco per la politica ticinese. Tre votazioni che hanno messo in ombra i quattro temi su cui si votava a livello federale, un’impresa non da poco visto che in due casi ci si esprimeva sulla preoccupazione numero uno della popolazione svizzera, vale a dire i costi della salute.
Se il popolo ha dato ragione a Governo e Gran Consiglio su Cassa pensione (risultato tirato) e riforma fiscale (risultato chiaro) dalle urne è invece uscito un no (netto) all’acquisto dell’edificio Botta, appartenente alla banca EFG. Allora, cosa dire dei risultati scaturiti dalle urne e di quello che comportano a livello di forze politiche e delle scelte dei vari partiti in vista dei difficili dibattiti e compromessi che saranno necessari per far tornare nei parametri di legge le finanze cantonali?
A Modem ne discutono due giornalisti:
Gianni Righinetti, vicedirettore del Corriere del Ticino
Jacopo Scarinci, caporedattore della cronaca cantonale LaRegione
Mon, 10 Jun 2024 - 30min - 4255 - Ungheria al bivio
Consolidare il potere quasi assoluto di Viktor Orban oppure scegliere una nuova strada? E se del caso quale strada: quella dell’opposizione classica, composta da Socialisti e Verdi, oppure quella di Peter Magyar, l’astro nascente che si rivendica come “terza via”?
Gli ungheresi che votano questo fine settimana per le elezioni europee –e per le comunali- sono chiamati a decidere. In quello che appare come un referendum pro o contro Orban, pro o contro le regole ma anche i finanziamenti che arrivano da Bruxelles.
In una puntata in formato podcast, Modem vi propone un viaggio attraverso l’Ungheria del 2024, dove le preoccupazioni della gente si chiamano prima di tutto inflazione, potere d’acquisto, libertà e lotta alla corruzione.
Fri, 07 Jun 2024 - 30min - 4254 - Netanyahu, un uomo in guerra
Il primo ministro israeliano ha affermato che Israele è pronto ad un’azione militare molto forte al confine con il Libano, per assicurare “in un modo o nell’altro” la sicurezza del suo Paese. Parole esplicite che davvero potrebbero rendere ancora più infuocato il fronte a nord d’Israele e portare a un confronto aperto con le milizie di Hezbollah. Tutto questo mentre mancano ormai soltanto due giorni allo scadere dell’ultimatum posto dall’ex capo dell’opposizione Benny Gantz, pronto a lasciare il governo di unità nazionale se entro l’8 giugno non verrà elaborata una strategia chiara per il futuro di Gaza, che includa anche un’amministrazione civile congiunta tra Stati Uniti, Unione europea e Palestinesi, in alternativa ad Hamas. Oltre a quella internazionale, attorno a Netanyahu cresce sempre più la pressione interna, quella della piazza e quella dentro il governo, con la destra religiosa che da par suo continua a privilegiare l’opzione militare.
Ma quali sono le opzioni ancora nelle mani di Netanyahu, la cui permanenza alla guida del Paese sembra essere legata a filo doppio con il proseguimento della guerra? E quale è oggi l’immagine di questo uomo che ha segnato come nessun altro la storia recente di Israele?
Ne parleremo con:
Manuela Dviri, giornalista e attivista per la pace israeliana
Daniel Bettini, giornalista svizzero del quotidiano israeliano Yediot Ahronot
David Zebuloni, giornalista italiano basato a Tel Aviv e collaboratore di “Libero”
Naima Chicherio, giornalista RSI appena rientrata dal Libano
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Thu, 06 Jun 2024 - 30min - 4253 - La Svizzera contro la CEDU
“La Svizzera non vede alcuna ragione per dare ulteriore seguito alla sentenza pronunciata dalla Corte il 9 aprile 2024, dato che gli sforzi precedentemente e attualmente profusi dalla Svizzera in materia di politica climatica soddisfano i requisiti in materia di diritti umani formulati nella sentenza”
Con questa dichiarazione le Commissioni degli affari giuridici dei due rami del parlamento nazionale sono pronte a dare battaglia contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (la CEDU), che a inizio aprile ha condannato la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale, dando ragione all’associazione “Anziane per il clima”, che aveva denunciato l’inazione della Confederazione di fronte ai cambiamenti climatici.
Una sentenza accolta con euforia dal fronte Rossoverde in mezza Europa ma che in Svizzera non ha mancato di sollevare un polverone sia a livello giuridico e istituzionale (a proposito della sua applicazione) che politico – con l’immediata indignazione del fronte borghese – e l’allineamento delle Commissioni degli affari giuridici degli Stati prima e del Nazionale poi, che intendono sottoporre al plenum una dichiarazione non vincolante che spinga il Consiglio federale ad agire presso il Consiglio d’Europa. Una dichiarazione che fa – anche questa - molto discutere e che verrà trattato domani agli Stati, al Nazionale la settimana prossima...
Ne parliamo con
SIMONE GIANINI, consigliere nazionale del PLR, membro della Commissione degli affari giuridici del Nazionale
ROGER NORDMANN, consigliere nazionale del Partito socialista ed esperto in questioni climatiche
Interviste registrate a:
Giorgio Malinverni, già giudice CEDU
Brigitte Pfiffner, già Giudice federale (Verdi)
undefinedWed, 05 Jun 2024 - 30min - 4252 - Palestina: prove di politica estera
La guerra in Palestina continua nel suo 241esimo giorno dal brutale attacco, lo scorso 7 ottobre di Hamas in territorio israeliano, che ha causato oltre mille morti civili, e la risposta di Tel Aviv nella striscia di Gaza che ha portato finora ad almeno 36 mila morti fra i palestinesi
E mentre questa guerra prosegue, la Svizzera – il Parlamento in particolare – deve chiarire quale debba essere la risposta di un Paese che è depositario delle Convenzioni di Ginevra sul diritto internazionale umanitario e che allo stesso tempo si dichiara neutrale. Le visioni, le opinioni delle varie forze politiche presenti all’Assemblea federale sono infatti molte e talvolta diametralmente opposteTra oggi e domani sia il Consiglio degli Stati, sia il Nazionale dovranno discutere di varie questioni legate al conflitto a Gaza: dall’istituzione di una task force che controlli i fondi destinati a istituzioni e organizzazioni che operano in Medio Oriente, al riconoscimento da parte della Svizzera dello Stato di Palestina fino alla possibilità di agire nei confronti di Israele affinché rispetti il diritto internazionale…
Una discussione in corso da mesi che non si esaurirà in questa sessione delle Camere. A Modem facciamo il punto della situazione con due ospiti
Carlo Sommaruga, consigliere agli Stati PS/GE
Piero Marchesi, consigliere nazionale UDC/TI
Tue, 04 Jun 2024 - 30min - 4251 - La nuova battaglia di “Giorgia”
Nella settimana che precede le elezioni cresce la tensione per questo appuntamento elettorale che la premier, Giorgia Meloni, ha voluto diventasse una cartina di tornasole del suo Governo e della sua visione della politica, innanzitutto italiana. Tutti i sondaggi danno in forte ascesa i partiti europei di destra con la sinistra impegnata a cercare di “rimanere in scia” per riconfermare la bontà dell’alleanza europea con popolari e liberali. In attesa di vedere se “Giorgia” riuscirà a “mandare a casa la sinistra anche in Europa” e creare una nuova alleanza con il Partito popolare europeo di Ursula von der Leyen, vogliamo analizzare come l’Italia si presenta al voto. Ne discutiamo con:
Carlo Galli, professore di Storia delle dottrine politiche all’Università di Bologna;
Marco Tarchi, professore emerito di Scienze politiche dell’Università di Firenze;
Anna Valenti, corrispondente RSI dall’Italia.Mon, 03 Jun 2024 - 30min - 4250 - Una locomotiva che fatica
È una Germania in difficoltà quella che si appresta ad affrontare – come gli altri 26 Paesi dell’Ue – il rinnovo del parlamento europeo il prossimo 9 giugno. Una Germania nella quale le tensioni politiche e sociali si sono acuite a causa del triplo shock: pandemico, inflazionistico ed energetico. Nella quale crescono i partiti di “rottura”, di “opposizione” - Alternative für Deutschland, l’AFD, in testa – e perdono consensi quelli tradizionali.
Ma come sarà composta la deputazione tedesca – la più grande in Europa, con 96 deputati su un totale di 720 – al Parlamento europeo dopo il 9 giugno? Quanto è ancora “europeista” la Germania e quanto peseranno i molti scandali che hanno coinvolto nelle ultime settimane il partito di estrema destra dell’AFD?
Ne parliamo a Modem, nella seconda puntata dedicata alle elezioni europee, con focus questa volta sulla Germania. In puntata avremo due reportage di Roberto Porta da Stoccarda che commenteremo con il nostro collaboratore dalla Germania, Walter Rauhe.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
undefinedundefinedFri, 31 May 2024 - 31min - 4249 - La Posta: altro taglio alle filiali
Nei prossimi quattro anni la Posta chiuderà circa 170 filiali gestite in proprio. Detto altrimenti, entro il 2028 rimarranno aperte 2000 sedi dotate di personale di cui 600 uffici postali. La decisione, comunicata ieri, è imputata ad un ulteriore forte calo delle tradizionali operazioni allo sportello, come i versamenti.
D’altro canto, il Direttore generale Roberto Cirillo ha affermato che “non ci saranno licenziamenti”, anzi la Posta prevede un maggiore fabbisogno di assunzioni a breve e medio termine. In effetti, l’ex Regia federale intende trasformare le 600 filiali gestite in proprio in “centri di servizi” in collaborazione con banche, casse malati, compagnie assicurative e autorità pubbliche. Il tutto accompagnato da un investimento di oltre 100 milioni di franchi in personale, modernizzazione delle filiali e nuovi formati, nell’arco dei prossimi 4 anni.
Con la riduzione a 600 uffici postali entro il 2028, la Posta avrà così più che dimezzato la sua rete di filiali in 12 anni. Nel 2016 il Gigante giallo gestiva ancora 1’323 filiali ma da allora il traffico di lettere e pagamenti è drasticamente diminuito, mentre sono aumentati le agenzie ed i “punti clienti commerciali”.
Queste nuove realtà riusciranno a garantire un corretto servizio pubblico in tutte le contrade della Svizzera?
Per discuterne a Modem intervengono:
Matteo Antonini, presidente del comitato direttivo di Syndicom;
Anna Biscossa, membro di comitato dell’Associazione per la difesa servizio pubblico;
Martin Candinas, consigliere nazionale del Centro e vicepresidente Gruppo svizzero per le regioni di montagna.
Intervista registrata a Christian Vitta, presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Thu, 30 May 2024 - 29min - 4248 - Finanze federali alla prova del nove
Soldi che ci sono, soldi che mancano o mancheranno. Questo il menu di ieri per il Consiglio nazionale che si è trovato sul tavolo il consuntivo della Confederazione, in rosso per il 2023, e subito dopo la prima aggiunta al preventivo per l’anno in corso. Modem è in trasferta a Berna per la sessione estiva del Parlamento. Un Parlamento chiamato a svolgere un ruolo inabituale: quello del “risparmiatore”. Per anni le finanze federali si sono mostrate floride e solide, tanto che anche nel periodo del Covid ci siamo potuti permettere stanziamenti straordinari miliardari. Ora la musica cambia, perché fra l’altro si è deciso di aumentare le spese per la difesa e arriveranno i costi della 13esima AVS.
A fare da diga alla voglia di spendere c’è il freno all’indebitamento, che dal 2003 impone che, tenendo conto della congiuntura, a lungo termine le uscite ordinarie della Confederazione non debbano superare le entrate ordinarie. Quel che si spende di troppo va recuperato negli anni a seguire, ma in caso d’emergenza - vedi Covid - si può comunque spendere a titolo straordinario.
Ne discutiamo con i consiglieri nazionali:
ALEX FARINELLI, PLR ticinese
JON PULT, PS grigionese
E in un’intervista l’UDC bernese LARS GUGGISBERG
Wed, 29 May 2024 - 30min - 4247 - Asilo sotto la lente
Le donne e le ragazze fuggite dall’Afghanistan controllato dai talebani devono continuare a beneficiare di condizioni agevolate per la loro richiesta d’asilo in Svizzera, ma le richieste vanno esaminate caso per caso. La decisione risicata del Consiglio nazionale va in questa direzione, ma in aula PLR e UDC non hanno mancato di sferrare duri attacchi a questa misura e alla politica d’asilo in generale.
Al Governo viene chiesto di concludere più accordi migratori con i paesi di provenienza dei migranti e di fare tutto il possibile per espellere chi non ottiene il diritto a una protezione nel nostro paese. Pareri a confronto con:
· GRETA GYSIN – consigliera nazionale Verdi TI e presidente della commissione delle istituzioni politiche
· LORENZO QUADRI - consigliere nazionale Lega TI
E con un’intervista registrata a PETRA GÖSSI (consigliera agli stati PLR SZ) autrice di una mozione che chiede di designare uno Stato terzo verso cui rimpatriare i cittadini eritrei che non ottengono l’asilo in Svizzera ma che il loro paese d’origine rifiuta di riammettere.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Tue, 28 May 2024 - 30min - 4246 - Sanità, e se il federalismo fosse un ostacolo?
Nella sanità svizzera manca un pilota in cabina, visto che le redini del settore sono di competenza cantonale e nelle mani di ben 26 autorità diverse. Il tema di una diversa ripartizione delle competenze e delle responsabilità, anche finanziarie, è già stato più volte sollevato in Parlamento a Berna, ma finora sempre respinto dalla maggioranza delle Camere federali.
Ora in questa discussione si è inserita l’Accademia svizzera delle scienze mediche che giovedì scorso ha presentato una serie di sue raccomandazioni, sostenute anche da H+, l’associazione che rappresenta gli ospedali del nostro Paese. La principale richiesta porta proprio sul tema del federalismo e sulla necessità di “rafforzare le competenze delle Confederazione” e questo perché in ambito sanitario il sistema federalista elvetico soffre di “parecchi punti deboli”. Basti pensare alla pianificazione ospedaliera, con cantoni geograficamente vicini e che offrono servizi simili. In alcuni casi è venuto il momento di unire le forze, con una riorganizzazione ospedaliera sovracantonale? Quali reazioni ci possiamo attendere dal cittadino-paziente-elettore? E davvero un maggiore intervento di Berna potrà garantire anche una migliore gestione finanziaria?
Argomenti e interrogativi che affronteremo con:
Luca Crivelli, membro di direzione della Supsi e del comitato di direzione dell’Accademia svizzera delle scienze mediche
Mauro Poggia, consigliere agli Stati di Ginevra e membro del Consiglio di amministrazione dell’Ospedale vallesano
Christian Camponovo, direttore della Clinica Luganese
Pius Zängerle, direttore di Curafutura (intervista registrata)Mon, 27 May 2024 - 31min - 4245 - Ticino tra riforme e investimenti
Versione speciale di Modem con doppio dibattito in vista dell’appuntamento alle urne del prossimo 9 giugno.
Tocchiamo due temi: nella prima parte ci concentriamo sulla Riforma fiscale che prevede - tra le varie misure - una riduzione dell’aliquota per le persone con reddito superiore ai 300 mila franchi. Una misura invisa in particolare dalla Sinistra che ha lanciato il referendum popolare, ma sostenuta dai partiti di destra in difesa della concorrenzialità fiscale del TicinoNella seconda parte affrontiamo il tema della “Cittadella della Giustizia” e il relativo acquisto dello stabile EFG che il Cantone vorrebbe operare, per offrire spazi dignitosi a magistrati e procuratori, considerato che lo Stabile in Via Pretorio è ormai da anni in uno stato vetusto e necessita di importanti interventi strutturali Qui sono stati i parlamentari a decidere per una votazione popolare indicendo un referendum finanziario.
Ne parliamo con quattro ospiti:
per la prima parte
Ivo Durisch, capogruppo PS in Gran Consiglio
Paolo Pamini, consigliere nazionale UDC, già granconsiglierePer la seconda parte
Amalia Mirante, deputata Avanti con Ticino e Lavoro
Matteo Quadranti, deputato PLRFri, 24 May 2024 - 54min - 4244 - Europa al voto
Saranno oltre 350 milioni i cittadini europei chiamati alle urne tra il 6 e il 9 giugno per eleggere i 720 rappresentanti che siederanno a Bruxelles e Strasburgo sui banchi dell’Europarlamento. Primo obiettivo da raggiungere il 50,6% di affluenza alle urne, registrato nel 2019. Per il resto, i sondaggi danno in ascesa i nazionalisti-conservatori ai danni dei Verdi. Nel tentativo di mobilitare gli elettori, un mese fa, dai prestigiosi banchi della Sorbona, il presidente francese Emmanuel Macron aveva parlato di una “Europa che rischia di morire”. Siamo davvero a questo punto? Quali le questioni fondamentali? Basterà questo appello a mobilitare cittadine e cittadini in una contesa, spesso ancora percepita, come una sorta di giudizio pro o contro i singoli governi dei 27 Paesi membri?
Per parlarne a Modem intervengono:
Andrea Ostinelli, Corrispondente RSI da Bruxelles;
Andreas Schwab, europarlamentare tedesco della CDU, appartenente al Gruppo Partito popolare europeo;
Isabella Tovaglieri, europarlamentare italiana della Lega, appartenente al Gruppo Identità e Democrazia.Thu, 23 May 2024 - 30min - 4243 - Arrestateli!
Ha suscitato reazioni molto dure l’annuncio del procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan di voler incriminare il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Ministro della difesa Yoav Gallant per “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” nella Striscia di Gaza dall’8 ottobre scorso.
Reazioni molto più dure rispetto a quelle per la richiesta – fatta in contemporanea da Khan – di un mandato d’arresto anche per il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar e per altri due alti funzionari di Hamas: il leader delle Brigate Al-Qassam, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri - meglio conosciuto come Mohammed Deif - e il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Le accuse, in questo caso sono di “sterminio, omicidio, presa di ostaggi, stupro e violenza sessuale durante la detenzione”
Ma come leggere questa richiesta da parte di Karim Khan? Cosa comporta per i diretti interessati e per l’andamento del conflitto? E perché alcuni Paesi – gli Stati Uniti, ma non solo – hanno reagito male all’annuncio del procuratore generale della Corte dell’Aja?
Ne parliamo con tre ospiti:
FRANCESCA CAFERRI, nostra collaboratrice, giornalista di Repubblica e inviata in Medio Oriente
MARIO DEL PERO, professore di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all’Institut d’études politiques di Sciences Po a Parigi.
TRIESTINO MARINIELLO, associato di diritto penale internazionale alla Liverpool John Moores University e parte del team legale che rappresenta le vittime palestinesi di fronte alla Corte penale internazionale.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Wed, 22 May 2024 - 30min - 4242 - La sfida delle rinnovabili
Acqua, vento, sole e biomassa. Nel futuro del nostro Paese ci saranno soprattutto queste fonti di energia, visto che entro il 2050 dobbiamo raggiungere la cosiddetta “neutralità climatica”, ossia un saldo netto pari a zero per le emissioni di gas. Lo ha deciso il popolo svizzero un anno fa.
Ora si torna alle urne per stabilire il destino della legge federale sull’energia, che mira ad accrescere l’apporto delle fonti rinnovabili, anche allentando le possibilità di ricorso contro la realizzazione di nuovi impianti. Strutture che a determinate condizioni potranno essere costruite anche nelle regioni di montagna, grazie a condizioni di pianificazione facilitate. Un compromesso, tra l’esigenza di aumentare la produzione indigena di energia e le norme di protezione del paesaggio e della natura, contro cui è stato lanciato un referendum.
Di questo tema, in votazione il 9 giugno 2024 discutiamo con:
· BRUNO STORNI - consigliere nazionale PS TI
· ROBERTO PELLEGRINI - membro di direzione dell’Unione Democratica federale
Con noi in studio anche ANNA RIVA - corrispondente RSI a Berna
undefinedTue, 21 May 2024 - 31min - 4241 - La sfida delle pensioni pubbliche
Il nodo delle pensioni dei dipendenti dello Stato, un tema che ha infiammato il dibattito e le piazze negli ultimi 12 mesi, una problematica che si ripropone però dopo 12 anni dall’ultima modifica alle pensioni degli statali, seguita da un lungo periodo di tira e molla per arrivare oggi a dover intervenire nuovamente. Un tema che ora giunge alle urne, con una votazione popolare prevista il prossimo 9 giugno.
Di pensioni e misure di compensazione a fronte della riduzione dei tassi di conversione, ma anche di prospettive future e forse ulteriori interventi da prevedere. dibatteremo con tre deputati in Gran consiglio:
Matteo Pronzini, gran consigliere dell’MPS
Alessandro Speziali, presidente del PLR
Andrea Sanvido, gran consigliere della Lega
Fri, 17 May 2024 - 30min - 4240 - Slovacchia: attentato contro il premier
Cinque colpi di pistola sparati all’improvviso fra la piccola folla che era venuta a salutare il premier slovacco Robert Fico (si pronuncia Fizo). Il primo ministro operato d’urgenza sembra poter sopravvivere all’attentato compiuto da un 71enne slovacco che in una sua prima dichiarazione ha affermato di averlo fatto perché in disaccordo con la politica del governo ed in particolare con la legge su Radio e Televisione.
Si tratta di un gesto isolato di una persona probabilmente non in possesso di tutte le sue facoltà mentali? Quanto ha contato l’acceso scontro politico che ha caratterizzato gli ultimi mesi, alla vigilia delle elezioni europee? Rimane il fatto che la violenza contro esponenti politici sta aumentando in tutta Europa. Segno di una democrazia in crisi?
Per discuterne a Modem intervengono:
Antonio Missiroli, prof. all’Istituto per la sicurezza e Affari internazionali dell’Università di Leiden (NL)
Stefano Bottoni, prof di storia dell’Europa orientale, all’Università di Firenze
Andrea Ostinelli, corrispondente RSI da Bruxelles
Gianmarco Bucci,autore a East Journal, ricercatore dottorando alla Scuola Normale Superiore Pisa
Thu, 16 May 2024 - 30min - 4239 - Boom di finanziamenti per ridurre i pesticidi
Tre anni fa due votazioni popolari avevano dato risalto al problema dell’uso dei pesticidi in agricoltura. Entrambe erano state bocciate, ma alle Camere federali era stata elaborata una proposta sostituiva attraverso un’iniziativa parlamentare che mira a ridurre il loro utilizzo del 50% entro il 2027.
L’Ufficio federale dell’agricoltura ha presentato un primo bilancio intermedio di questo piano d’azione. I primi risultati dicono che quasi il 20% dei campi del nostro Paese viene lavorato senza ricorrere a erbicidi, una percentuale che sale al 25% se si guarda anche all’uso di fungicidi e insetticidi. Risultati ottenuti anche agendo sulla leva dei sussidi diretti, l’agricoltore che passa a forme più sostenibili di coltivazione riceve ulteriori aiuti finanziari dalla Confederazione.
C’è però un problema, messo in evidenza dalle autorità federali: rinunciare a determinati prodotti fitosanitari mette a rischio la produzione di diversi ortaggi perché non si riesce più a difenderli dai parassiti. Tutto questo in un contesto in cui continua a diminuire il numero delle fattorie, in aumento comunque quelle che si dedicano alla produzione biologica.
Dove sta andando la nostra agricoltura? Quali le sfide ancora da affrontare nell’uso dei pesticidi, anche per quanto riguarda la qualità delle nostre acque? E come stanno reagendo i consumatori nelle loro scelte?
Ne parliamo con:
Sem Genini, segretario agricolo del canton Ticino
Gabriele Bianchi, presidente di Bio Ticino
Antonella Crüzer, segretaria generale dell’ACSIIn intervista registrata:
Maurizio Barro, presidente di Acquedotti Ticino
Marc Liner, responsabile “Politica agricola” di Pro Natura SvizzeraWed, 15 May 2024 - 30min - 4238 - Nemo e queer
Nemo Mettler, un nome quasi sconosciuto al grande pubblico della Svizzera latina, un cantante che, nello spazio di qualche giorno, ha portato il nostro Paese nelle case di oltre 150 milioni di telespettatori. La magia dell’Eurovision Song Contest ha dato una visibilità straordinaria a questo 24enne di Bienne che si definisce non binario e che rivendica attenzione e considerazione per chi, come lui, non si riconosce né con il genere maschile né con quello femminile. Ma chi è Nemo, nome che tra l’altro significa nessuno in latino? Che tipo di artista è? Che cosa significa e cosa comporta l’essere non binari? Quale dibattito aprirà nella Confederazione il suo appello?
Per cercare di dare alcune risposte a queste ed altre domande a Modem intervengono:
Ellis Cavallini, animatrice di Rete 3, ha presentato Nemo nello Showcase della RSI dello scorso febbraio
Marco Coppola, operatore responsabile e consulente di Zonaprotetta
Chiara Spata, ricercatrice in studi di genere – counselor psicosociale e formatriceInterviste registrate a
Lorenzo Quadri, consigliere nazionale, Lega dei ticinesi
Jakub Walczak, persona non binaria, Co-presidente dei Giovani socialisti (JUSO) della città di BernaTue, 14 May 2024 - 30min - 4237 - I costi fuori controllo della salute
Ogni anno a settembre arriva la brutta notizia: la batosta dell’aumento dei premi di cassa malati. Il costante aumento dei premi dell’assicurazione malattia mette così in difficoltà sempre più persone. Tant’è che “Salute e premi di cassa malati” sono il problema numero uno per la popolazione svizzera, secondo l’ultimo barometro delle apprensioni di Credit Suisse.
Sessione dopo sessione, anno dopo anno, il Parlamento federale non ha mai smesso di occuparsi del problema. Ma - secondo i promotori di due iniziative alle urne il prossimo 9 giugno - non in modo sufficientemente efficace. Nemmeno i due controprogetti indiretti accolti dal parlamento sono abbastanza incisivi per gli iniziativisti, che hanno preferito che ad esprimersi fosse il popolo
A Modem discutiamo quindi dell’iniziativa “Per un freno ai costi sanitari”, promossa dal Centro e di quella “Per premi meno onerosi”, presentata dal PS. Due proposte in votazione che offrono due soluzioni diverse – ma per alcuni, comunque, complementari – al problema dei premi di cassa malati: una vuole agire sui costi, l’altra punta a limitare il peso che l’assicurazione malattia ha sui budget delle economie domestiche in Svizzera
Ne parliamo – per un’ora – con:
LAURA RIGET, copresidente del PS ticinese, collaboratrice della presidenza nazionale del partito
ANNA GIACOMETTI, consigliera nazionale grigionese del PLR
MAURO POGGIA, consigliere agli Stati del Mouvement des Citoyens di Ginevra, che fa parte alle Camere del gruppo UDC
GIORGIO FONIO, consigliere nazionale ticinese del Centro
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Mondiali di Hockey in repubblica Ceca, Europei di atletica a Roma, Europei di calcio in Germania e infine le Olimpiadi a Parigi! Siamo di fronte ad una calda estate sportiva, ahi noi non solo sul piano dei risultati ma anche e soprattutto per lo sforzo logistico e di sicurezza che verrà implementato per garantire lo svolgimento di questi importanti eventi (soprattutto per quanto riguarda il Calcio e le Olimpiadi).
Competizioni internazionali che forse - mai come oggi, soprattutto sul continente europeo – si trovano invischiate in contrapposizioni geopolitiche, belliche e storiche che ne elevano il potenziale di rischio per partecipanti e spettatori, con buona pace della Tregua olimpica. Il Vecchio Continente vivrà un’estate blindata? Ha ancora senso credere alla favola della neutralità sportiva? Le federazioni internazionali dovrebbero avere più consapevolezza del loro impatto politico? Lo Sport sarà in grado di abbattere le barriere politiche almeno per poche settimane?
Ne parliamo a Modem con:
Alessandro Grandesso, collaboratore RSI da Parigi;
Giacomo Moccetti, responsabile della redazione sportiva tv della RSI;
Walter Rahue, collaboratore RSI da Berlino;
Nicola Sbetti, storico dello sport e docente all’Università di Bologna.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Fri, 10 May 2024 - 29min - 4235 - Xi e gli altri
Il viaggio europeo del presidente cinese Xi Jinping. Dapprima in Francia, forse il paese meno “atlantista” tra gli alleati NATO europei. Poi in Serbia e Ungheria, dove la Cina sta investendo massicciamente nell’ambito della Via della Seta e non solo.
Tre paesi e uno sguardo che il leader cinese volge soprattutto a Washington per ricordare all’antagonista che la Cina nel Vecchio Continente non è isolata. Ma se Xi Jinping può contare su due “paesi amici” a Belgrado e a Budapest, così non è con Parigi e ancor meno con Bruxelles.
Dietro la politica dello “charme” resta infatti il problema della guerra in Ucraina e del sostegno di Pechino a Mosca. E resta il problema forse ancor più delicato di relazioni commerciali fortemente alterate dalle importanti sovvenzioni statali all’industria cinese.
A Modem ne discutiamo con:
· GUIDO SANTEVECCHI - giornalista del Corriere della Sera, esperto di Cina
· BEDA ROMANO - corrispondente a Bruxelles per il Sole24Ore
Wed, 08 May 2024 - 30min - 4234 - Gaza: tregua o bombardamenti?
A Gaza si è passati dall’euforia per il sì di Hamas ad una proposta di tregua preparata da Egitto e Qatar, alla preoccupazione per le operazioni militari israeliane che prendono di mira Rafah. Per Israele quello di Hamas è stato un annuncio unilaterale e non si riferisce ad un risultato concordato fra le parti. Le posizioni si sono forse avvicinate ma rimane la contraddizione fra la volontà di Israele di distruggere Hamas, e la stessa organizzazione che non intende rilasciare gli ostaggi israeliani catturati lo scorso ottobre senza un cessate il fuoco permanente. Intanto prosegue l’esodo di una parte dei palestinesi da Rafah-est, richiesto dalle Forze armate israeliane, così come gli scontri, nonostante le accresciute pressioni internazionali per sospendere il conflitto.
A modem ne discutono:
Francesca Caferri, inviata di Repubblica da Tel Aviv;
Michele Giorgio, nostro collaboratore da Gerusalemme;
Marco Pinfari, politologo, American University del Cairo
Tue, 07 May 2024 - 31min - 4233 - Le Università contro Israele?
Torniamo sulle proteste in corso in diversi istituti accademici contro la guerra nella striscia di Gaza e il suo alto numero di vittime civili. Dopo gli Stati Uniti, Francia ed altri Paesi, la settimana scorsa, la protesta è approdata anche all’Università di Losanna dove il rettorato oggi risponderà alle richieste degli studenti che lo scorso giovedì hanno occupato l’atrio di un edificio.
Quest’ultimi, autorizzati dal rettorato a occupare pacificamente gli spazi fino ad oggi, decideranno in seguito se e come proseguire la loro protesta. Tra le loro richieste, quella di interrompere le collaborazioni con gli istituti accademici israeliani. Ma quale la legittimità di queste proteste? Le critiche di antisemitismo espresse nei confronti di alcuni slogan apparsi in particolare negli atenei statunitensi sono giustificate? E quale il ruolo delle università nel dibattito pubblico e politico? Ne discutiamo con:
Rudi Alves, studente all’Università di Losanna, già coordinatore del Sisa (Sindacato indipendente studenti e apprendisti);
Ralph Friedländer, vicepresidente della Federazione svizzera delle comunità israelite;
Luciana Vaccaro, presidente di Swissuniversites.
Mon, 06 May 2024 - 30min - 4232 - Quanto è libera la stampa
Venerdì 3 maggio è la Giornata mondiale della Libertà di Stampa e anche a Modemci occupiamo del tema, partendo dalla classifica mondiale stilata ogni anno da Reporter senza frontiere, che vede la Svizzera guadagnare un paio di posizioni nella parte alta della classifica, pur con qualche zona d’ombra. Analizzeremo e commenteremo questi dati e lo stato di salute della Stampa a livello globale per poi passare alle sfide del giornalismo del futuro, tra digitalizzazione, intelligenza artificiale e fake news.
Lo faremo con:
Bertil Cottier, professore di diritto della comunicazione USI e UNIL e presidente della Sezione svizzera di Reporter senza frontiere
Colin Porlezza, professore di giornalismo digitale all’Università della Svizzera Italiana
Roberto Antonini, giornalista e responsabile dei Corsi di Giornalismo della Svizzera italiana
Intervista registrata a Francesco Zaffarano, direttore editoriale di Will media
Modemsu Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Fri, 03 May 2024 - 30min - 4231 - La tregua impossibile?
Da Los Angeles a New York le università si infiammano, la polizia fa irruzione negli spazi occupati, centinaia gli arresti fra studenti o simpatizzati della causa palestinese, da un lato, e gruppi di sostegno a Israele dall’altro. La protesta però non si placa e la sua eco ha raggiunto anche Gaza, dove alcuni palestinesi hanno ringraziato per la mobilitazione.
A migliaia di chilometri di distanza dalle università in rivolta ma a due passi da Gaza, lo stesso giorno, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetuto che il suo esercito interverrà nel sud della Striscia per stanare i miliziani di Hamas in una zona gremita di civili in fuga. E che il suo paese non accetterà nessun accordo che metta fine a questa guerra, capiti quel che capiti. Occhi puntati su Hamas intanto, che deve prendere posizione sulla proposta di un cessate il fuoco di 6 settimane in cambio della liberazione di una trentina di ostaggi.
Allora, ci sono spiragli per una cessazione delle ostilità? Hamas può temporeggiare? Israele può davvero ignorare le parole di Joe Biden, che minaccia di tagliare il suo sostegno militare e finanziario in caso di operazione a Rafah?
Rivolgiamo queste e altre domande a:
· Safwat Kahlout - giornalista palestinese fuggito da Gaza ed esiliato in Italia;
· Ugo Tramballi- analista ISPI;
· Cristiano Valli –collaboratore RSI dagli USA;
. David Zebuloni - giornalista a Tel Aviv.
Thu, 02 May 2024 - 30min - 4230 - Il lavoro che cambia
Primo maggio, festa del lavoro. In Svizzera è dal 1890 che è così, in difesa delle condizioni di lavoro e di tutto ciò che ruota attorno al contesto lavorativo. Solo in otto cantoni però, tra cui il Ticino, è stato accordato un giorno di congedo, nel resto del Paese si lavora, magari solo mezza giornata, come capita ad esempio a Friburgo o nel canton Soletta.
Occasione per noi per dare uno sguardo al lavoro che cambia, visto che si parla sempre più frequentemente della settimana lavorativa di quattro giorni (con stipendi invariati) e che le giovani generazioni chiedono spesso di poter lavorare a tempo parziale. In un contesto in cui rimangono comunque alte le rivendicazioni sindacali per un aumento degli stipendi, in particolare quelli più bassi. E in cui mancano ancora i servizi necessari per facilitare la conciliabilità tra impegni lavorativi e famigliari.
Salari e tempo di lavoro, dunque, al centro di questa puntata, anche per capire cosa ci possiamo immaginare per il futuro.
Ne parliamo con:Chiara Landi, sindacalista Unia
Giorgio Fonio, consigliere nazionale e sindacalista OCST
Marco Taddei, membro di direzione dell’Unione svizzera degli imprenditoriWed, 01 May 2024 - 30min - 4229 - Pedalando, pedalando
Ieri la conferenza stampa, sabato prossimo l’inaugurazione: la Svizzera italiana si arricchisce di una nuova pista ciclabile di 6.6 km che si snodano sul tracciato della vecchia linea ferroviaria e collegano, nella Bassa Mesolcina, Roveredo a San Vittore. Quando anche il tratto ticinese, ora bloccato da ricorsi, sarà realizzato, la pista ciclabile arriverà fino alla stazione FFS di Arbedo-Castione e consentirà, tenuto conto di quanto già esiste, di partire in bicicletta dal Passo del San Bernardino e giungere a Locarno senza troppo interagire con le 4 ruote. O inversamente, per i più coraggiosi.
Partendo da questa inaugurazione ci domanderemo a che punto siamo con la promozione della mobilità lenta nella Svizzera italiana? Quali le intenzioni? Quali le prospettive? Quali i limiti o gli ostacoli che ancora si pongono in un Cantone e una regione che rispetto a quanto accade oltralpe paiono ancora in forte ritardo?
Ne discutiamo con:
Samuele Censi, sindaco di Grono e gran consigliere grigionese, ideatore della ciclopista mesolcinese;
Tiziano Bonoli, capo ufficio Mobilità lenta Canton Ticino;
Filippo Lombardi, capo dicastero Sviluppo territoriale Lugano;
Marco Vitali, presidente di Pro Velo Ticino.
Tue, 30 Apr 2024 - 30min - 4228 - In arrivo le quattro ruote cinesi
Al salone dell’auto, in corso a Pechino, a luccicare sono soprattutto i modelli cinesi. Vetture sviluppate per un mercato estremamente competitivo, che punta molto sulla propulsione elettrica e riempie le vetture di sensori e software per assistere la guida e intrattenere gli occupanti.
E per sfuggire alla concorrenza sul mercato domestico varie case automobilistiche puntano sulle esportazioni, ormai anche verso l’Europa. Europa dove sarà interessante vedere come reagiranno i clienti e anche i politici, con Bruxelles che vuole mettere i bastoni fra le ruote a dei concorrenti che sarebbero sussidiati illecitamente da Pechino.
Che i costruttori europei non siano inattaccabili lo hanno già dimostrato decenni fa i concorrenti giapponesi. Allora quali potrebbero essere gli effetti sui fabbricanti europei e sull’evoluzione della mobilità elettrica, visto che il segmento dove i cinesi sono in vantaggio come prezzo - e forse anche come tecnologia - sembra essere proprio quello della mobilità elettrica.Del tema a Modem se ne discute con:
Marco Doninelli, direttore dell’Unione professionale svizzera dell’automobile sezione Ticino
Giorgio Gabba, consulente senior presso Swisscharge
Gian Luca Pellegrini, direttore della rivista Quattroruote
Inoltre da Shenzen un’intervista registrata con il ticinese Michele Jauch-Paganetti, responsabile del design degli interni per l’intero gruppo automobilistico cinese BYD
Mon, 29 Apr 2024 - 30min - 4227 - Modem Evento: IA e nuove tecnologie
È diventato rapidamente un tema globale, IL tema globale che richiede una riflessione rapida e al contempo ragionata dell’intera società. Stiamo parlando dell’ascesa dell’Intelligenza artificiale e del posizionamento del Canton Ticino in un contesto di innovazione e concorrenza che travalica i confini fisici e geografici.
Intelligenza artificiale e sviluppo tecnologico sono i temi scelti dall’Associazione degli studenti ticinesi di San Gallo (SGOC) in questo dibattito che trasmettiamo direttamente dagli spazi dell’Università partendo dalla constatazione, per dirla con le parole di Jamie Dimon, numero uno di JP Morgan Chase, che “L’intelligenza artificiale potrebbe avere sull’umanità lo stesso impatto che hanno avuto, in passato, rivoluzioni come la stampa, il motore a vapore, l’elettricità e Internet. “
Ne discutiamo con
Luca Gambardella professore presso la Facoltà di Informatica dell’USI dove dirige il Master in Intelligenza Artificiale
Andrea BuzziCEO di Artificialy, società ticinese che sviluppa soluzioni per le aziende basate sull’IA
Milena Folletti, delegata alla trasformazione digitale per il Canton Ticino
Alessio Petralli, linguista e direttore della Fondazione Möbius
Fri, 26 Apr 2024 - 51min - 4226 - Il mondo si riarma
Lo hanno segnalato i ricercatori dell’Istituto internazionale per la ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI) pochi giorni fa: lo scorso anno le spese militari hanno raggiunto quota 2443 miliardi di dollari! Una cifra impressionante e che coinvolge nazioni dei 5 i continenti. In questo contesto si registra anche il continuo aggiornamento e ampliamento degli arsenali nucleari dei 9 paesi che posseggono le armi nucleari.
Tutto questo – unitamente ad altri eventi – ha spinto gli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago ad aggiornare il cosiddetto e metaforico “orologio del giudizio” per cui mancherebbero ormai solo 90 secondi a mezzanotte: l’ora fatidica in cui l’umanità rischierebbe di scomparire. Stiamo davvero imboccando una strada senza ritorno (quella del continuo riarmo) e con quali prospettive?
La risposta militare è l’unica possibile di fronte alle crescenti tensioni internazionali?
Di questi e altri interrogativi discutiamo a Modem con:
Mauro Gilli, esperto di tecnologie militari e sicurezza internazionale presso il Politecnico federale di Zurigo
Alessandro Pascolini, già professore di Fisica teorica all’Università di Padova
Intervista registrata a Lorenzo Scarazzato, ricercatore presso il SIPRI, Istituto per la ricerca sulla pace di Stoccolma
Thu, 25 Apr 2024 - 30min - 4225 - Ruanda, welcome home?
“Voglio fermare i barconi che attraversano la Manica. Le persone devono sapere che se vengono nel nostro Paese illegalmente verranno rimosse”. Il premier britannico Rishi Sunak così giustifica la controversa legge approvata ieri notte dal parlamento di Westminster. Consentirà a Londra di trasferire in Ruanda quote di richiedenti l’asilo immigrati illegalmente nel Regno Unito delegando a Kigali la facoltà di pronunciarsi sul loro diritto all’asilo e che in Gran Bretagna, comunque vada, non torneranno. La misura, proposta inizialmente nel 2022 dall’allora premier Boris Johnson, era già stata bocciata, in precedenti versioni, dalla Corte europea dei diritti umani e dalla Corte suprema britannica. La versione approvata ieri notte ha suscitato le dure critiche di rappresentanti del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite, che temono il mancato rispetto dei diritti dei migranti e che in essa vedono una minaccia all’indipendenza dei tribunali.
Ne discutiamo con:
Nicol degli Innocenti, corrispondente da Londra per il Sole 24 Ore
Martina Caroni, professoressa di diritto pubblico e internazionale all’Università di Lucerna, esperta di diritto della migrazione
Leila Belhadj Mohamed, giornalista freelance e podcaster di migrazioni e geopolitica dell’Africa
In intervista registrata la reazione delle consigliere nazionali Greta Gysin (Verdi) e Barbara Steinemann (UDC)
Wed, 24 Apr 2024 - 30min - 4224 - Scuola dell’obbligo fra cantieri e risparmi
Era il 2 aprile del 2023: poco più di un anno fa Marina Carobbio è stata eletta in Consiglio di Stato, ereditando dal suo predecessore il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). Sono passati 12 mesi ed è – soprattutto – passato un Preventivo, quello dei conti del Cantone del 2024 - che ha spinto molti dipendenti pubblici, tra i quali anche molti docenti, a scendere in piazza, mobilitarsi, per opporsi a una serie di misure di risparmio che li toccano direttamente. Contro alcune di queste è peraltro pendente un ricorso al Tribunale federale.
Nella nostra discussione, partiamo da qui, da come il Governo – e il DECS in particolare – stanno implementando alcune di queste misure. Pensiamo alla non sostituzione, nella misura del 20%, del personale partente…
E poi vedremo di capire com’è stato per Marina Carobbio - l’unica donna ed esponente di sinistra - questo primo anno in Governo, e quali sono i principali cantieri che ha portato avanti, aperto o che si prepara ad aprire. Tra questi: il superamento dei livelli, l’anticipazione dell’insegnamento del tedesco in prima media, la risposta all’aumento del disagio mentale fra i giovani, la nuova Legge sulla scuola dell’obbligo…A Modem ne parliamo con:
Marina Carobbio, direttrice del DECS;
Katya Cometta, presidente dell’Associazione per la scuola pubblica del Cantone e dei Comuni;
Aron Piezzi, deputato PLR, presidente della Commissione Formazione e Cultura del Gran Consiglio.
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Tue, 23 Apr 2024 - 30min - 4223 - Un Paese, troppe lingue?
Come sta il plurilinguismo elvetico in un contesto in cui l’inglese si sta sempre più diffondendo nella quotidianità di chi vive nel nostro Paese. Un recente studio pubblicato dall’Ufficio federale di statistica ci dice che in alcune realtà l’inglese è ormai diventata la seconda lingua più utilizzata, succede in particolare in diversi settori economici e nelle università. Un’anglicizzazione in continua crescita, sospinta anche dalla diffusione dei social media e di piattaforme televisive come Netflix. Non per nulla la diffusione dell’inglese si fa sentire in particolare tra le giovani generazioni, anche a scapito delle lingue nazionali. Cosa significa tutto questo per la coabitazione tra i diversi idiomi del nostro Paese? E come riuscire, anche in futuro, a vivere questa pluralità linguistica come una ricchezza, e non come un fardello che ereditiamo dalla nostra storia? Interrogativi che affronteremo con:
Till Burckhardt, dottorando all’Osservatorio Economia, lingue e lavoro presso l’università di Ginevra
Verio Pini,presidente di Coscienza Svizzera
Oliviero Pesenti,presidente Associazione Industrie Ticinesi
Monica Duca Widmer,presidente Università della Svizzera italiana (intervista registrata)Mon, 22 Apr 2024 - 31min - 4222 - India alle urne
Le elezioni si aprono ufficialmente oggi e la fase di scrutinio durerà per 44 giorni e si tratta delle elezioni con il maggior numero di votanti al mondo (oltre 950milioni), e con ogni probabilità anche il numero di seggi è da record (circa un milione). Stiamo parlando dell’India chiamata ad eleggere i 543 membri del parlamento. Tutti i sondaggi danno largamente in vantaggio il partito di governo, il BJP del primo ministro Narendra Modi – l’uomo forte dell’India, qualcuno lo ha definito il leader più carismatico del mondo – e che si prepara dunque al suo terzo mandato.
Le sue politiche stanno trasformando e sviluppando quella che viene definita “la più grande democrazia del mondo” ma che non nasconde anche lati oscuri e contraddizioni, su tutti il il legame sempre più stretto tra politica e religione.
Con un’economia dinamica e in crescita, si stima che entro il 2030 l’India sarà al terzo posto tra le potenze mondiali dopo Stati Uniti e Cina. Al primo posto svetta già per demografia con 1,4 miliardi di abitanti (superata la Cina ad inizio 2023) e con un’età media di poco più di 28 anni, il che significa che la popolazione in età lavorativa è destinata ad espandersi nel corso dei prossimi decenni, al contrario della Cina appunto. E proprio in relazione anche all’ingombrante vicino cinese è interessante guardare all’India che è stata definita “amica di tutti e alleata di nessuno”.
Per cercare di capire questo enorme paese e quanto sta dietro a queste elezioni ne parliamo con:
Chiara Reid, giornalista e collaboratrice RSI da Mumbai
Emanuela Mangiarotti, docente di Storia dell’india e del Sud Est Asiatico all’Università di Pavia
Ivo Coelo, prete salesiano di Don Bosco, nato e cresciuto in India, membro del Consiglio generale dei Salesiani, congregazione molto attiva nel paese in ambito soprattutto scolastico e di protezione dell’infanziaFri, 19 Apr 2024 - 29min - 4221 - Generazioni senza tabacco
Il Regno Unito ha fatto una scelta radicale: niente più vendita di tabacco a chi oggi ha meno di 15 anni. Divieto valido per sempre, anche quando il 15.enne invecchierà. E così di anno in anno, fino ad avere una generazione, poi due, poi i sudditi tutti, liberi dal tabacco. Altri paesi al mondo hanno adottato restrizioni anche severissime per tentare di ridurre se non far sparire il fenomeno della dipendenza dai prodotti del tabacco. In questi giorni, a Torino fa discutere la decisione di imporre 5 metri di distanza a chi vuole fumare all’aperto: 5 metri da qualunque altra persona, salvo esplicito consenso.
E in Svizzera? Misure di questo tipo sarebbero immaginabili? Ce ne sono altre considerate più efficaci? Per il momento la politica (federale) è ferma: non è passata nemmeno l’applicazione cosiddetta soft del divieto alla pubblicità sul tabacco rivolta ai giovani, divieto accettato dal popolo. Tutta colpa della “lobby del tabacco”? Della voglia di libertà, anche se nociva?
Ne discutiamo a Modem con:
· MATTEA DAVID – consigliera comunale e granconsigliera PS
· ALEX FARINELLI – consigliere nazionale PLR TI
· JACQUES-PHILIPPE BLANC – medico, membro della Lega polmonare
Thu, 18 Apr 2024 - 30min - 4220 - Neutralità e sanzioni
La Svizzera sta facendo abbastanza per applicare le sanzioni europee contro la Russia in risposta all’aggressione dell’Ucraina? Sta facendo abbastanza per stanare e congelare i beni degli oligarchi russi colpiti da queste sanzioni? L’interrogativo torna mercoledì sui banchi del Consiglio nazionale. Una mozione della deputata sangallese dei Verdi Franziska Ryser chiede che la Svizzera aderisca formalmente alla Task Force Internazionale messa in piedi dal G7 (le principali economie occidentali) per applicare pienamente le sanzioni. Problema: per il Consiglio federale una simile adesione costituirebbe un nuovo serio problema per la neutralità.
Ne discutiamo a Modem con:
Greta Gysin, consigliera nazionale Verdi
Simone Gianini, consigliere nazionale PLR
Emanuele Stauffer, avvocato esperto di diritto bancario ed ex procuratore pubblico
Intervista registrata a Piero Marchesi, consigliere nazionale UDC
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Wed, 17 Apr 2024 - 29min - 4219 - Occhio per occhio o…peggio?
Potrebbe essere finita qui oppure potremmo trovarci di fronte alla famosa “calma prima della tempesta”: sabato sera l’Iran ha lanciato un attacco verso il territorio israeliano che non ha precedenti nel recente passato. Un attacco con 300 tra droni, missili da crociera e balistici, che però era atteso da giorni, visto che era stato annunciato dal regime iraniano.
Hanno aspettato la fine del Ramadan per rispondere all’attacco di Israele – lo scorso primo aprile - contro la sede diplomatica iraniana a Damasco, in cui sono state uccise 14 persone, tra cui sette membri delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, compresi due alti generali. Dopo sabato sera, per l’Iran la questione è chiusa, ma non lo è per Israele.
Negli ultimi due giorni Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania - solo per citarne alcuni - hanno esortato Israele a non reagire contro l’Iran, avvertendo che una risposta militare potrebbe condurre il Medio Oriente in una spirale di guerra totale. Un secondo gabinetto di guerra in Israele si è concluso ieri e sono state discusse “diverse opzioni” ognuna delle quali rappresenta “una risposta dolorosa” all’attacco di Teheran ma senza scatenare “una guerra regionale”.
Gli scenari possibili sono sostanzialmente due: Israele potrebbe accettare il ‘pareggio’ e tornare alla logica dell’occhio per occhio, ossia a scambi di fuoco circoscritti, non con direttamente con l’Iran, ma con le milizie filo-Teheran in Siria e Libano. Oppure Tel Aviv potrebbe contrattaccare in territorio iraniano, prendendo di mira obiettivi militari e/o strategici, come peraltro preannunciato dall’establishment politico e militare dello Stato ebraico.
Vediamo di capire quale dei due scenari potrebbe essere il più probabile e chi spinge – dentro e fuori Israele – per l’uno o per l’altro. Lo facciamo con tre ospiti:
PAOLA CARIDI, giornalista e saggista da Amman, in Giordania;
MICHELE GIORGIO, giornalista, collaboratore RSI da Gerusalemme;
LORENZO TROMBETTA, collaboratore RSI da Beirut.
Tue, 16 Apr 2024 - 30min - 4218 - Foletti confermato, Municipi amari per la sinistra
Le urne hanno emesso il loro verdetti nei comuni ticinesi, perlomeno per quanto riguarda la composizione dei diversi municipi. Gli occhi erano puntati soprattutto su Lugano, dove la sfida tra Michele Foletti e Marco Chiesa si è conclusa con la vittoria del sindaco uscente e con un “amici come prima” tra i due esponenti di spicco di Lega e UDC. Non ce l’ha fatta il movimento Avanti con Ticino e Lavoro, la sua fondatrice Amalia Mirante non è riuscita a entrare in municipio, pur superando il 9% delle preferenze. Per gli altri partiti della città tutto come prima, eccezion fatta per il passaggio di testimone in casa socialista.
Conferme in arrivo anche dagli altri principali poli del cantone, dove tutti i sindaci in lizza sono stati rieletti. A Locarno il PLR mantiene il sindacato con il neo-sindaco Nicola Pini. A Mendrisio ci sarà un municipio composto da ben cinque partiti, una prima storica. In termini di seggi va detto che complessivamente PS e Verdi masticano amaro, con la perdite di ben 14 municipali. Di questi e di altri risultati parleremo con:
Andrea Leoni, giornalista di Libera TV e conduttore di Teleticino;
Oscar Mazzoleni, politologo e direttore dell’Osservatorio della vita politica regionale;
Daniel Ritzer, direttore La Regione;
Karoline Thürkauf, corrispondente di Radio SRF nella Svizzera italiana (intervista registrata).
Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
Mon, 15 Apr 2024 - 30min - 4217 - Ucraina: la battaglia per la sopravvivenza
È un Volodymir Zelensky sempre più alle strette quello che, in questi ultimi giorni, moltiplica appelli urgenti ai partner occidentali (soprattutto gli Stati Uniti) per ricevere armi di difesa aerea e munizioni. Di fronte all’Ucraina c’è, in effetti, una macchina bellica russa attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 capace anche di “riciclare” vecchie bombe per renderle ancora più potenti e precise.
All’indomani dell’ennesima notte di bombardamenti russi, che mirano in particolar modo alla rete energetica, il Parlamento ucraino ha approvato una legge che rende possibile anche il reclutamento di detenuti mentre non autorizza più la smobilitazione di chi ha servito almeno tre anni nell’esercito.
Qual è oggi la situazione da un punto di vista militare? La Russia si appresta a lanciare un’offensiva? Quanto tempo potrà resistere l’Ucraina senza ulteriori e sostanziosi aiuti occidentali? Gli appelli di Zelensky troveranno risposta? Il logoramento, provocato dai continui bombardamenti, avrà ragione del sostegno della popolazione ucraina al proprio presidente?
Per cercare di dare delle risposte a questi e ad altri interrogativi a Modem intervengono:
Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa
Cristiano Tinazzi, giornalista, collaboratore RSI, autore di “Tutto questo dolore” Paesi Edizioni
Aldo Ferrari, professore al Dipartimento di Studi sull’Asia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia
Fri, 12 Apr 2024 - 30min - 4216 - Una Lex UBS
La Confederazione ha presentato le sue proposte per evitare di dover intervenire nuovamente in soccorso di una grande banca. La Consigliera Federale Karin Keller-Sutter mette l’accento sulla liquidità, sul governo d’impresa delle banche e la responsabilità dei manager e sui poteri dell’autorità di sorveglianza, la FINMA. Proposte sviluppate a partire dalle lezioni apprese con la crisi di Credit Suisse, poi ripresa da UBS. Una soluzione questa che non sarà più possibile in futuro, visto che di grandi banche di rilevanza sistemica globale in Svizzera ne rimane ormai una sola.
Quali i possibili effetti di queste misure, che devono ancora passare al vaglio del Parlamento? E poi ancora quali le ripercussioni su UBS, sulle altre banche elvetiche di importanza sistemica nazionale e sul settore finanziario?
Ne discutono:
Henry Peter, professore di diritto societario all’Università di Ginevra e membro di consigli di amministrazione di società del settore finanziario
Alberto Petruzzella, presidente dell’Associazione Bancaria Ticinese
Inoltre in un intervento registrato Carlo Lombardini, avvocato e professore di diritto bancario all’Università di Losanna
Thu, 11 Apr 2024 - 30min - 4215 - Il clima, noi e i diritti umani
Uno scandalo. La Svizzera è sovrana.
Una vittoria. Per i diritti fondamentali.
La politica di casa nostra si è già scatenata dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che in sintesi dice: la Svizzera non ha preso le misure necessarie in ambito climatico per garantire l’applicazione dell’articolo 8 della Convenzione sui diritti umani (Diritto al rispetto della vita privata e familiare (...))
Se i Verdi assieme alle “Anziane per il clima” e Greenpeace esultano, l’UDC chiede immediatamente che la Svizzera esca dal Consiglio d’Europa a cui aderì nel 1963. E il dibattito non fa che cominciare. O continuare.
In attesa di poter sviscerare i dettagli delle motivazioni e prima di salire sul ring della politica, Modem vi propone una discussione sugli obiettivi e sui metodi di chi -a tutte le età- si batte per la protezione dell’ambiente. Coinvolgendo chi sa quanto la politica -da sempre- tenti e fatichi ad adattarsi alle nuove evidenze scientifiche.
Ospiti al telefono:
· NORMA BARGETZI-HORISBERGER – membro del comitato “Anziane per il clima”
· FRANCESCA CONSIDINE- giovane membro di Renovate
· BRUNO OBERLE – ex direttore dell’Ufficio federale dell’ambiente
Sugli aspetti giuridici, vi proponiamo un’intervista registrata.
undefinedWed, 10 Apr 2024 - 30min - 4214 - PFAS, l’inquinamento perenne
Si trovano un po’ dappertutto, a tal punto che corriamo persino il rischio di mangiarle e di berle ogni giorno. Le micro-particelle sintetiche, chiamate con l’acronimo PFAS, si trovano davvero ovunque: sulle pentole con cui cuciniamo, nelle bottigliette di plastica, sui nostri vestiti impermeabili o ancora nelle creme per il viso o nelle vernici. La lista è davvero lunga, basti dire che i PFAS vengono prodotti in migliaia di varianti, una diversa d’altra. Magie della chimica, che d’altro canto ci facilitano spesso la vita. Proprio in queste ore l’università di Sydney ha pubblicato una ricerca condotta a livello internazionale. Una radiografia su questo tipo di inquinamento che una volta di più ci fa capire quanto la grande famiglia dei PFAS sia sempre più diffusa e preoccupante, anche in Svizzera.
Un tema che affronteremo con:
Andrea Castrovinci, professore del Dipartimento teconologie innovative alla SUPSI di Lugano;
Gianluca Liva, giornalista scientifico e collaboratore della rivista Le Scienze;
Corrado Noseda, direttore delle aziende industriali di Chiasso (intervista registrata).Tue, 09 Apr 2024 - 30min - 4213 - Super ricchi
La classifica di Forbes dei miliardari per il 2024 pubblicata una settimana fa vede i super paperoni in continua crescita, sia in numero che in patrimonio: la rivista economica americana ne ha contati 2’781 nel mondo (141 in più rispetto al 2023), con un patrimonio complessivo record di 14’200 miliardi di dollari. Va bene così, oppure c’è di che interrogarsi? A cosa servono questi super ricchi o questi super patrimoni? Sono in qualche modo utili alla società, all’economia, al mondo? O servono soprattutto a loro stessi ed andrebbero, come chiedono alcuni, in qualche modo limitati nel nome di una maggiore redistribuzione e mobilità sociale?
Sono alcune delle domande che affronteremo con:
Barbara Antonioli Mantegazzini, professoressa di economia all’USI, vicedirettrice dell’IRE (istituto ricerche economiche del Canton Ticino)
Giulio Alfani, professore di storia dell’economia all’Università Bocconi di Milano, autore di una ricerca sul ruolo dei ricchi nella storia dal titolo “As Gods among Men” (“Come Dei tra gli uomini”), pubblicato lo scorso dicembre dalla Princeton University Press
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Mon, 08 Apr 2024 - 30min
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